2 luglio 2019 13:51
Da centrale elettrica a villaggio turistico open air innovativo e sostenibile: è il futuro dell’ex centrale Enel di Porto Tolle, presentato oggi alla sede della regione Veneto di Palazzo Balbi a Venezia. L’evento è stata anche l’occasione per annunciare la firma del preliminare di vendita del sito tra Enel e Human Company, che ha presentato la proposta di riconversione dell’area.
Coniugando biodiversità ed eccellenze locali, e con un investimento totale previsto di circa 60 milioni di euro, il villaggio realizzato da Human Company si chiamerà Delta Farm e occuperà una superficie di 110 ettari, 20 dei quali di area boschiva, con aree ricettive destinate alle diverse tipologie di ospitalità open air: dalle piazzole alle case mobili di ultima generazione. Tra le principali attrazioni, un polo sportivo multifunzionale con un’area per gli sport acquatici, e spazi dedicati al benessere attraverso percorsi di attività, esperienze sensoriali e allenamenti rigeneranti. Anche il territorio sarà protagonista, grazie a un centro visite per la valorizzazione delle eccellenze ambientali e paesaggistiche e uno per lo sviluppo delle produzioni ittiche e agricole tipiche, accompagnate da una proposta food di alto livello con attenzione alle specialità locali. Il villaggio sarà inoltre aperto agli imprenditori locali che potranno partecipare con le proprie attività. Puntando su ecosostenibilità, innovazione, valorizzazione del territorio e capacità di attirare flussi internazionali, il complesso punta ad accogliere una presenza media di circa 8 mila turisti al giorno.
La proposta per dare nuova vita al sito dell’ex centrale di Porto Tolle rientra nel programma di Enel Futur-e ed è stata individuata dall’operatore gas ed energia attraverso un concorso di progetti, che ha coinvolto attivamente il territorio e il mondo accademico, con l’obiettivo di selezionare soluzioni per il futuro dell’area che fossero in linea con le necessità e le aspettative della comunità locale. Con la firma del preliminare di vendita entrano quindi nel vivo le attività per trasformare il progetto in realtà: nell’immediato verranno avviate ulteriori attività ambientali rispetto a quelle già effettuate da Enel e verrà finalizzato il piano di dettaglio di tutti i lavori propedeutici alla realizzazione di Delta Farm, con demolizioni selettive che riguarderanno solo le strutture non funzionali alle nuove attività, in un’ottica di economia circolare. I cantieri verranno portati avanti in parallelo con le attività di costruzione per ridurre i tempi, con l’obiettivo di arrivare all’apertura del complesso per la stagione turistica 2023.
«Siamo entusiasti di questa firma e di questo importante investimento, che ci permette di cavalcare i nostri obiettivi di sviluppo attraverso la conversione a destinazione turistica vera e propria di un’area patrimonio Unesco come quella di Porto Tolle – commenta Marco Galletti, ceo di Human Company -. Non solo: la creazione di posti di lavoro per la comunità locale e di un indotto economico sostanziale ci rende ancor più orgogliosi di essere i protagonisti insieme a Enel di questo grande progetto».
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Il rapporto mette in luce l’evoluzione del sistema alberghiero italiano nei suoi aspetti fondanti, partendo dalla base: l’Italia, con 32.943 alberghi, 1,1 milioni di camere e 2,3 milioni di posti letto, è il primo paese europeo per capacità ricettiva alberghiera. Dal rapporto si evidenzia che la categoria più numerosa è quella media, ovvero quella dei 3 stelle e delle RTA (residenze turistico alberghiere). A questo gruppo appartengono 18.182 alberghi equivalenti al 55,2% dell’offerta. Delle categorie più alte, invece, fanno parte il 22,5% degli alberghi e, in particolare, sono 6.639 i 4 stelle e 771 i 5 stelle. Gli alberghi a 1 e 2 stelle rappresentano invece il 22,3% (sono rispettivamente 2.339 e 5.002).
Dal 2000 ad oggi lo scenario è decisamente cambiato: All’inizio del terzo millennio la categoria più numerosa era quella degli alberghi a 1 e 2 stelle che rappresentavano il 49,3% dell’offerta. I 3 stelle e le RTA erano il 42,2% mentre ai 4 e 5 stelle appartenevano appena l’8,5% degli alberghi.
Parallelamente a questo processo di riqualificazione, c’è stato anche un ampliamento della dimensione media degli alberghi. Basti pensare che tra il 1980 e il 2024 i letti per albergo sono passati da una media di 37,6 a 69,3.
Analizzando più nel dettaglio la distribuzione delle strutture su tutta la Penisola, viene evidenziato che la maggioranza degli esercizi alberghieri italiani (il 58,2%) e dei relativi posti letto (il 51%) si concentra nelle regioni del nord. La regione con il maggior numero di esercizi è il Trentino-Alto Adige (5.380 alberghi), seguita dall’Emilia-Romagna (4.074), dal Veneto (3.133), dal Lazio (2.864), dalla Lombardia (2.832), e dalla Toscana (2.712).
Capacità ricettiva
La classifica della capacità ricettiva, espressa in termini di camere, vede in testa l’Emilia-Romagna (141.578), seguita da Trentino-Alto Adige (123.439), Veneto (108.992) e Lazio (108.217). Diversa la situazione nel nostro Meridione: gli alberghi nel sud e nelle isole sono infatti caratterizzati da una dimensione media maggiore. In questo quadro, le regioni in cui gli alberghi hanno la dimensione media più grande sono la Calabria (119,6 posti letto), la Sardegna (108,6), la Puglia (100,2) e la Sicilia (92,9).
Interessante osservare la domanda di servizi alberghieri: secondo il rapporto, il 61% delle presenze turistiche registrate nel 2024 in Italia (pari in valore assoluto a 283,9 milioni di presenze) ha soggiornato negli alberghi. Rispetto all’anno precedente l’aumento è stato del 3,1%. Gli arrivi negli alberghi, invece, sono stati 96,4 milioni: il 2,9% in più rispetto al 2023.
Quadro
«Il quadro che viene fuori da questo rapporto - ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - ci mostra un sistema che tiene. La capacità ricettiva ci contraddistingue in tutta Europa, sempre più visitatori orientano la propria scelta su un soggiorno in hotel e, ultimo ma non da ultimo, la crescita del turismo straniero a sua volta rivela la qualità di un’offerta che non delude, anzi fidelizza il viaggiatore.
Lo scenario internazionale nell’ultimo anno ha presentato diversi ostacoli che certo non hanno facilitato il movimento turistico straniero – ha aggiunto Bocca - I conflitti internazionali e la drammatica situazione in Medio Oriente hanno provocato un poderoso colpo di freno rispetto agli anni passati.
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Festeggiare il nuovo anno tra i grattacieli e le luci sfavillanti di Dubai è un’esperienza senza pari.
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Un Capodanno immersi nella meraviglia senza tempo delle Maldive è il sogno che si avvera per chi desidera celebrare l’arrivo del nuovo anno in paradiso
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La domanda di viaggi aerei continua a superare la crescita economica in un mondo sempre più connesso. Quattro anni dopo che la pandemia ha messo a terra la maggior parte della flotta mondiale, la crescita del traffico aereo è tornata alla tendenza a lungo termine prevista da Boeing 20 anni fa. Rispetto al 2023, il traffico aereo passeggeri aumenterà in media del 4,7% all'anno nei prossimi due decenni, secondo l'Ocm.
«Questa è un'epoca impegnativa e stimolante per l'aviazione. Il ritorno a una crescita del traffico più tipica dimostra la capacità di recupero del nostro settore, anche se tutti noi lavoriamo con le continue limitazioni della catena di approvvigionamento e della produzione e con altre sfide globali», ha dichiarato Brad McMullen, vicepresidente senior di commercial sales and marketing Boeing.
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