18 maggio 2021 10:30
«Non sarebbe ora di chiudere questa commedia a spese di chi paga le tasse in Italia, chiudendo definitivamente il carrozzone Alitalia, e lasciando spazio a chi il mestiere lo sa fare?». Questo è l’incipit di uno dei tanti commenti che hanno corredato il mio articolo sulla vergogna da parte della Ue di concedere solo 12,8 milioni ad Alitalia. La posizione del lettore è interessante, per questo ho voluto estrapolare l’incipit e commentarlo (il resto del commento virava su esperienze personali, e quindi aveva, almeno per il dibattito che stiamo facendo, minore interesse).
Il lettore scrive: «Non sarebbe ora di chiudere questa commedia a spese di chi paga le tasse in Italia, chiudendo definitivamente il carrozzone Alitalia». Innanzitutto tutto quello che è capitato alla nostra compagnia non è affatto una commedia, semmai è una tragedia. Una tragedia che ha responsabili con nomi e cognomi, basta andare a leggere. Tranne pochissimi, che hanno lavorato nell’interesse del vettore, quasi tutti hanno sbagliato strategie di approccio, piani industriali e visione. Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi.
Capitolo tasse. Sono un po’ stanco di sentire dire che Alitalia è finanziata dalle nostre tasse. E’ una posizione retorica. Anche Ferrovie dello Stato è stata finanziata dalle nostre tasse, ma è bastato un management di grande livello per farla diventare una delle aziende più profittevoli del nostro Paese. E vorrei ricordare che Fs è un’azienda pubblica. Anche questo è un punto da smentire: le aziende pubbliche se governate bene fanno grandi risultati.
Ma vediamo quando è stato speso da Alitalia negli ultimi dieci anni. La cifra approssimativa è di 9 miliardi di euro. Nove miliardi di euro in dieci anni. Che strano: Air France ha preso 14 miliardi di euro dallo stato francese in meno di un anno e Lufthansa 9 miliardi nello stesso tempo. Anche quelli sono soldi delle tasse dei cittadini. Avete sentito qualche francese o qualche tedesco che si lamenta come noi italiani? No. Perché sia francesi che tedeschi capiscono che l’aviazione ha un ruolo strategico nella ricchezza di un Paese.
La verità è che in Europa si sta lavorando secondo la pratica dei due pesi e due misure. Alitalia che è stata “cattiva” deve essere punita, Air France, Lufthansa, Iberia e altre, che sono state “buone” devono essere premiate.
Ebbene a me questi discorsi di buoni e cattivi non piacevano neanche ai tempi della scuola, figuriamoci oggi. Alitalia-Ita deve poter attingere ad un capitale di avvio e con un management di tutto rispetto potrà iniziare a lavorare in modo da smentire tutti gli scettici. Il governo deve contrattare duramente con la Commissione europea, altrimenti il destino è segnato: Alitalia diventerà una succursale di Air France o di Lufthansa. E a me questa ipotesi non piace per niente.
Giuseppe Aloe
Articoli che potrebbero interessarti:
Array
(
[0] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465956
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => La Croazia rafforza il legame con l'Italia nel workshop organizzato dal Gruppo Travel.
L'evento, che è stato ospitato ieri all'InterContinental Rome Ambasciatori Palace di Via Veneto, ha visto la partecipazione di numerosi player del settore turistico croato e circa 80 agenzie di viaggio italiane accorse per scoprire le novità di prodotto.
L'Italia è uno dei mercati chiave, con un flusso in costante incremento di turisti e un interesse crescente da parte dei più giovani, attratti dalla bellezza delle isole e delle coste nei mesi estivi, ma anche dalle opportunità del turismo attivo e dal cartellone di eventi e festival organizzati dal Paese.
Durante il workshop, Viviana Vukelic, direttrice dell’ente nazionale croato per il turismo in Italia, ha delineato gli obiettivi futuri del turismo nel paese: "Puntiamo a posizionarci come una destinazione sostenibile che offre esperienze diversificate, cultura, mice, turismo attivo, benessere, ma anche lusso - spiega ricordando l'importanza dell'entrata della Croazia nell'area Schengen dal 1° gennaio 2023, che ha semplificato significativamente i viaggi per i cittadini europei.
[gallery ids="465960,465961,465962,465963,465964,465965"]
L'evento ha anche messo in luce l'impegno della Croazia nel migliorare la connettività con l'Italia. La stagione estiva del 2024 vedrà l'introduzione di sette nuovi voli, che si aggiungono ai numerosi collegamenti marittimi e terrestri già esistenti, rendendo il paese ancora più accessibile.
All'evento hanno partecipato Igor Surdich, primo segretario della ambasciata croata in Italia, e Stefano Corbari, presidente Fiavet Lazio, che ha ricordato l'importanza dei rapporti con le destinazioni come la Croazia e la rilevanza del segmento outgoing per il settore, spesso ingiustamente penalizzato rispetto all'incoming.
[post_title] => La Croazia incontra le agenzie nel workshop organizzato dal Gruppo Travel
[post_date] => 2024-04-19T15:33:56+00:00
[category] => Array
(
[0] => estero
)
[category_name] => Array
(
[0] => Estero
)
[post_tag] => Array
(
[0] => in-evidenza
)
[post_tag_name] => Array
(
[0] => In evidenza
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713540836000
)
)
[1] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465935
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => [caption id="attachment_416730" align="alignright" width="300"] Jens Ritter[/caption]
"Siamo ansiosi di aumentare la nostra capacità verso la Cina": così Jens Ritter, ceo di Lufthansa, in occasione delle celebrazioni per il 30° anniversario dell'apertura della prima rotta della compagnia aerea tedesca da Francoforte verso Shanghai.
La capacità di Lufthansa sulle rotte da e per la Cina è tornata al 70% dei livelli precedenti alla pandemia e per il prossimo futuro si pensa all'aggiunta di nuove rotte verso il Paese, malgrado il vettore si aspettasse già una domanda più forte e passi avanti nella risoluzione dei ritardi nelle consegne dei velivoli.
Secondo quanto evidenziato da Lufthansa, ripresa da Reuters, i viaggiatori cinesi oggi fanno un maggior numero di viaggi individuali, rispetto ai tour di grandi gruppi che erano più numerosi prima della pandemia; inoltre, i passeggeri sono maggiormente disposti a pagare per la business class o la premium economy per avere più comfort. In crescita anche la domanda di viaggi d'affari.
"Oltre ai collegamenti con Hong Kong, Pechino e Shanghai, stiamo valutando altre zone della Cina", ha aggiunto Ritter, citando città come Shenyang e Qingdao come potenziali nuove destinazioni.
Mentre i viaggi interni hanno registrato una forte ripresa dopo che la Cina ha eliminato le restrizioni Covid all'inizio del 2022, i viaggi internazionali non hanno tenuto il passo a causa delle difficoltà nell'ottenere i visti, dei prezzi elevati dei biglietti aerei e della scarsa fiducia dei consumatori in Cina.
Il numero totale di voli internazionali verso la Cina è ancora lontano dai livelli del 2019 e rimane circa il 70% dell'epoca pre-pandemia, secondo l'app di monitoraggio dei voli Flight Master.
[post_title] => Lufthansa studia l'aggiunta di nuove destinazioni in Cina, da Shenyang a Qingdao
[post_date] => 2024-04-19T12:30:02+00:00
[category] => Array
(
[0] => trasporti
)
[category_name] => Array
(
[0] => Trasporti
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713529802000
)
)
[2] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465913
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Eva Seller, regional general manager Continental Europe di Tourism Australia, è convinta: “La ripresa è in atto. Gli arrivi dall’Italia nel 2023 sono stati 63.200, pari all’82,8% dei flussi del 2019 - dichiara in apertura dell’Industry Meeting Tourism Australia, primo appuntamento dell’incoming australiano del 2024 -. Già in gennaio abbiamo raggiunto l’83% a conferma che l’Italia è uno dei mercati internazionali prioritari. Il livello dei consumatori si è alzato, così come la spesa ed il numero di pernottamenti”.
Insieme ai rappresentanti di Visit Victoria, Tourism Western Australia, South Australian Tourism Commission, Tourism and Events Queensland e Tourism Northern Territory, ha presentato al trade novità e prospettive al Museo Lavazza di Torino.
A favorire la ripresa, il ritorno alla normalità dei collegamenti aerei. “Nel ’23 la domanda di viaggi dall’Italia è stata elevata nonostante l’impennata delle tariffe dei voli - sottolinea Matteo Prato, ceo di Tourism Hub - Quest’anno, grazie ad una maggiore capacità aerea, già si avverte una riduzione dei costi“. Turkish Airlines, opera da marzo su Melbourne; Qantas da giugno volerà da Parigi a Perth ed entro l’anno da Singapore a Darwin; da luglio Thai Airways collegherà Bangkok a Perth, Sydney e Melbourne. Emirates, che riprende i servizi su Adelaide e da dicembre amplierà l’offerta da Dubai a Perth con un secondo volo giornaliero, sta avviando campagne di marketing in partnership con Tourism Western Australia per la promozione dello Stato.
Per allinearsi alle nuove tendenze, Tourism Australia ha attivato il Consumer Demand Project, monitoraggio degli orientamenti dei visitatori che trimestralmente delinea un report aggiornato. Il leisure rappresenta il 60% degli arrivi dall’Italia e l’età media dei visitatori è tra i 30 e i 44 anni, ma i “most affluent” sono i senior. “Agenzie e to sono determinanti e gestiscono le pratiche di viaggio di chi ha maggiore capacità di spesa - spiega Eva Seller – A supporto del loro lavoro c'è sempre Aussie Specialists, che nel 2023 ha coinvolto 750 agenti di viaggi impegnati in oltre 15 attività formative, e conclusosi con un fam trip e la presenza di un gruppo al G’Day Australia a Cairns. In corso le selezioni per il premier Aussie Specialist, nuovo programma dedicato agli agenti che la destinazione l’hanno visitata e venduta”. Per tutti gli operatori è disponibile poi la nuova sezione Travel Trade Hub sul sito di Tourism Australia, dove trovare risorse, immagini, video per pubblicità, cataloghi e promozioni.
Parallelamente alla crescita dei Premium travellers e dei viaggi di lusso, nuovi segmenti di clientela preferiscono il direct booking su nuove piattaforme di prenotazone, formule self drive con sistemazioni in agriturismi e in realtà sostenibili o esperienze a contatto con le comunità locali. Una Australia che consenta di vivere in prima persona un Paese che è il sogno di molti.
[post_title] => Tourism Australia, Seller: "La ripresa è in atto, Italia tra i mercati prioritari"
[post_date] => 2024-04-19T11:17:27+00:00
[category] => Array
(
[0] => estero
)
[category_name] => Array
(
[0] => Estero
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713525447000
)
)
[3] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465909
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Norse Atlantic Airways amplia ancora il network con il debutto in Sudafrica: i collegamenti sulla Londra Gatwick-Città del Capo decolleranno il prossimo 28 ottobre e saranno operati con un Boeing 787 tre volte alla settimana.
Bjorn Tore Larsen, ceo e fondatore della low cost lungo raggio sottolinea che la nuova rotta "romperà il duopolio" attualmente esistente: sia British Airways sia Virgin Atlantic operano verso Città del Capo da Londra Heathrow.
"Introducendo la necessaria concorrenza nel mercato, Norse Atlantic Airways intende offrire ai consumatori una maggiore scelta, flessibilità e convenienza" spiega il vettore.
Inizialmente Norse si è concentrata sui collegamenti transatlantici, per poi allargare il proprio raggio d'azione verso l'Asia, servendo la capitale thailandese Bangkok; la rotta per Città del Capo diversifica ulteriormente il network del vettore.
[post_title] => Norse Atlantic vola in Sudafrica: decollo il 28 ottobre sulla Londra-Città del Capo
[post_date] => 2024-04-19T11:05:37+00:00
[category] => Array
(
[0] => trasporti
)
[category_name] => Array
(
[0] => Trasporti
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713524737000
)
)
[4] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465890
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Nelle parole di Franco Gattinoni c’è tutto l’orgoglio di un settore che in molti hanno dato per morto negli ultimi 20 anni e che invece non solo ha mostrato una invidiabile resilienza ma rivela ora anche una capacità di ripresa per certi versi inaspettata. Reduce da un 2023 con numeri importanti, il presidente del gruppo che porta il suo nome si presenta sul palco della convention in corso di svolgimento a Istanbul, mostrando la determinazione di chi non ha mai mollato, neppure nei momenti più difficili: “Ci sono stati persino dei ministri del Turismo che ci hanno dati per spacciati. Eppure siamo ancora qui. Anzi, stando ai dati più recenti di Gfk il trend si è invertito. Per la prima volta sostanzialmente dall’inizio del nuovo Millennio, nel post-Covid la quota di mercato travel servita dalle agenzia di viaggio è tornata a crescere, risalendo da quel 18% che le ultime rilevazioni disponibili assegnavano al mondo del trade”.
Il post-pandemia, è un fenomeno risaputo, ha permesso ad alcuni di riscoprire il valore del servizio delle adv: “Le persone da noi non cecano solo assistenza in materia burocratica, come per esempio sulla questione passaporti. In molti è emersa la consapevolezza di quanto importante sia il nostro ruolo per proteggersi dai piccoli e grandi inconvenienti dei viaggi. Ora dobbiamo impegnarci a sfruttare ancora di più questa opportunità”.
In arrivo un nuovo motore di ricerca
Ecco allora il focus che il network porrà nei prossimi mesi sugli investimenti in comunicazione e visibilità, ma specialmente in tecnologia. Novità dell’anno sarà tra le altre cose il nuovo motore di ricerca che andrà presto a sostituire quello attuale della piattaforma Gattinoni, incrementando ulteriormente la fruibilità, la semplicità di utilizzo e il contributo della parte Ai. “Ma soprattutto - spiega il nuovo a.d. della business unit Travel, Mario Vercesi - sarà realizzato in modo da incorporare sia il prodotto dinamico, sia quello dei fornitori partner e l’offerta a nostro marchio”. L’obiettivo, aggiunge il direttore generale Sergio Testi, è quello di andare a intercettare i nuovi cluster di clientela, quelli che non si sono mai accostati a un’adv e quelli che si sono allontanati, con una proposta sempre più in grado di assicurare risposte immediate, adeguate ai tempi del consumo contemporaneo.
Questione carenza di marginalità
Certo le sfide non mancano, conclude Gattinoni. A partire dall’atavica carenza di marginalità che praticamente da sempre caratterizza il mondo della distribuzione travel, nei confronti di tutti gli altri comparti merceologici: “Un po’ è colpa nostra. Mi capita ancora troppo spesso di relazionarmi con agenti che non conoscono i propri bilanci. Ci si concentra sull’estetica della pratica, magari anche su qualche premio vinto, ma si perde a volte di vista l’elemento più importante: i numeri”.
Distorsioni nei cieli: commissioni, accesso al prodotto e questione carte di credito
Ma non è solo una faccenda interna alle agenzie: “Il nostro mercato soffre di distorsioni inimmaginabili in altri contesti: non si può parlare di etica del giusto guadagno se fornitori importanti come i vettori aerei minano alla base la nostra redditività. Sto parlando di commissioni, di parità di accesso al prodotto e della questione della carte di credito. Tutte situazioni inaccettabili, che conosciamo bene e che noi, anche con il supporto di Fto e delle altre associazioni, stiamo cercando di affrontare. Rincuora sapere che le organizzazioni di categoria finlandesi hanno recentemente vinto un ricorso contro Finnair per l’accesso alle tariffe nette della biglietteria della compagnia. Non penso invece che ci sia nulla da aggiungere alla follia di chi pretenderebbe di vendere i propri voli esclusivamente attraverso i propri canali proprietari, così come di chi si rifiuta di accettare le carte di credito delle agenzie. Tutte questioni su cui ci sono tavoli aperti con i ministeri e che sono certo riusciremo presto a risolvere. Perché sono da sempre convinto che non ci si debba rassegnare alle cose sbagliate. Prima o poi occorre farle tornare a posto”.
[post_title] => Orgoglio Gattinoni: il trend si è invertito. Le adv tornano a crescere
[post_date] => 2024-04-19T10:41:45+00:00
[category] => Array
(
[0] => mercato_e_tecnologie
)
[category_name] => Array
(
[0] => Mercato e tecnologie
)
[post_tag] => Array
(
[0] => in-evidenza
)
[post_tag_name] => Array
(
[0] => In evidenza
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713523305000
)
)
[5] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465896
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Klm ha aggiunto una nuova frequenza giornaliera dall'aeroporto di Genova per Amsterdam, che grazie alla partenza la mattina presto - alle 06.15 - consente ai passeggeri di avere accesso a numerose destinazioni dall'hub olandese, ottimizzando i tempi di connessione a Schiphol.
Allo stesso modo, il volo integrativo in partenza da Amsterdam alle 21:00, con conseguente night stop dell’aeromobile presso l’aeroporto di Genova, permette un maggiore e più ampio accesso allo scalo ligure. Nei weekend da fine giugno a fine agosto, inoltre, sarà disponibile anche un terzo collegamento tra le due destinazioni.
Mete europee ed intercontinentali come Dublino, Edimburgo, Oslo, Toronto, New York, Guayaquil, Santiago del Cile e molte altre, sono ora più facilmente raggiungibili.
“L’aumento delle frequenze su Genova è un’ulteriore dimostrazione della nostra strategia per il mercato italiano - spiega Fabio Andaloro, sales director Klm per l’Italia -: vogliamo essere sempre più vicini ai clienti, supportandoli a pieno nelle loro esigenze di viaggio. Che il motivo sia leisure o business, queste nuove frequenze consentono accesso a destinazioni chiave del network Klm. Soprattutto i tempi di transito per i voli in connessione verso il Sud America risultano adesso migliori, facendo diventare Klm la compagnia aerea giusta per raggiungerle".
“Continua la nostra strategia di potenziare i collegamenti con i principali hub europei, consentendo a Genova e alla Liguria di essere sempre meglio collegate con le principali destinazioni di lungo raggio - commenta Francesco D’Amico, direttore generale di Aeroporto di Genova -. Grazie al raddoppio dei voli giornalieri tra Genova e Amsterdam per l’intera stagione estiva, porterà ad un incremento dei posti offerti sulla tratta di oltre il 90% rispetto all’estate precedente, superando la capacità che il vettore olandese ha offerto nel 2019.”
La summer 2024 di Klm (fino al prossimo 26 ottobre) 155 destinazioni di cui 92 in Europa e 63 intercontinentali. La compagnia aumenterà la capacità dei posti disponibili di circa il 7% rispetto all’estate del 2023, quasi eguagliando i livelli pre-Covid.
[post_title] => Klm fa il bis da Genova con un volo mattutino che dà accesso al network mondiale da Amsterdam
[post_date] => 2024-04-19T10:15:48+00:00
[category] => Array
(
[0] => trasporti
)
[category_name] => Array
(
[0] => Trasporti
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713521748000
)
)
[6] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465897
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => Il procedimento cautelare chiesto dal turismo organizzato potrebbe avere effetti dirompenti su scala internazionale per il futuro del vettore.
Si è svolta oggi nella sede dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l’audizione del procedimento cautelare contro Ryanair, aperto nell’ambito dell’istruttoria avviata nel 2023 sulla base delle segnalazioni di Aiav, seguita da Fiavet – Confcommercio e da altre Associazioni di categoria, per inibire le condotte vessatorie messe in atto dal vettore nei confronti delle agenzie di viaggio e degli altri player del mercato.
Procedure che Aaiv aveva evidenziato a maggio dello scorso anno in un corposo dossier, condiviso da Fiavet Confcommercio e da altre Associazioni di categoria, dimostrando l’adozione di sofisticati meccanismi tecnici da parte del vettore per disincentivare la vendita dei propri voli da parte delle agenzie di viaggio: visualizzazione selettiva delle tariffe senza accesso alle più convenienti, prezzi maggiorati per gli extra (come il trasporto del bagaglio o la scelta del posto a sedere) e complesse procedure di riconoscimento facciale per i passeggeri.
Anche le ota
Oltre alle agenzie tradizionali, all’audizione sono intervenute le ota, portali di prenotazione di servizi turistici online, e i rappresentanti dei principali sistemi di distribuzione dei servizi turistici, che hanno evidenziato i ripetuti tentativi messi in atto dalla compagnia per inibire l’accesso alla propria offerta, salvo la definizione di specifici accordi commerciali. Accordi che, come hanno denunciato i rappresentanti degli operatori che li hanno stipulati, si sono rivelati poco trasparenti e sempre basati sull’accesso selettivo alle tariffe, non comprensivo delle più convenienti.
Fulvio Avataneo, presidente Aiav, ha dichiarato: “Ringrazio il contributo fondamentale degli Avv. Veronica Scaletta per conto di Aiav e Federico Lucarelli, per conto di Fiavet: l’adozione del provvedimento cautelare contro Ryanair rappresenterebbe un enorme passo avanti per le agenzie, che potrebbero così avere la libertà di prenotare i voli sul sito di Ryanair direttamente per conto dei propri clienti, evitando tutti gli ostacoli che la compagnia ha posto sino ad oggi al loro lavoro. E sarebbe anche un monito contro le ripetute dichiarazioni scorrette nei confronti della nostra categoria, lesive della dignità professionale e umana dei lavoratori che ne fanno parte”.
Cessare i comportanti
Nel corso dell'audizione, Aiav, tramite il proprio legale Veronica Scaletta, ha sostenuto la richiesta delle ota e ha ribadito la propria richiesta di far cessare questi comportamenti, anche nei confronti delle agenzie di viaggio tradizionali, chiedendo in particolare l'apertura di codici di accesso riservati alle agenzie tradizionali, la cessazione delle procedure di riconoscimento facciale per i clienti e dell'invio di comunicazioni denigratorie ai danni delle agenzie.
Fiavet-Confcommercio, promotrice della parallela causa per concorrenza sleale contro Ryanair presso il Tribunale di Milano ed intervenuta nel procedimento Antitrust già ad ottobre scorso, tramite il proprio legale avv. Federico Lucarelli ha sottolineato il perdurare dei comportamenti di Ryanair in danno delle agenzie di viaggi.
Entrambe le Associazioni, Fiavet ed Aiav, hanno evidenziato la necessità e l’urgenza della adozione da parte dell’Autorità di un provvedimento cautelare per far cessare immediatamente il blocco effettuato dal vettore delle prenotazioni intermediate dagli agenti di viaggio.
Pronunzia
A breve l'Autorità garante si dovrà pronunciare sull'adozione o meno di un provvedimento cautelare urgente. La forte opposizione di Ryanair, legale e mediatica, dimostra una grande preoccupazione. Il provvedimento potrebbe avere un effetto dirompente sul modello di business e sul futuro del vettore, mettendo in discussione per la prima volta, su scala internazionale, la scelta unilaterale di utilizzare sofisticate procedure tecniche che, in modo subdolo e opaco, disincentivano l’accesso, la distribuzione e la vendita dei propri servizi a soggetti titolati per legge a farlo.
“Abbiamo partecipato all’udienza odierna perché volevamo rimarcare all’Autorità la necessità indifferibile di un provvedimento cautelare per garantire da subito il ripristino del diritto delle agenzie di viaggio a intermediare la vendita della biglietteria di Ryanair, essendo le agenzie di viaggi impossibilitate ad acquistare biglietteria della compagnia per i propri clienti, con conseguenze gravi sull’andamento della prossima stagione turistica estiva. Era una presenza necessaria e doverosa. Confidiamo che l’Autorità possa decidere adottando gli opportuni provvedimenti del tutto fondati” dichiara il presidente di Fiavet-Confcommercio Giuseppe Ciminnisi.
[post_title] => Autorità della Concorrenza: oggi l'audizione contro le condotte di Ryanair
[post_date] => 2024-04-19T10:14:57+00:00
[category] => Array
(
[0] => enti_istituzioni_e_territorio
)
[category_name] => Array
(
[0] => Enti, istituzioni e territorio
)
[post_tag] => Array
(
[0] => topnews
)
[post_tag_name] => Array
(
[0] => Top News
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713521697000
)
)
[7] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465362
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => [caption id="attachment_405550" align="alignleft" width="300"] Alessandro Patacchiola di Flexible Autos[/caption]
Flexible Autos, società di brokeraggio nel settore del noleggio auto, si è rivestito negli anni un ruolo di giocatore chiave nel settore, dimostrando una crescita robusta e un impegno costante verso l'innovazione e l'espansione dei servizi.
Alessandro Patacchiola, managing director Spagna Italia, Francia, Belgio e Portogallo, sottolinea la mission dell'azienda: "Vogliamo accrescere la nostra posizione di specialisti della mobilità per il mercato trade - spiega -. Da sempre abbiamo deciso di lavorare in esclusiva con il b2b, una decisione che viene considerata un valore importante dalle agenzie di viaggio e dai tour operator".
A oggi il broker ha stretto accordi con tutto il mercato agenziale e con i network. "Crediamo molto in questa nicchia di mercato - spiega - la fiducia è crescente e gli incrementi si verificano anno su anno, quindi non abbiamo nessuna intenzione di prendere altre strade".
L'obiettivo oggi è consolidare la presenza sui canali di distribuzione e ampliare i prodotti e i mercati in cui il brand opera.
La scelta di diversificare l'offerta ha permesso a Flexible Autos di abbracciare ampliare la gamma includendo anche camper, scooter, furgoni e trasferimenti point to point, segnando un'evoluzione dell'azienda oltre il tradizionale noleggio auto.
L'estensione a nuovi fornitori negli Stati Uniti e i piani di espansione verso altri mercati, inoltre, rappresentano passi concreti verso una maggiore copertura di mercato. "Tra il 2024 e il 2025 apriremo anche in America Latina - anticipa Patacchiola -. Continueremo a fornire soluzioni di noleggio altamente personalizzabili e adatte alle esigenze dei nostri partner commerciali".
[post_title] => Le novità di Flexible Autos: ampliamento dell'offerta ed espansione su nuovi mercati
[post_date] => 2024-04-19T09:45:25+00:00
[category] => Array
(
[0] => mercato_e_tecnologie
)
[category_name] => Array
(
[0] => Mercato e tecnologie
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713519925000
)
)
[8] => Array
(
[_index] => travelquotidiano
[_type] => post
[_id] => 465865
[_score] =>
[_source] => Array
(
[blog_id] => 1
[post_content] => EasyJet fiduciosa sulla forza della domanda di viaggio che, malgrado il persistere del conflitto in Medio Oriente, le consentirà di mettere a segno la seconda estate consecutiva di utili record.
Il vettore afferma che le prenotazioni per l'estate dell'emisfero settentrionale "continuano a svilupparsi bene", mentre i prezzi dei biglietti sono attualmente più alti rispetto all'anno scorso. "Ci avviamo verso il periodo estivo con la fiducia di poter realizzare un'altra performance estiva da record" ha affermato ieri Johan Lundgren, ceo di easyJet.
La previsione arriva dopo che l'anno scorso la compagnia aerea è tornata in attivo grazie al boom di viaggi post-pandemia. Lundgren ha precisato che easyJet non ha fatto previsioni formali per l'estate, ma che i ricavi per posto a sedere sono superiori a quelli di un anno fa. L'anno scorso, nei sei mesi tra aprile e settembre, la compagnia aerea ha registrato un utile ante imposte record di 866 milioni di sterline.
Per contro, il conflitto tra Israele e Hamas cominciato nell'ottobre 2023 è già costato 40 milioni di sterline alla compagnia, con la cancellazione dei voli per Tel Aviv e per la Giordania; la compagnia ha sospeso i voli per Israele durante l'estate e ha riassegnato la limitata capacità in altri punti del network.
Nonostante ciò il vettore prevede perdite ante imposte tra i 340 e i 360 milioni di sterline per il primo semestre dell'esercizio in corso, meglio di quanto previsto dagli analisti e in calo rispetto alle perdite di 411 milioni di sterline dell'anno precedente. EasyJet stima inoltre un aumento del 22% dei ricavi nel periodo in questione, per un totale di circa 3,3 miliardi di sterline.
[post_title] => EasyJet resta fiduciosa sulla domanda estiva e stima perdite ridotte per il primo semestre
[post_date] => 2024-04-19T09:15:23+00:00
[category] => Array
(
[0] => trasporti
)
[category_name] => Array
(
[0] => Trasporti
)
[post_tag] => Array
(
)
)
[sort] => Array
(
[0] => 1713518123000
)
)
)
{
"size": 9,
"query": {
"filtered": {
"query": {
"fuzzy_like_this": {
"like_text" : "risposta ad un lettore su alitalia le tasse gli errori e la prospettiva"
}
},
"filter": {
"range": {
"post_date": {
"gte": "now-2y",
"lte": "now",
"time_zone": "+1:00"
}
}
}
}
}, "sort": { "post_date": { "order": "desc" } }
}{"took":78,"timed_out":false,"_shards":{"total":5,"successful":5,"failed":0},"hits":{"total":3833,"max_score":null,"hits":[{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465956","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"La Croazia rafforza il legame con l'Italia nel workshop organizzato dal Gruppo Travel.\r\n\r\nL'evento, che è stato ospitato ieri all'InterContinental Rome Ambasciatori Palace di Via Veneto, ha visto la partecipazione di numerosi player del settore turistico croato e circa 80 agenzie di viaggio italiane accorse per scoprire le novità di prodotto.\r\n\r\nL'Italia è uno dei mercati chiave, con un flusso in costante incremento di turisti e un interesse crescente da parte dei più giovani, attratti dalla bellezza delle isole e delle coste nei mesi estivi, ma anche dalle opportunità del turismo attivo e dal cartellone di eventi e festival organizzati dal Paese.\r\n\r\nDurante il workshop, Viviana Vukelic, direttrice dell’ente nazionale croato per il turismo in Italia, ha delineato gli obiettivi futuri del turismo nel paese: \"Puntiamo a posizionarci come una destinazione sostenibile che offre esperienze diversificate, cultura, mice, turismo attivo, benessere, ma anche lusso - spiega ricordando l'importanza dell'entrata della Croazia nell'area Schengen dal 1° gennaio 2023, che ha semplificato significativamente i viaggi per i cittadini europei.\r\n\r\n[gallery ids=\"465960,465961,465962,465963,465964,465965\"]\r\n\r\nL'evento ha anche messo in luce l'impegno della Croazia nel migliorare la connettività con l'Italia. La stagione estiva del 2024 vedrà l'introduzione di sette nuovi voli, che si aggiungono ai numerosi collegamenti marittimi e terrestri già esistenti, rendendo il paese ancora più accessibile.\r\n\r\nAll'evento hanno partecipato Igor Surdich, primo segretario della ambasciata croata in Italia, e Stefano Corbari, presidente Fiavet Lazio, che ha ricordato l'importanza dei rapporti con le destinazioni come la Croazia e la rilevanza del segmento outgoing per il settore, spesso ingiustamente penalizzato rispetto all'incoming.","post_title":"La Croazia incontra le agenzie nel workshop organizzato dal Gruppo Travel","post_date":"2024-04-19T15:33:56+00:00","category":["estero"],"category_name":["Estero"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1713540836000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465935","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"[caption id=\"attachment_416730\" align=\"alignright\" width=\"300\"] Jens Ritter[/caption]\r\n\r\n\"Siamo ansiosi di aumentare la nostra capacità verso la Cina\": così Jens Ritter, ceo di Lufthansa, in occasione delle celebrazioni per il 30° anniversario dell'apertura della prima rotta della compagnia aerea tedesca da Francoforte verso Shanghai.\r\n\r\nLa capacità di Lufthansa sulle rotte da e per la Cina è tornata al 70% dei livelli precedenti alla pandemia e per il prossimo futuro si pensa all'aggiunta di nuove rotte verso il Paese, malgrado il vettore si aspettasse già una domanda più forte e passi avanti nella risoluzione dei ritardi nelle consegne dei velivoli.\r\n\r\nSecondo quanto evidenziato da Lufthansa, ripresa da Reuters, i viaggiatori cinesi oggi fanno un maggior numero di viaggi individuali, rispetto ai tour di grandi gruppi che erano più numerosi prima della pandemia; inoltre, i passeggeri sono maggiormente disposti a pagare per la business class o la premium economy per avere più comfort. In crescita anche la domanda di viaggi d'affari.\r\n\r\n\"Oltre ai collegamenti con Hong Kong, Pechino e Shanghai, stiamo valutando altre zone della Cina\", ha aggiunto Ritter, citando città come Shenyang e Qingdao come potenziali nuove destinazioni.\r\n\r\nMentre i viaggi interni hanno registrato una forte ripresa dopo che la Cina ha eliminato le restrizioni Covid all'inizio del 2022, i viaggi internazionali non hanno tenuto il passo a causa delle difficoltà nell'ottenere i visti, dei prezzi elevati dei biglietti aerei e della scarsa fiducia dei consumatori in Cina.\r\n\r\nIl numero totale di voli internazionali verso la Cina è ancora lontano dai livelli del 2019 e rimane circa il 70% dell'epoca pre-pandemia, secondo l'app di monitoraggio dei voli Flight Master.","post_title":"Lufthansa studia l'aggiunta di nuove destinazioni in Cina, da Shenyang a Qingdao","post_date":"2024-04-19T12:30:02+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1713529802000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465913","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":" Eva Seller, regional general manager Continental Europe di Tourism Australia, è convinta: “La ripresa è in atto. Gli arrivi dall’Italia nel 2023 sono stati 63.200, pari all’82,8% dei flussi del 2019 - dichiara in apertura dell’Industry Meeting Tourism Australia, primo appuntamento dell’incoming australiano del 2024 -. Già in gennaio abbiamo raggiunto l’83% a conferma che l’Italia è uno dei mercati internazionali prioritari. Il livello dei consumatori si è alzato, così come la spesa ed il numero di pernottamenti”.\r\n\r\nInsieme ai rappresentanti di Visit Victoria, Tourism Western Australia, South Australian Tourism Commission, Tourism and Events Queensland e Tourism Northern Territory, ha presentato al trade novità e prospettive al Museo Lavazza di Torino.\r\n\r\nA favorire la ripresa, il ritorno alla normalità dei collegamenti aerei. “Nel ’23 la domanda di viaggi dall’Italia è stata elevata nonostante l’impennata delle tariffe dei voli - sottolinea Matteo Prato, ceo di Tourism Hub - Quest’anno, grazie ad una maggiore capacità aerea, già si avverte una riduzione dei costi“. Turkish Airlines, opera da marzo su Melbourne; Qantas da giugno volerà da Parigi a Perth ed entro l’anno da Singapore a Darwin; da luglio Thai Airways collegherà Bangkok a Perth, Sydney e Melbourne. Emirates, che riprende i servizi su Adelaide e da dicembre amplierà l’offerta da Dubai a Perth con un secondo volo giornaliero, sta avviando campagne di marketing in partnership con Tourism Western Australia per la promozione dello Stato.\r\n\r\nPer allinearsi alle nuove tendenze, Tourism Australia ha attivato il Consumer Demand Project, monitoraggio degli orientamenti dei visitatori che trimestralmente delinea un report aggiornato. Il leisure rappresenta il 60% degli arrivi dall’Italia e l’età media dei visitatori è tra i 30 e i 44 anni, ma i “most affluent” sono i senior. “Agenzie e to sono determinanti e gestiscono le pratiche di viaggio di chi ha maggiore capacità di spesa - spiega Eva Seller – A supporto del loro lavoro c'è sempre Aussie Specialists, che nel 2023 ha coinvolto 750 agenti di viaggi impegnati in oltre 15 attività formative, e conclusosi con un fam trip e la presenza di un gruppo al G’Day Australia a Cairns. In corso le selezioni per il premier Aussie Specialist, nuovo programma dedicato agli agenti che la destinazione l’hanno visitata e venduta”. Per tutti gli operatori è disponibile poi la nuova sezione Travel Trade Hub sul sito di Tourism Australia, dove trovare risorse, immagini, video per pubblicità, cataloghi e promozioni.\r\n\r\nParallelamente alla crescita dei Premium travellers e dei viaggi di lusso, nuovi segmenti di clientela preferiscono il direct booking su nuove piattaforme di prenotazone, formule self drive con sistemazioni in agriturismi e in realtà sostenibili o esperienze a contatto con le comunità locali. Una Australia che consenta di vivere in prima persona un Paese che è il sogno di molti. \r\n\r\n ","post_title":"Tourism Australia, Seller: \"La ripresa è in atto, Italia tra i mercati prioritari\"","post_date":"2024-04-19T11:17:27+00:00","category":["estero"],"category_name":["Estero"],"post_tag":[]},"sort":[1713525447000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465909","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Norse Atlantic Airways amplia ancora il network con il debutto in Sudafrica: i collegamenti sulla Londra Gatwick-Città del Capo decolleranno il prossimo 28 ottobre e saranno operati con un Boeing 787 tre volte alla settimana.\r\n\r\nBjorn Tore Larsen, ceo e fondatore della low cost lungo raggio sottolinea che la nuova rotta \"romperà il duopolio\" attualmente esistente: sia British Airways sia Virgin Atlantic operano verso Città del Capo da Londra Heathrow.\r\n\"Introducendo la necessaria concorrenza nel mercato, Norse Atlantic Airways intende offrire ai consumatori una maggiore scelta, flessibilità e convenienza\" spiega il vettore.\r\n\r\nInizialmente Norse si è concentrata sui collegamenti transatlantici, per poi allargare il proprio raggio d'azione verso l'Asia, servendo la capitale thailandese Bangkok; la rotta per Città del Capo diversifica ulteriormente il network del vettore.","post_title":"Norse Atlantic vola in Sudafrica: decollo il 28 ottobre sulla Londra-Città del Capo","post_date":"2024-04-19T11:05:37+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1713524737000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465890","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Nelle parole di Franco Gattinoni c’è tutto l’orgoglio di un settore che in molti hanno dato per morto negli ultimi 20 anni e che invece non solo ha mostrato una invidiabile resilienza ma rivela ora anche una capacità di ripresa per certi versi inaspettata. Reduce da un 2023 con numeri importanti, il presidente del gruppo che porta il suo nome si presenta sul palco della convention in corso di svolgimento a Istanbul, mostrando la determinazione di chi non ha mai mollato, neppure nei momenti più difficili: “Ci sono stati persino dei ministri del Turismo che ci hanno dati per spacciati. Eppure siamo ancora qui. Anzi, stando ai dati più recenti di Gfk il trend si è invertito. Per la prima volta sostanzialmente dall’inizio del nuovo Millennio, nel post-Covid la quota di mercato travel servita dalle agenzia di viaggio è tornata a crescere, risalendo da quel 18% che le ultime rilevazioni disponibili assegnavano al mondo del trade”.\r\n\r\nIl post-pandemia, è un fenomeno risaputo, ha permesso ad alcuni di riscoprire il valore del servizio delle adv: “Le persone da noi non cecano solo assistenza in materia burocratica, come per esempio sulla questione passaporti. In molti è emersa la consapevolezza di quanto importante sia il nostro ruolo per proteggersi dai piccoli e grandi inconvenienti dei viaggi. Ora dobbiamo impegnarci a sfruttare ancora di più questa opportunità”.\r\n\r\nIn arrivo un nuovo motore di ricerca\r\n\r\nEcco allora il focus che il network porrà nei prossimi mesi sugli investimenti in comunicazione e visibilità, ma specialmente in tecnologia. Novità dell’anno sarà tra le altre cose il nuovo motore di ricerca che andrà presto a sostituire quello attuale della piattaforma Gattinoni, incrementando ulteriormente la fruibilità, la semplicità di utilizzo e il contributo della parte Ai. “Ma soprattutto - spiega il nuovo a.d. della business unit Travel, Mario Vercesi - sarà realizzato in modo da incorporare sia il prodotto dinamico, sia quello dei fornitori partner e l’offerta a nostro marchio”. L’obiettivo, aggiunge il direttore generale Sergio Testi, è quello di andare a intercettare i nuovi cluster di clientela, quelli che non si sono mai accostati a un’adv e quelli che si sono allontanati, con una proposta sempre più in grado di assicurare risposte immediate, adeguate ai tempi del consumo contemporaneo.\r\n\r\nQuestione carenza di marginalità\r\n\r\nCerto le sfide non mancano, conclude Gattinoni. A partire dall’atavica carenza di marginalità che praticamente da sempre caratterizza il mondo della distribuzione travel, nei confronti di tutti gli altri comparti merceologici: “Un po’ è colpa nostra. Mi capita ancora troppo spesso di relazionarmi con agenti che non conoscono i propri bilanci. Ci si concentra sull’estetica della pratica, magari anche su qualche premio vinto, ma si perde a volte di vista l’elemento più importante: i numeri”.\r\n\r\nDistorsioni nei cieli: commissioni, accesso al prodotto e questione carte di credito\r\n\r\nMa non è solo una faccenda interna alle agenzie: “Il nostro mercato soffre di distorsioni inimmaginabili in altri contesti: non si può parlare di etica del giusto guadagno se fornitori importanti come i vettori aerei minano alla base la nostra redditività. Sto parlando di commissioni, di parità di accesso al prodotto e della questione della carte di credito. Tutte situazioni inaccettabili, che conosciamo bene e che noi, anche con il supporto di Fto e delle altre associazioni, stiamo cercando di affrontare. Rincuora sapere che le organizzazioni di categoria finlandesi hanno recentemente vinto un ricorso contro Finnair per l’accesso alle tariffe nette della biglietteria della compagnia. Non penso invece che ci sia nulla da aggiungere alla follia di chi pretenderebbe di vendere i propri voli esclusivamente attraverso i propri canali proprietari, così come di chi si rifiuta di accettare le carte di credito delle agenzie. Tutte questioni su cui ci sono tavoli aperti con i ministeri e che sono certo riusciremo presto a risolvere. Perché sono da sempre convinto che non ci si debba rassegnare alle cose sbagliate. Prima o poi occorre farle tornare a posto”.","post_title":"Orgoglio Gattinoni: il trend si è invertito. Le adv tornano a crescere","post_date":"2024-04-19T10:41:45+00:00","category":["mercato_e_tecnologie"],"category_name":["Mercato e tecnologie"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1713523305000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465896","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Klm ha aggiunto una nuova frequenza giornaliera dall'aeroporto di Genova per Amsterdam, che grazie alla partenza la mattina presto - alle 06.15 - consente ai passeggeri di avere accesso a numerose destinazioni dall'hub olandese, ottimizzando i tempi di connessione a Schiphol.\r\n\r\nAllo stesso modo, il volo integrativo in partenza da Amsterdam alle 21:00, con conseguente night stop dell’aeromobile presso l’aeroporto di Genova, permette un maggiore e più ampio accesso allo scalo ligure. Nei weekend da fine giugno a fine agosto, inoltre, sarà disponibile anche un terzo collegamento tra le due destinazioni.\r\n\r\nMete europee ed intercontinentali come Dublino, Edimburgo, Oslo, Toronto, New York, Guayaquil, Santiago del Cile e molte altre, sono ora più facilmente raggiungibili.\r\n\r\n“L’aumento delle frequenze su Genova è un’ulteriore dimostrazione della nostra strategia per il mercato italiano - spiega Fabio Andaloro, sales director Klm per l’Italia -: vogliamo essere sempre più vicini ai clienti, supportandoli a pieno nelle loro esigenze di viaggio. Che il motivo sia leisure o business, queste nuove frequenze consentono accesso a destinazioni chiave del network Klm. Soprattutto i tempi di transito per i voli in connessione verso il Sud America risultano adesso migliori, facendo diventare Klm la compagnia aerea giusta per raggiungerle\".\r\n\r\n“Continua la nostra strategia di potenziare i collegamenti con i principali hub europei, consentendo a Genova e alla Liguria di essere sempre meglio collegate con le principali destinazioni di lungo raggio - commenta Francesco D’Amico, direttore generale di Aeroporto di Genova -. Grazie al raddoppio dei voli giornalieri tra Genova e Amsterdam per l’intera stagione estiva, porterà ad un incremento dei posti offerti sulla tratta di oltre il 90% rispetto all’estate precedente, superando la capacità che il vettore olandese ha offerto nel 2019.”\r\n\r\nLa summer 2024 di Klm (fino al prossimo 26 ottobre) 155 destinazioni di cui 92 in Europa e 63 intercontinentali. La compagnia aumenterà la capacità dei posti disponibili di circa il 7% rispetto all’estate del 2023, quasi eguagliando i livelli pre-Covid.","post_title":"Klm fa il bis da Genova con un volo mattutino che dà accesso al network mondiale da Amsterdam","post_date":"2024-04-19T10:15:48+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1713521748000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465897","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Il procedimento cautelare chiesto dal turismo organizzato potrebbe avere effetti dirompenti su scala internazionale per il futuro del vettore.\r\nSi è svolta oggi nella sede dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l’audizione del procedimento cautelare contro Ryanair, aperto nell’ambito dell’istruttoria avviata nel 2023 sulla base delle segnalazioni di Aiav, seguita da Fiavet – Confcommercio e da altre Associazioni di categoria, per inibire le condotte vessatorie messe in atto dal vettore nei confronti delle agenzie di viaggio e degli altri player del mercato.\r\nProcedure che Aaiv aveva evidenziato a maggio dello scorso anno in un corposo dossier, condiviso da Fiavet Confcommercio e da altre Associazioni di categoria, dimostrando l’adozione di sofisticati meccanismi tecnici da parte del vettore per disincentivare la vendita dei propri voli da parte delle agenzie di viaggio: visualizzazione selettiva delle tariffe senza accesso alle più convenienti, prezzi maggiorati per gli extra (come il trasporto del bagaglio o la scelta del posto a sedere) e complesse procedure di riconoscimento facciale per i passeggeri.\r\nAnche le ota\r\nOltre alle agenzie tradizionali, all’audizione sono intervenute le ota, portali di prenotazione di servizi turistici online, e i rappresentanti dei principali sistemi di distribuzione dei servizi turistici, che hanno evidenziato i ripetuti tentativi messi in atto dalla compagnia per inibire l’accesso alla propria offerta, salvo la definizione di specifici accordi commerciali. Accordi che, come hanno denunciato i rappresentanti degli operatori che li hanno stipulati, si sono rivelati poco trasparenti e sempre basati sull’accesso selettivo alle tariffe, non comprensivo delle più convenienti. \r\nFulvio Avataneo, presidente Aiav, ha dichiarato: “Ringrazio il contributo fondamentale degli Avv. Veronica Scaletta per conto di Aiav e Federico Lucarelli, per conto di Fiavet: l’adozione del provvedimento cautelare contro Ryanair rappresenterebbe un enorme passo avanti per le agenzie, che potrebbero così avere la libertà di prenotare i voli sul sito di Ryanair direttamente per conto dei propri clienti, evitando tutti gli ostacoli che la compagnia ha posto sino ad oggi al loro lavoro. E sarebbe anche un monito contro le ripetute dichiarazioni scorrette nei confronti della nostra categoria, lesive della dignità professionale e umana dei lavoratori che ne fanno parte”.\r\nCessare i comportanti\r\nNel corso dell'audizione, Aiav, tramite il proprio legale Veronica Scaletta, ha sostenuto la richiesta delle ota e ha ribadito la propria richiesta di far cessare questi comportamenti, anche nei confronti delle agenzie di viaggio tradizionali, chiedendo in particolare l'apertura di codici di accesso riservati alle agenzie tradizionali, la cessazione delle procedure di riconoscimento facciale per i clienti e dell'invio di comunicazioni denigratorie ai danni delle agenzie.\r\nFiavet-Confcommercio, promotrice della parallela causa per concorrenza sleale contro Ryanair presso il Tribunale di Milano ed intervenuta nel procedimento Antitrust già ad ottobre scorso, tramite il proprio legale avv. Federico Lucarelli ha sottolineato il perdurare dei comportamenti di Ryanair in danno delle agenzie di viaggi.\r\nEntrambe le Associazioni, Fiavet ed Aiav, hanno evidenziato la necessità e l’urgenza della adozione da parte dell’Autorità di un provvedimento cautelare per far cessare immediatamente il blocco effettuato dal vettore delle prenotazioni intermediate dagli agenti di viaggio. \r\n\r\nPronunzia\r\nA breve l'Autorità garante si dovrà pronunciare sull'adozione o meno di un provvedimento cautelare urgente. La forte opposizione di Ryanair, legale e mediatica, dimostra una grande preoccupazione. Il provvedimento potrebbe avere un effetto dirompente sul modello di business e sul futuro del vettore, mettendo in discussione per la prima volta, su scala internazionale, la scelta unilaterale di utilizzare sofisticate procedure tecniche che, in modo subdolo e opaco, disincentivano l’accesso, la distribuzione e la vendita dei propri servizi a soggetti titolati per legge a farlo.\r\n“Abbiamo partecipato all’udienza odierna perché volevamo rimarcare all’Autorità la necessità indifferibile di un provvedimento cautelare per garantire da subito il ripristino del diritto delle agenzie di viaggio a intermediare la vendita della biglietteria di Ryanair, essendo le agenzie di viaggi impossibilitate ad acquistare biglietteria della compagnia per i propri clienti, con conseguenze gravi sull’andamento della prossima stagione turistica estiva. Era una presenza necessaria e doverosa. Confidiamo che l’Autorità possa decidere adottando gli opportuni provvedimenti del tutto fondati” dichiara il presidente di Fiavet-Confcommercio Giuseppe Ciminnisi.\r\n ","post_title":"Autorità della Concorrenza: oggi l'audizione contro le condotte di Ryanair","post_date":"2024-04-19T10:14:57+00:00","category":["enti_istituzioni_e_territorio"],"category_name":["Enti, istituzioni e territorio"],"post_tag":["topnews"],"post_tag_name":["Top News"]},"sort":[1713521697000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465362","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"[caption id=\"attachment_405550\" align=\"alignleft\" width=\"300\"] Alessandro Patacchiola di Flexible Autos[/caption]\r\n\r\nFlexible Autos, società di brokeraggio nel settore del noleggio auto, si è rivestito negli anni un ruolo di giocatore chiave nel settore, dimostrando una crescita robusta e un impegno costante verso l'innovazione e l'espansione dei servizi.\r\n\r\nAlessandro Patacchiola, managing director Spagna Italia, Francia, Belgio e Portogallo, sottolinea la mission dell'azienda: \"Vogliamo accrescere la nostra posizione di specialisti della mobilità per il mercato trade - spiega -. Da sempre abbiamo deciso di lavorare in esclusiva con il b2b, una decisione che viene considerata un valore importante dalle agenzie di viaggio e dai tour operator\".\r\n\r\nA oggi il broker ha stretto accordi con tutto il mercato agenziale e con i network. \"Crediamo molto in questa nicchia di mercato - spiega - la fiducia è crescente e gli incrementi si verificano anno su anno, quindi non abbiamo nessuna intenzione di prendere altre strade\".\r\n\r\nL'obiettivo oggi è consolidare la presenza sui canali di distribuzione e ampliare i prodotti e i mercati in cui il brand opera.\r\n\r\nLa scelta di diversificare l'offerta ha permesso a Flexible Autos di abbracciare ampliare la gamma includendo anche camper, scooter, furgoni e trasferimenti point to point, segnando un'evoluzione dell'azienda oltre il tradizionale noleggio auto.\r\n\r\nL'estensione a nuovi fornitori negli Stati Uniti e i piani di espansione verso altri mercati, inoltre, rappresentano passi concreti verso una maggiore copertura di mercato. \"Tra il 2024 e il 2025 apriremo anche in America Latina - anticipa Patacchiola -. Continueremo a fornire soluzioni di noleggio altamente personalizzabili e adatte alle esigenze dei nostri partner commerciali\".","post_title":"Le novità di Flexible Autos: ampliamento dell'offerta ed espansione su nuovi mercati","post_date":"2024-04-19T09:45:25+00:00","category":["mercato_e_tecnologie"],"category_name":["Mercato e tecnologie"],"post_tag":[]},"sort":[1713519925000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"465865","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"EasyJet fiduciosa sulla forza della domanda di viaggio che, malgrado il persistere del conflitto in Medio Oriente, le consentirà di mettere a segno la seconda estate consecutiva di utili record.\r\n\r\nIl vettore afferma che le prenotazioni per l'estate dell'emisfero settentrionale \"continuano a svilupparsi bene\", mentre i prezzi dei biglietti sono attualmente più alti rispetto all'anno scorso. \"Ci avviamo verso il periodo estivo con la fiducia di poter realizzare un'altra performance estiva da record\" ha affermato ieri Johan Lundgren, ceo di easyJet. \r\n\r\nLa previsione arriva dopo che l'anno scorso la compagnia aerea è tornata in attivo grazie al boom di viaggi post-pandemia. Lundgren ha precisato che easyJet non ha fatto previsioni formali per l'estate, ma che i ricavi per posto a sedere sono superiori a quelli di un anno fa. L'anno scorso, nei sei mesi tra aprile e settembre, la compagnia aerea ha registrato un utile ante imposte record di 866 milioni di sterline.\r\n\r\nPer contro, il conflitto tra Israele e Hamas cominciato nell'ottobre 2023 è già costato 40 milioni di sterline alla compagnia, con la cancellazione dei voli per Tel Aviv e per la Giordania; la compagnia ha sospeso i voli per Israele durante l'estate e ha riassegnato la limitata capacità in altri punti del network.\r\n\r\nNonostante ciò il vettore prevede perdite ante imposte tra i 340 e i 360 milioni di sterline per il primo semestre dell'esercizio in corso, meglio di quanto previsto dagli analisti e in calo rispetto alle perdite di 411 milioni di sterline dell'anno precedente. EasyJet stima inoltre un aumento del 22% dei ricavi nel periodo in questione, per un totale di circa 3,3 miliardi di sterline.","post_title":"EasyJet resta fiduciosa sulla domanda estiva e stima perdite ridotte per il primo semestre","post_date":"2024-04-19T09:15:23+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1713518123000]}]}}
Caro signor Giuseppe mi dispiace dissentire quando è iniziata la pandemia Lufthansa air France erano attive mentre Alitalia era in passivo da anni adesso vogliamo dei nuovi finanziamenti con idee sballate 40 aeri con 4000 dipendenti controlli le altre compagnie con quale percentuale aereo dipendente lavorano!!! Per non parlare Ryanair
caro signor Michele, quello che lei dice è giusto. Ma pensiamoci un attimo. Appena scoppia la pandemia Lufthansa (siamo nell’aprile del 2020, a un mese dalla conclamazione del covid) chiede 9 miliardi di euro. Come? se fosse stata una compagna attiva non avrebbe avuto bisogno dopo neanche un mese di 9 miliardi di euro. Evidentemente tutto questo attivo non l’avevano. Ryanair, che invece era sul serio in attivo, non ha chiesto aiuto a nessuno. Lo stesso dicasi da Air France.La verità secondo me è un’altra. E cioè che queste megacompagnie hanno sempre navigato con conti al limite, ben supportati dagli Stati di appartenenza. Altrimenti tutto questo non si spiega.
Gent.mo Sig. Giuseppe Aloe,
Le scrive un italiano residente in Germania.
Il paragone che Lei suggerisce tra gli aiuti di stato concessi ad Alitalia negli ultimi 20 anni e gli aiuti dati a Lufthansa a causa della pandemia non può stare assolutamente in piedi.
Le spiegherò il perché ma anzitutto Le chiederei di informarsi più attentamente prima di scrivere un articolo un po’ grossolano; soprattutto sulla parte che riguarda Lufthansa.
Innanzitutto Lufthansa è una compagnia di “bandiera” privata; infatti lo stato è entrato come azionario nel 2020 per sostenere la compagnia e i lavoratori dopo che questa sin dal 1997 non solo fosse totalmente privata ma non avesse alcun debito!
Questo di Alitalia non possiamo dirlo. Infatti Lufthansa ha raggiunto miliardi di fatturato toccando un record in europa negli anni 2018/2019. Se non ci fosse stata la pandemia, Lufthansa sarebbe non solo ulteriormente in crescita – sia come compagnia sia sul fatturato – ma ancora totalmente in mano ai privati. Quindi abbiamo smontato il primo grossolano paragone.
Secondo punto: 9 Miliardi. I 9 miliardi sono l’insieme di denaro che i governi di Svizzera, Belgio, Austria e Germania hanno messo a disposizione delle rispettive compagnie nazionali (Swiss, Brussels Airline, Astrian e Lufthansa). Conseguentemente I soldi sono legati agli stati e il Gruppo Lufthansa è tenuto a mantenere i conti separati.
Mi lasci smontare un’altra falsa informazione -ovvero paragone- che Lei riporta nel commento al Sig. Michele Fenzi: Lufthansa nonostante le gravi perdite di denaro è tutt’ora in attivo! Infatti la compagnia ha preferito usare il capitale e susseguentemente aumentare il capitale per evitare di dover usare tutti i fondi messi a disposizione. Infatti prendere soldi dall’aumento di capitale costa assai meno che prenderli dallo stato perché il tasso di interesse è agevolato. Questo permette a Lufthansa di aver preso solo un 15/20% di tutto il denaro che invece era stato messo a disposizione della compagnia. Infatti -anche qui una grande differenza con Alitalia e fors’anche con AirFrance- il denaro che è stato messo a disposizione di Lufthansa deve essere restituito in totale con l’aggiunta degli interessi se la compagnia decidesse di espandersi.
Un altro punto che non va dimenticato è che Lufthansa possiede aerei mentre il 75% della flotta Alitalia è in Leasing. Questo significa dover spendere molti più soldi mensilmente per la gestione di aerei che non portano profitti. Ma questo è solo un’informazione fuori dal suo articolo; tuttavia è bene che Lei lo sappia.
Ultimo punto: RyanAir non ha avuto bisogno di così tanti soldi, ovvero di nessun aiuto.
Anche qui la Sua informazione è errata. RyanAir ha avuto eccome aiuti di stato. Come anche altre compagnie lowcost. È tuttavia veritiero che gli aiuti sono stati assai minori comparati ai sostegni che hanno preso le grandi compagnie. Tuttavia RyanAir ha dei costi limitatissimi in paragone a quelli di Alitalia, se non addirittura a quelli di Lufthansa. Slots, Aeroporti e tempo di Transit sono solo degli esempi che fanno risparmiare milioni di euro tutti i mesi. Senza poi contare che la diversità di matieriale in volo porta anche alti costi di manutenzione mentre le lowcost utilizzano solo un modello di aereo. Inoltre in RyanAir si vola senza alcun contratto di lavoro collettivo e tariffato; tantomento si ha la possibilità di avere un sindacato. In Lufthansa -come in Alitalia- invece c’é anche l’aspetto della tutela del lavoratore.
Paragonare Lufthansa e gli attuali possibili aiuti statali con i problemi di Alitalia e il dente avvelenato dell’UE per quest’ultima non è che un errore grossolano e ahimé banale per un “giornalista”.
Il giornalista si informa, esegue una check-list delle informazioni che ha a disposizione e soprattutto verifica l’informazione.
Mi dispiace dirLe che l’articolo con un tale paragone ahimé non è degno di attenzione perché è errato sin dalla base.
Spero di averLe dato spunti su come impostare il Suo prossimo articolo. Attendo con piacere nuove proposte.
Cordialmente
Buongiorno,
Le supposizioni sui conti dei nostri competitor contano poco. Alitalia sono 20anni che perde soldi e la cassa Italia riempie continuamente.
Ryan Air intenta causa verso Alitalia per concorrenza sleale ed ha ragione, tutti bravi in passivo a fare business con i soldi dello stato. Grazie alla UE questo meccanismo si deve rompere e tanti italiani sono d’accordo, perché tante aziende falliscono ma lo stato non ci mette un euro per salvarle, perché per Alitalia non deve valere lo stesso? L’analisi di Guido Arrigo di Bicocca è puntuale. Non bisognava dormire così, lo si è fatto, ora sarà ITA. Andiamo avanti. Cordialmente
Buongiorno, mi dispiace contraddirla ma Lufthansa è una compagnia 100% quotata in borsa con bilanci pubblici e in attivo.
Il motivo per cui sono stati chiesti subito dei finanziamenti è perché ci si aspettava una crisi lunga da affrontare.
Nello stesso momento si è intervenuto sulla riduzione dei costi (taglio del personale ed aeromobili).
È vero, Lufthansa ha ottenuto 9miliardi, ma per una flotta di oltre 700 aeromobili ed oltre 140000 dipendenti, non credo ci sia paragone con la nostra compagnia di bandiera.
Caro Simone, certo non c’è paragone con la nostra compagnia di oggi. Ma il fatto che si sia sbagliato per anni non significa che si debba sbagliare ancora.
Io non sono favorevole al fatto che i bravi vengano premiati e i cattivi puniti. Io dico che bisogna dare a tutti una possibilità. Anche perché se andiamo a vedere da vicino i buoni tanto buoni non
sono e i cattivi non sono così cattivi. Per quanto riguarda i bilanci, mi lasci dire che ho grandi difficoltà a pensare che una compagnia in attivo richieda allo stato 9 miliardi di euro, quando un’altra
compagnia – attiva veramente – come Ryanair non ha chiesto un centesimo di denaro pubblico. Mi chiedo come sia possibile una cosa del genere visto che entrambe le compagnie erano in attivo. Ricordo ancora che la flotta di Ryanair è di 492 aerei. Aggiungo inoltre che Ryanair ha un fatturato di 8,49, miliardi di dollari, contro i 36,42 miliardi di euro di Lufthansa. Eppure una è andata avanti senza aiuti pubblici, l’altra, che ha un giro d’affari quadruplo, dopo un mese di pandemia ha chiesto 9 miliardi di euro di aiuto. La cosa come minimo è da verificare.
Se invece di discutere del sesso degli angeli si chiedesse a chi firma un contratto di rendersi responsabile delle perdite, quanti di quei così detti manager che in passato hanno generato perdite milionarie e nonostante questo hanno preso anche buonuscite milionarie, lo firmerebbero?
Una bella postilla: Se al termine del periodo contrattuale il manager lascia la compagnia è in rosso, questo rosso lo deve ripianare lui. Il manager che ha accettato, deve dare delle garanzie. Una bella fidejussione come viene chiesto alle agenzie di viaggio o un fondo di garanzia.
Se Draghi fallisce, deve rendersi conto che tutto ciò di buono che ha fatto in passato passerà in secondo piano. La gente ricorda molto bene solo i fallimenti. Ricordiamo per non andar lontano, in Europa i vari dittatori che prima furono votati dal popolo, alla fine vennero fatti fuori proprio dallo stesso popolo.
Sono completamente d’accordo con Lei signor Giuseppe. Io lavoro in una multinazionale e viaggio molto per affari. Purtroppo mi sono resa conto che siamo un popolo che non ha mai difeso veramente i propri interessi, anzi abbiamo sempre buttato fango sui nostri asset strategici. Al contrario delle altre nazioni europee che difendono sempre e comunque le loro aziende contro qualsiasi critica esterna anche se giusta. Il suo esempio sulle FS è preciso e puntuale infatti è un azienda pubblica che è stata rimessa in piedi dopo tanti anni con i soldi dei contribuenti e una scelta di management azzeccata. Alitalia era un’eccellenza italiana fino alla privatizzazione, il nostro è un paese che come maggior risorsa ha il turismo è un vero e proprio museo a cielo aperto e chiunque capirebbe che un grande vettore aereo di bandiera è indispensabile per tutelare gli interessi nazionali.
Inoltre non so se molti sanno che nonostante tutto ancora oggi Alitalia è una delle compagnie più prestigiose, basti pensare che da diversi anni risulta la compagnia aerea più puntuale d’Europa e terza nel mondo!!!
Dati incredibili che dimostrano l’efficienza italiana all’estero.
Ed è triste pensare che ancora si hanno dei dubbi nel rilancio di una grande compagnia aerea nazionale come Alitalia.
Ok, allora facciamo un paragone con la low cost Rayanair.
Compagnia con 492 aeromobili e poco più di 13000 dipendenti….
Non credo che sia il modello di compagnia da prendere ad esempio, soprattutto dal punto di vista dei ‘dipendenti’ anzi collaboratori.
Altrimenti se pensiamo che sia un modello valido perché non facciamo in modo che l’Alitalia segua il suo stesso modello di business?
Quanti dipendenti dovrebbe avere con la flotta attuale di poco più di 100 aeromobili?
buongiorno sig. aloe sono 20 anni che alitalia agonizza indecentemente. con la liberalizzazione dei cieli (2000 ?) tutti i commerciali (lufth british airfrance cathay ecc.) si sono dati da fare per procacciarsi lavoro e passeggeri – i dirigenti alitalia invece hanno giocato a nascondino perche’ non abituati alla concorrenza. con migliaia di dirigenti interni per anni si sono succeduti management esterni che hanno fatto solo danni beneficiando di liquidazioni milionarie.
nel 2000 sono stati i primi ad abolire le commissioni sulla vendita dei propri biglietti aerei inimicandosi cosi tutti gli agenti di viaggio causando la perdita di migliaia di posti di lavoro nel silenzio generale. in alitalia dicevano che la colpa del loro dissesto erano le commissioni che pagavano agli agenti di viaggio. questa lunga e dorata agonia dimostra invece la loro totale incapacita’.
Ryanair chiude il 2020 con una perdita di 1,02 mld dlvr.it/Rznyps
Non mi sembra ! Ryanair chiude il 2020 con una perdita di 1,02 mld dlvr.it/Rznyps
Buonasera,
Adesso abbiamo anche blu panorama, Air Dolomiti e Neos che giustamente chiedono aiuti di stato come Alitalia. Ecco che adesso la situazione si complica per lo stato che sarà guardato a vista per eventuali disparità di elargizioni.
Gli aiuti di stato alle compagnie europee per la crisi covid sono ben altra cosa rispetto a ciò di cui ha beneficiato Alitalia. E quando si scrivono numeri bisogna accertarsi che siano corretti. Lufthansa non “ha preso” 9 miliardi. Quello è il prestito offerto alla compagnia, ma arriveranno forse ad usufruirne 5mld, ad un tasso di interesse molto alto. Tant’è che si stanno adoperando per recuperare finanziamenti dagli investitori per cominciare già a restituire. Tutte cose che può fare una compagnia che storicamente fa utili e che si può permettere di essere quotata in borsa. Quindi, quando si parla della delicata situazione di Alitalia, bisogna evitare di fare paragoni con altre realtà che si trovano in universi lontani anni luce.
Gentile Gabriele,
Lufthansa ha votato positivamente al piano di salvataggio statale di 9 miliardi di euro. Non è un prestito. Lo stato tedesco è entrato nella compagnia per una quota del 20% che potrebbe diventare 25%, minoranza di blocco, in caso di tentativi di scalata ostile nei confronti della compagnia. Inoltre lo Stato tedesco si è impegnato a prestare 3 miliardi di euro. Questo è. Se poi vogliamo cambiare le carte. Quando si scrivono numeri bisogna che siano corretti, sono d’accordo con lei.
Gent.mo Sig. Giuseppe Aloe,
anche qui purtroppo devo intervernire per correggere nuovamente un suo errore. I soldi che la Germania ha offerto a LUFTHANSA sono un prestito. Un prestito che va restituito -se non erro- con il 4% di interessi. L’entrata dello stato come socio è stata una clausula posta da una delle forze politiche di maggioranza facente parte della coalizione governante.
Per cortesia, stia attento alle informazioni che scrive!!!
Gentile Stefano
dalle mie informazioni Lufthansa non ha percepito un prestito ma un aiuto di stato di 9 miliardi, partecipando a un aumento di capitale riservato che lo porta a divenire con il 20% il primo azionista della compagnia.
Inoltre i 9 miliardi non sono la somma di tutte le compagnie del Gruppo. Se va avedere bene, oltre aai 9 miliardi di Lufthansa, ci sono quelli di Swiss, 1,875 miliardi di franchi, Austrian 600 miliani di euro, ecc ecc. La sua informazione quindi è sbagliata. Però le dico sinceramente per ora ale polemiche le chiudo qui. Vedremo a lungo andare chi ha ragione.
Gent.mo Sig. Giuseppe Aloe,
Le assicuro che i 9 miliardi sono un prestito.
Io lavoro per quella compagnia.
Le sue informazioni sono errate.
Il prestito va restituito con gli interessi.
Una volta che il prestito sarà restituito, lo stato rinuncerà al 20%.
Il prestito è un aiuto di stato ma rimane un prestito. Quest’ultimo deve esere restituito con tanto di interessi.
La prego, si informi più accuratamente.
Non guardiamo agli ultimi 10 anni!qst è un cancro che ci trasciniamo da una vita.e quanto costa volare con loro!basta!
Buongiorno,
Ryan Air, Ryan Air, forse vi sfugge che il suddetto vettore, se così si può chiamare, prende milioni di euro ogni anno dalle regioni italiane per operare negli aeroporti, gli stessi milioni derivanti dalle famose tasse che l’italiano sembra versi solo nelle tasche di ALITALIA, tutti pagano per alitalia, é diventato un luogo comune ormai, invece il resto del paese Italia va una meraviglia, vero?
Sapete che Ryan Air assume giovani italiani in Italia con contratto irlandese senza nessuna tutela in fatto di previdenza, sapete che volano un numero di ore fuori limite di sicurezza non essendo regolata da limiti, come le compagnie di linea.
Vabbé,continuate a fare il tifo affinché alitalia chiuda e lasci a casa migliaia di lavoratori e le loro famiglie, che hanno subito per anni le scellerate scelte dei politici che si sono avvicendati e dei manager incompetenti che si sono portati via buonuscite milionarie.
Spero che ai vostri figli nessuno auguri mai che l’azienda per cui lavorano debba chiudere, é veramente di cattivo gusto.
Caro Giuseppe,io sono pienamente d’accordo con lei. Occorrono persone di alto livello che sappiano gestire una compagnia di bandiera. Forse chi vuole la chiusura della compagnia non pensa alle migliaia di dipendenti che sarebbero a spasso. Non pensa inoltre che avremmo sempre e solo stranieri che gestiscono i nostri voli. Provate a leggere le recensioni di certe compagnie aeree che oggi volano in Italia: da vergognarsi! Poi potrebbe capitare come nel settore industriale,vengono gli stranieri,acquistano le nostre fabbriche e più le portano all’estero e i nostri lavoratori a spasso. Io credo che non ci sia da fidarsi troppo di compagnie aeree straniere e soprattutto europee. Spero vivamente che si trovi un buon gruppo manageriale che sappia veramente lavorare con cognizione di causa e con coscienza e che le cose vadano nel giusto verso. Aggiungo che io ho sempre viaggiato bene con Alitalia, personale gentile e preparato. Sarei orgogliosa di avere una compagnia di bandiera che funzioni alla grande!
Ryanair (ovvero pirata e parassita di tutti i cieli )non paga tasse di atterraggio negli aeroporti italiani mentre Alitalia si.Ryanair e’ compagnia a basso costo e paga i dipendenti con leggi irlandesi.Andate su you tube e divertitevi con i suoi atterraggi.Non metterei mai mia figlia su un volo di quelli.E’pagata profumatamente da tutti noi contribuenti ogni volta che il ruotino tocca pista(chiedete a Ciampino e co)e questo piace :a chi?Ma veramente pensate che andare a Londra costi solo 19,90 euro? Quanti soldi abbiamo dato alla Monte Paschi?
Parlare male di Alitalia significa sporcare la professionalità e le innumerevoli e mai riconosciute risorse eccellenti che vi lavorano.
Caro Beppe, con tutta l’amicizia che ci lega da decenni, purtroppo io oggi credo nel libero mercato poiché l’unica alternativa storicamente verificatasi è stata l’esperienza sovietica, oggi non concretamente proponibile. Nulla osta a che sul mercato operino anche aziende pubbliche, purché con le stesse regole. Non voglio qui ripetere tutti i ragionamenti fatti nei commenti già espressi, ma il dato di fatto di oggi è che Ryanair è un modello d’impresa vincente che in 25 anni ha permesso agli europei di conoscersi, incontrarsi, sviluppare business e cultura comune, mentre prima ciò non avveniva. E ci ha pure guadagnato, come deve essere in regime di mercato. Al contrario, le varie società che in 30 anni hanno utilizzato il marchio Alitalia, tutte fallendo, per le ragioni già ben espresse in altri commenti non mi pare abbiano alcun diritto di continuare a esistere. Si vendano il marchio e gli altri asset ai migliori offerenti, si paghino (in piccola parte ahimé) gli ingenti debiti e che finisca qui.
Caro Enrico,
ti ringrazio per il tuo contributo, ma chiaramente non sono d’accordo. Il libero mercato ha creato disuguaglianze e precariato. Ha eliminato l’idea di societas, per cui la comunità si prende cura di chi
è meno fortunato, ha incrementato l’individualismo, ha creato degli ego ipertrofici, ha rovinato migliaia di aziende, ha dato vita al capitalismo selvaggio e crudele. E’ un’ideologia economica che ha fatto molto più danni che benefici. E’ un sistema di violenza economica.
ti abbraccio
Parlo da frequent traveler: chi viaggia valuta il comportamento dello staff al checkin, al lounge Giotto, a bordo e all’ufficio reclami. Mi spiace ma avrebbero dovuto chiudere da molto tempo. Altro che compagnia di bandiera.
Caro signor Giuseppe,
I problemi di alitalia sono tanti, la compagnia non è mai stata gestita in modo efficiente (è in perdita da 40 anni) è stata ridotta mentre negli anni ed è stato monetizzato tutto quello che generava utile, mentre si tenevano i vari rami in perdita. Con la nascita delle low cost l’azienda non ha saputo dare una risposta efficace (lufthansa ha creato german wings e eurowings, air france hop, iberia vueling). Vogliamo parlare dell’hub di malpensa, dove sono stati spostati anni fa tutti i voli intercontinentali? Una scelta scellerata, voluta per motivi politici, che non ha fatto altro che favorire le compagnie straniere… Lei cita le ferrovie, ma il grande problema delle ferrovie era il ruba ruba generale, dalle biglietterie, ai capotreni, a chi faceva il servizio a bordo treno, non ha neanche idea di quanto succedeva. In piu ci sono stati investimenti importanti negli ultimi anni in infrastrutture. L’azienda comunque opera in quasi monopolio, con un solo competitor è facile mettere apposto i conti, basta eliminare gli “ammacchi di cassa”… poi se guarda l’orario dei voli di 20/30 anni fa si rende conto che alitalia operava una trentina di voli al giorno sulla rotta Roma-Milano (tutti pieni), gran parte dei profitti erano generati proprio da questa rotta.. Oggi per andare a Milano è molto più conveniente ed ecologico il treno. Quindi rimane una domanda per cosa sarebbe strategica questa compagnia? Per continuare ad assorbire denaro pubblico ed elargire tangenti ai politicanti coinvolti? Mi dispiace ma grazie, ma no grazie. Alitalia è destinata a fallire e prima si riconosce il fallimento prima smetteremo di sprecare denaro pubblico
Caro Marco,
Capisco che il tuo commento è di cuore. Ma la cosa si ferma lì. Qui non c’è tifo o altro, solo una situazione anomala che non può continuare. Le compagnie private godono degli incentivi aeroportuali regionali perché in Italia è legale stringere Accordi tra compagnie aeree al fine di godere un giro d’affari generato da volumi di passeggeri in transito.
Alitalia non è privata e non può farlo. Ci siamo stancati di vedere buttare dentro soldi a perdere. Sono d’accordo che le colpe stanno a management e scelte politiche. Io sono per il giusto. Se la mia azienda fallisce farò il necessario per trovare una nuova realtà.
Non mi si parli di tricolore o ragion di stato.
Queste robe le lascio a chi non ha contenuti di cui parlare.
L’Alitalia per più di 30 anni ha avuto dei Benifits che nessuna altra compagnia ha mai avuto, non solo, stipendi ai dirigenti e liquidazioni che neanche la Lufthansa ha mai percepito, nonostante attivi da paura. Prezzi alti non concorrenziali, stipendi favolosi, pochi servizi al cliente, e facciamo qualche nome e cognome dei gradi altissimi…vogliamo dire Montezzemolo, Schisano, Riverso, Colaninno ed i Commissari… nonché i migliaia di inutili assunzioni pari all’uso e costume italiano per trasformarli in VOTI…questa è la motivazione! Un Azienda se fallimentare FALLISCA come tante aziende Italiane ed mondiali, che purtroppo falliscono senza aiuti da parte dello stato… fatti salvi i carrozzoni di VOTI.
La palla ora è nelle mani di Draghi. Se riuscirà a risolvere il problema in modo costruttivo lo stesso Draghi sarà ricordato per sempre come il salvatore della Patria e proporrei di fargli una statua all’ingresso dell’Aeroporto di Fiumicino.
Se fallirà, farà la fine di quei superpagati Commissari/Manager e quei politici incompetenti che lo hanno preceduto. Finirà nel dimenticatoio come succede adesso.
Non ci rendiamo conto che viviamo in un ovile?
Se chi ci gestisce sarà un “buon pastore” potremo mangiare. Altrimenti aggiungete buchi alla cintura.
Del settore aereo ne capisco poco ma di ristrutturazioni qualcosa in più visto che le faccio da 25 anni: Alitalia è tecnicamente fallita da 30 anni e l’accanimento terapeutico, che ad oggi è costato a tutti noi (tranne agli evasori…) 12,7 miliardi di Euro (calcolo aggiornato sul Sole 24 ore di qualche mese fa) non ha alcuna giustificazione al di là dell’assistenzialismo. E’ strategico che ci sia un vettore di bandiera da tenere in vita a tutti i costi anche se perde a bocca di barile da decenni ? Perchè ? Qualcuno mi dia una spiegazione credibile e non le cazzate di di Maio, Patuanelli e prima di loro Berlusca e compagnia cantante. Oggi Alitalia è una compagnia regionale medio-piccola….trasportano molti più turisti in Italia Ryanair e Easyjet ad esempio.
Sprecare risorse per tenere in vita aziende decotte e i loro organici elefantiaci è assistenzialismo (lo vogliamo fare ? Perfetto…ma almeno chiamiamolo con il suo vero nome) e se proprio si vuole risanare Alitalia, o si fa un turnaround vero con lacrime e sangue e non i “risanamenti” ridicoli fatti fino ad ora che hanno scaricato tutti gli oneri sui contribuenti (che peraltro per me non ne valga la pena è un altro discorso) o si lascia fallire come sono fallite TWA, Continental, Sabena, SwissAir e un sacco di altri vettori. Tutto il resto è buttare soldi nel cesso…
È vero che lo Stato ha dato molto ad Alitalia,ma è anche vero che lo Stato (purtroppo in troppi casi surrogato dai politici) ha sempre chiesto ed ottenuto.
I soldi arrivavano ma poi con le tasse aeroportuali,sui sorvoli,sui biglietti venduti,in buona parte ritornavano al mittente (lo Stato).
Purtroppo in Italia di manager capaci di prendere decisioni ma soprattutto che abbiano una cultura nei trasporti e nell’aviazione non ce ne sono.
Mi fanno ridere gli ammiratori di Ryanair,un esempio di quanto peggio possa generare un sistema senza reali controlli.
Contratti ridicoli e registrati all’estero per i dipendenti, accordi sottobanco x avere i voli pagati vuotoxpieno dai gestori aeroportuali,dalle pro loco,dalle agenzie immobiliari per finire anche dalle pizzerie dei luoghi dove con i “loro” voli portano turisti ed investimenti.
Cosa rimane sul territorio (ed all’Italia) di tutto questo..nulla.
L’Italia al contrario delle altre nazioni Europee ha un enorme mercato interno per i voli dato sopratutto dalla configurazione del paese..lungo con montagne che limitano l’alta velocità ferroviaria e con isole ed isolette…ma..non siamo neanche capaci di gestire e far fruttare questa risorsa.
Io ho viaggiato e quando posso viaggio ancora parecchio, in Asia, Africa, America. Faccio questa semplice constatazione. Rarissimamente alitalia è (stata) in grado di proporre tariffe competitive. In genere chi offre soluzioni più scomode (p.e. voli con due scali anziché uno solo) bilancia la sua offerta con un prezzo più basso. Alitalia no: orari più scomodi a prezzi più alti. Uno potrebbe accettare di finanziarla con le sue tasse se poi ne avesse un beneficio, ma così è assurdo, si paga e non se ne ha alcun beneficio.
Io penso che vi sono servizi strategici che qualsiasi Stato deve attenzionare. Tra questi vi é l’aviazione civile. Nel merito evidenzio quello che a mio avviso é il problema non solo di Alitalia. Il mercato del lavoro: lo Stato Italiano non permette all’azienda di valutare e decidere se continuare il rapporto con un lavoratore assunto. Un lavoratore può lasciare l’azienda senza preavviso mentre l’azienda non deve nemmeno pensarlo perchè viene condannata subito. Se il prodotto finale che arriva sul mercato é fuori prezzo non può contrattare lo stipendio dei dipendenti. Un premio annuo può diventare il nuovo livello stipendiale. In tutto questo qualsiasi amministratore deve condurre un’azienda e ne é responsabile verso i Clienti, i Fornitori, lo Stato ed i dipendenti. Qualcuno ha scritto che un amministratore dovrebbe dare garanzie proprie sulla buona riuscita, ma chi garantisce all’amministratore di decidere l’equipaggio che é a lui necessario? Perché i migliori possono decidere quando andare via e i peggiori o chi non é più necessario non può subire l’interruzione del rapporto di lavoro? Si preferisce mantenere i privilegi di chi é nel mondo del lavoro e non di chi deve entrarci. Potrei approfondire ma é opportuno concludere. Le aziende hanno bisogno di avere flessibilità ed i lavoratori avere fissato il minimo salariale. Solo così ognuno lavora per sostenere la realtà in cui lavora. Diversamente vige la regola: io mi presento e tu mi paghi. Se l’azienda fallisce non é colpa mia(lavoratore). Mi piacerebbe sentire qualcuno che dica dove sbaglio. Grazie
Difendere Alitalia dovrebbe essere punito penalmente
Buongiorno,
Per il contentino del brand pagheremo bene lo scotto.
Gent.mo Sig. Giuseppe,
Da italiano e dipendente Lufthansa Le chiederei cortesemente di informarsi di più sui i soldi che -secondo Lei- Lufthansa avrebbe preso dallo stato tedesco. Perché ahimè la Sua semplificazione ha dell’errato; e molto errato. Sarebbe opportuno che potesse approfondire gli argomenti con delle ricerche che le Le diano materiale su cui basare le Sue critiche. Ancor prima di pubblicare un articolo dando informazioni delicate in modo grossolano.