Myair.com: sospesa l’accettazione dei voli a Orio al Serio
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21 luglio 2009 12:38
Blocco dei voli Myair.com dall’aeroporto di Orio al Serio. In una nota Sacbo, la società che gestisce lo scalo bergamasco, comunica che «in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 802 del Codice della navigazione, sono state sospese le operazioni di accettazione dei voli operati dalla compagnia aerea Myair.com dall’aeroporto di Orio al Serio. Il provvedimento, deciso da Enac su segnalazione del gestore aeroportuale, dispone il divieto di partenza degli aeromobili quando risultano violati gli obblighi relativi al pagamento di tasse, diritti e tariffe».
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[post_content] => Capitolo due per Explora Club: il programma fedeltà del brand Explora Journeys, dopo il lancio nell’aprile 2025, è entrato in una seconda fase che consente ai soci di godere di benefici e privilegi a bordo e visualizzare il saldo punti e lo status fedeltà tramite il proprio account My Explora.
Ogni notte trascorsa a bordo, gli acquisti idonei effettuati a bordo e le prenotazioni di Destination Experience contribuiscono ora all’accumulo di punti, sbloccando una collezione in continua espansione di privilegi e benefici esclusivi a ogni viaggio.
Per coloro che non sono ancora iscritti, Explora Journeys invita gli ospiti a registrarsi per iniziare subito a godere di privilegi come eventi personalizzati a bordo, risparmi esclusivi, regali a sorpresa e servizi di alto livello pensati per rendere ogni viaggio un’esperienza unica e personale.
Inoltre, il brand sta ampliando il programma di Status Match di Explora Club per includere gli ospiti di Oceania Cruises, portando a 11 il numero totale di brand partecipanti. Questo aggiornamento nasce direttamente dai feedback degli ospiti, che hanno manifestato un forte interesse per l’inclusione di Oceania. I viaggiatori con status in uno dei programmi idonei possono facilmente ottenere un livello equivalente in Explora Club fornendo una prova del proprio status, sbloccando così benefici esclusivi fin dal primo viaggio.
Explora Club offre una struttura intuitiva e lineare con cinque livelli – Classic, Silver, Gold, Platinum e Diamond – ognuno dei quali rivela una collezione curata di benefici, che spaziano dall’accesso prioritario a eventi personalizzati, regali esclusivi e risparmi dedicati. Con l’aumentare dei viaggi, i membri di Explora Club sbloccano una gamma di privilegi incrementali, pensati per arricchire il tempo trascorso sia a bordo che a terra.
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Nonostante la difficile situazione geopolitica che coinvolge il Medio Oriente, la Giordania continua a distinguersi come un Paese stabile e profondamente devoto alla pace. «Tutto il popolo giordano, a partire da Sua Maestà il Re e dal governo, è unito nella volontà di promuovere la pace e la stabilità nella regione» afferma Ramzi Zawaideh, area manager Italia di Royal Jordanian. «Nel nostro Paese si vive un’atmosfera di normalità, pur nella comprensibile preoccupazione per ciò che accade nei territori vicini».
Operazioni potenziate e sicurezza ai massimi livelli
Royal Jordanian, a differenza di altri vettori, non ha mai sospeso le proprie operazioni nell’ultimo periodo. Anzi, ha rafforzato la propria presenza, aumentando il numero dei voli e implementando ulteriori misure di sicurezza. «La nostra compagnia è oggi tra le top 10 al mondo in termini di sistemi di sicurezza, un elemento cruciale che ci garantisce competitività e fiducia da parte dei passeggeri».
Il vettore è in forte espansione, con una flotta che passerà dagli attuali 25 a 45 aeromobili nei prossimi due anni, accompagnata dall’apertura di nuove rotte in Europa, India e Stati Uniti. «Il nostro obiettivo è collegare la Giordania al mondo, offrendo un'opzione solida e affidabile per il traffico intercontinentale. Come compagnia di bandiera siamo fortemente impegnati anche nella promozione della destinazione Giordania, in particolare verso il mercato italiano», prosegue Zawaideh.
Due anni fa, infatti, l’Italia rappresentava il primo mercato turistico per la Giordania in termini di arrivi. Un dato che Royal Jordanian punta a consolidare anche attraverso attività congiunte con istituzioni e partner locali.
Giubileo del Tevere: simbolo di pace e collaborazione
Tra le iniziative recenti più significative, la compagnia ha preso parte - insieme all’Ambasciata di Giordania e alle autorità italiane - al Giubileo del Tevere. Durante la cerimonia, è avvenuto il versamento simbolico dell’acqua del fiume Giordano nel Tevere, a rappresentare l’unione dei fiumi battesimali del cristianesimo e a rafforzare i legami di amicizia tra i due Paesi.
«Royal Jordanian crede fortemente nella diplomazia culturale e nella promozione della pace attraverso il dialogo e la cooperazione. Questi valori sono parte integrante della nostra missione, così come l’invito rivolto ai turisti italiani a scoprire la bellezza, la storia e l’ospitalità del nostro Paese».
Per l’estate 2025, la compagnia ha potenziato i collegamenti dall’Italia, in particolare ad agosto. Da Roma si volerà quotidianamente, con un incremento nel weekend, mentre da Milano saranno operativi cinque voli settimanali, per un totale di 14 frequenze settimanali. In programma anche l’apertura della nuova rotta su Venezia a partire dal prossimo anno.
(Quirino Falessi)
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[post_content] => Australia chiama Italia: sì, il nostro mercato viene monitorato da molto vicino da Tourism Australia, come testimonia la recente visita a Milano di Phillipa Harrison ed Eva Seller, rispettivamente managing director e regional general manager Europa Continentale.
Lo Stivale rappresenta infatti il 16° mercato di provenienza dei visitatori nel Down Under, ma il decimo in termini di spesa e, quando si tratta di mercato leisure, l'Italia è il primo per spesa turistica a persona, con oltre 10.000 dollari australiani. Nei primi quattro mesi del 2025, gli arrivi italiani sono cresciuti dell'11,9%, fino a 22.690. Gli italiani tendono poi ad andare oltre le città principali (34%) e a rimanere più a lungo nella destinazione, con una media di 113 giorni trascorsi in Australia (si questo dato incide il numero dei Whv).
In questo quadro è strategico il ruolo delle agenzie di viaggio, «che sono ancora molto importanti per una destinazione come l'Australia - ribadisce Harrison - perché anche se oggi i consumatori prenotano attraverso più canali, spesso hanno necessità di confrontarsi con un agente di viaggio, che li aiuti a comprendere il grande e diverso prodotto che è l'Australia. Quindi continueremo a puntare sui questi nostri partner commerciali».
Da parte loro, gli adv «richiedono spesso maggiori informazioni su materie specifiche. E qui entra in gioco il nostro programma di formazione Aussie Specialist, che rimane un elemento chiave della nostra strategia per promuovere la destinazione e dare accesso alle informazioni in modo chiaro». Condiviso da tutti gli otto stati e territori partner e progettato per fornire ai venditori di viaggi in prima linea di tutto il mondo le conoscenze e le competenze per vendere al meglio la meta, «oggi in Italia conta 737 agenti formati. Va detto che il tasso di conversione in vendite degli agenti aumenta in modo tangibile, dopo aver seguito il corso di formazione e aver viaggiato in Australia con un fam trip».
Tourism Australia quest'anno tornerà alla fiera di Rimini dove «con il supporto e la collaborazione del nostro partner STOs, creeremo una piattaforma per coinvolgere gli agenti di viaggio nel programma Aussie Specialist e creare una serie di sessioni di formazione approfondita per migliorare le conoscenze e la fiducia nella vendita della destinazione. Inoltre, stiamo già organizzando fam trip per gli agenti di viaggio, con il sostegno delle compagnie aeree partner, anch'esse interessate a mostrare agli adv il loro prodotto.».
L'appuntamento 2026 per tour operator e buyer, è come sempre l'Ate, che si terrà ad Adelaide/Tarntanya dal 10 al 14 maggio.
La promozione del nuovo anno 2025-26 ruoterà attorno al secondo capitolo della campagna “Come and Say G'Day” basato su: carattere distintivo, destinazioni ed esperienze fresche e familiari, natura calda e accogliente, narrazione e creatività indigena.
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[post_content] => Hilton ha siglato un accordo di gestione con M&L Group per l’Hotel Maria di Helsinki, che diventerà Waldorf Astoria Helsinki, il primo albergo del brand Waldorf in Finlandia e nei Paesi nordici.
Situata nello storico quartiere di Kruununhaka, in un edificio progettato nel 1885, la struttura di 116 camere sarà ribattezzata nel corso dell'anno Waldorf Astoria Helsinki, dopo un breve periodo di transizione durante il quale l'hotel rimarrà operativo.
L'hotel di lusso avrà un ristorante gourmet, un bar, una palestra e un centro benessere nordico completo di tradizionale sauna finlandese, e offrirà agli ospiti un soggiorno che fonde eleganza senza tempo, esperienze indimenticabili e maestria culinaria.
«Stiamo raggiungendo i 300 hotel di lusso nell'area Emea ed è fantastico aver firmato il nostro primo contratto nei Paesi Nordici - commenta Patrick Fitzgibbon, senior vice president, development, Europe, Middle East & Africa, Hilton -. La capitale finlandese ha visto crescere la domanda turistica negli ultimi anni e non vediamo l'ora di offrire i nostri servizi a un numero sempre più grande di viaggiatori con l'apertura della nostra quarta struttura in città».
Il Waldorf Astoria Helsinki si aggiunge al portfolio globale del marchio, composto da 67 hotel operativi e in fase di realizzazione, tra cui i recenti Waldorf Astoria Osaka e Waldorf Astoria Costa Rica Punta Cacique, seguiti dall'imminente apertura del leggendario Waldorf Astoria New York e il Waldorf Astoria Rabat Salé. Guardando al 2026 e oltre, Waldorf Astoria vedrà l'attesissimo e primo ingresso sul mercato nelle città di Londra, Sydney, Hanoi, Jakarta, Tanger, Kuala Lumpur e Jaipur.
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[post_content] => A partire dal 9 luglio 2025, ogni mercoledì alle 21:20, Focus TV proporrà “La nostra Africa – Professionisti della Natura”, una nuova serie in quattro episodi che conduce il pubblico alla scoperta di quattro straordinarie destinazioni dell’Africa Australe: Botswana, South Africa, Namibia e Zimbabwe.
Il format racconta storie autentiche di tutela ambientale, lotta al bracconaggio e promozione di un turismo realmente sostenibile, ponendo l’accento su chi, ogni giorno, si impegna concretamente nella difesa del patrimonio naturale africano.
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Il progetto nasce dalla collaborazione tra Bomben, Bauce e Armando Maielli e intende mostrare come il turismo, se ben gestito, possa diventare uno strumento efficace nella conservazione della biodiversità. La serie documenta da vicino il lavoro sul campo, illustrando come la formazione di nuove generazioni di ranger e la creazione di opportunità economiche per le comunità locali siano elementi fondamentali per la protezione degli ecosistemi più fragili del pianeta.
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[post_content] => Air France-Klm è pronta a sperimentare la nuova tariffa Basic, che sarà la scelta più economica per i passeggeri a fronte di una serie di restrizioni significative, una su tutte l'esclusione del bagaglio a mano.
In pratica, dal prossimo 9 settembre, la tariffa Basic sarà prenotabile su alcune rotte - incluse quelle da e per l’Italia - e, come già accade per i voli low cost, consentirà di portare a bordo soltanto un effetto personale da lasciare nello spazio sotto al sedile di fronte.
Migliorare il viaggio
Il test mira a «valutare se una riduzione del bagaglio a bordo possa contribuire positivamente a migliorare l’esperienza di viaggio - spiega una nota del gruppo franco-olandese, ripresa da Il Corriere.it (...) -.Attualmente, i passeggeri tendono a portare più effetti personali e l’equipaggio si trova spesso ad affrontare problemi di spazio limitato nelle cappelliere, il che può causare ritardi dovuti al trasferimento all’ultimo minuto dei bagagli nella stiva».
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Air France-Klm non nasconde comunque che la novità servirà anche ad «aumentare ulteriormente l’attrattività del network di medio raggio in un contesto di crescente concorrenza».
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[post_content] => Avanzano a ritmo serrato i lavori per l’ampliamento del terminal passeggeri dell’aeroporto di Venezia: la nuova struttura, prima parte di uno sviluppo in più fasi tra loro collegate, sorge adiacente all’aerostazione, alla quale sarà collegata da un corridoio sospeso, e consiste in un edificio di 14.300 metri quadrati caratterizzati da spazi ampi e luminosi che si affacciano sul piazzale aeromobili e sulla laguna. L’importo lavori di questa tranche è di circa 64 milioni di euro, come da bando pubblico.
Dedicato principalmente ai voli Schengen, il nuovo edificio si sviluppa sul lato nord dell’aeroporto, in coerenza architettonica e stilistica con l'attuale terminal inaugurato nel 2002 e successivamente ampliato fino agli attuali 90.000 metri quadri, realizzato con tipologie edilizie e materiali propri della tradizione della città storica quali mattoni in laterizio, legno, acciaio, rame, pietra d'Istria, con un fronte rivolto alla laguna dal caratteristico profilo a doppia falda che rimanda per volumi e geometrie alle "tese" dell'Arsenale di Venezia.
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«L’adeguamento delle infrastrutture dell’aeroporto procede secondo i piani stabiliti, con criteri architettonici omogenei rispetto all’esistente e soluzioni tecniche finalizzate alla progressiva riduzione della produzione di CO2, con l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni entro il 2030 - afferma Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save -. Lo sviluppo del terminal è stato pianificato con una modularità che asseconda la crescita del traffico, caratterizzata da una sempre maggiore attività di compagnie aeree che effettuano collegamenti internazionali e intercontinentali. Il principio conduttore di questa espansione è la qualità del servizio che offriamo ai nostri passeggeri, a partire dallo stile del terminal, caratterizzato da spazi ariosi e luminosi, da un’offerta commerciale composita che comprende marchi internazionali e nel contempo prodotti locali, in un’ottica di personalizzazione dell’esperienza complessiva rivolta alla nostra utenza».
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[post_content] => Ci sono le agenzie di viaggio al centro della strategia distributiva targata Condor in Italia: Lorna Dalziel, general manager del vettore tedesco nel nostro Paese, lo conferma e ribadisce il forte interesse della compagnia a mettere radici in questo mercato. Lasciando intendere la volontà a inserire nuovi scali, a fianco di quelli di Milano, Roma e Palermo.
«Dal trade transita il 75% delle vendite (dato che include to e ota, ndr) e sin da subito hanno accolto la novità Condor con entusiasmo e un supporto molto positivo». Perché? «Perché abbiamo proposto loro un prodotto non solo nuovo, ma soprattutto valido. Che piace, perché è per tutti. Certo, la sfida immediata è stata quella di lavorare sul cambiamento della percezione della compagnia aerea. Un lavoro impegnativo - svolto anche con il contributo di Aviareps -, che ci ha visto e ci vede tuttora attraversare l’Italia per incontrare faccia a faccia gli agenti di viaggio, per spiegare loro chi siamo e quali ulteriori opportunità si aprono per loro e per i loro clienti».
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Ad oggi, poco meno di tre mesi dal lancio, «l’80-85% circa dei passeggeri dall’Italia vola beyond Francoforte: principalmente verso le destinazioni classiche e dunque Caraibi o le classiche in Oriente, ma già ora, lavorando al fianco del trade, notiamo una diversa varietà di richieste, come ad esempio il Canada, oppure Johannesburg. Negli Usa, al di là di New York, si possono raggiungere Las Vegas, Boston o Portland: diverse mete verso le quali creare nuova domanda, obiettivo cui teniamo particolarmente e che ci vede impegnati insieme agli enti del turismo». Al trade sono dedicati investimenti con i partner su roadshow, academy, partecipazione agli eventi di settore.
L’impegno di Condor guarda anche all’aumento dei passeggeri italiani sul p2p, per la gran parte business traveller: «Il dato è destinato ad aumentare, con il lavoro che stiamo facendo con le tmc, ma anche con gli stessi enti del turismo della Germania e di Francoforte: la città e i suoi dintorni hanno molto da offrire anche dal punto di vista turistico e ci piacerebbe studiare un prodotto stop over».
Rimane nei progetti l’apertura su altri aeroporti italiani «ora la priorità è consolidare i risultati su queste rotte» così come una presenza sull’aeroporto di Linate, a fronte del ben noto problema della mancanza di slot, «il progetto iniziale era quello e la compagnia continuerà a valutarlo».
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[post_content] => Le tensioni geopolitiche stanno influendo sul mercato del turismo organizzato e Fiavet Confcommercio ha cercato di fotografare il fenomeno attraverso un sondaggio articolato rivolto alle agenzie di viaggio associate in tutta Italia.
Sta cambiando infatti il clima delle prenotazioni estive influenzato dagli scenari cui ci troviamo di fronte, ma l’allarme non è così grave: il 32,6% delle agenzie ha registrato solo una moderata diminuzione delle prenotazioni, il 19,2% nessun impatto significativo, e il 17,3% una lieve diminuzione delle prenotazioni. Tuttavia va considerato che a questi vanno aggiunti coloro che stanno registrando una forte diminuzione delle prenotazioni (30,7%), si arriva quindi a circa l’80% di agenzie di viaggio che, in ogni caso, sta registrando una flessione, anche piccola, a causa delle guerre che ci circondano.
Misurandosi con la clientela, le agenzie di viaggio si trovano di fronte a paure diverse, e spesso immotivate, verso destinazioni dove non ci sono sconsigli della Farnesina.
La percentuale più alta di timori per i prossimi viaggi è rivolta verso il Medio Oriente (22,09%), seguito dall’Egitto (16,8%) con particolare riferimento anche al Mar Rosso (3,4%), ma sorprendentemente si ha paura anche a viaggiare verso gli Stati Uniti (12%) ancor più temuti degli Emirati Arabi (10.47%) e della Giordania (6,98%). In generale tuttavia c’è un timore per i viaggi internazionali anche di medio raggio come quelli in Turchia, anche se in percentuale minore (5,8%). Basse le percentuali di calo prenotazioni invece per i Paesi dove evidentemente già non c’erano prenotazioni estive, come Israele, e Ucraina.
Scelte di visggio
Chiedendo alle agenzie di viaggio se hanno riscontrato preoccupazioni dei clienti a seguito della situazione geopolitica, circa il 70% replica che nelle scelte di viaggio viene manifesta paura e insicurezza per l’escalation dei conflitti.
La percentuale più importante dei turisti “spaventati” è quella di coloro che stanno pensando di cancellare o modificando il viaggio: il 55% lo ha già fatto o vorrebbe farlo a breve, anche pagando delle penali, mentre il 40% preferisce attendere sviluppi futuri delle guerre in atto prima di prenotare.
Tuttavia, nonostante questo “sentiment” di incertezza, attualmente meno del 5% dei turisti ha effettivamente cancellato un viaggio a causa di una guerra in atto nei paesi limitrofi alla destinazione scelta secondo quanto testimoniano il 54,7% delle agenzie di viaggio, Quelle che invece lamentano cancellazioni per oltre il 30% sono solo l’11,3% delle agenzie di viaggio.
Va inoltre rilevato che le persone cominciano a interessarsi sempre più alle rotte e agli scali aeroportuali (30% dei turisti) cercando di evitarne alcuni.
Di fronte a questa situazione quasi la metà degli i agenti di viaggio Fiavet Confcommercio (47,7%) non ha ancora individuato una misura concreta per arginare il problema che sembrava un fenomeno circoscritto e invece si sta dimostrando strutturale. Solo una minoranza degli agenti di viaggio è attiva (il 16,9%) e sta adottando delle strategie con un’informazione sempre puntuale sui social media, divulgando soprattutto le certezze che vengono dalla Farnesina e dal portale Viaggiare Sicuri. Si rilancia con nuove mete, ma soprattutto si ascolta il cliente per trovare assieme soluzioni (26.2%% delle agenzie).
Suporto fornitori? Poco
Poco il supporto trovato nel mondo dei fornitori secondo le agenzie di viaggio (circa il 57% delle agenzie afferma che non è stato aiutato) poiché trattano disdette e cancellazioni al di là delle motivazioni che le generano. Per fortuna c’è qualche agenzia che trova supporto nei corrispondenti all’estero (21%), volenterosi di preservare il turismo in Paesi che a volte vivono solo di questo.
Anche il turismo interno, che dovrebbe in questa situazione beneficiare della restrizione dell’offerta internazionale, non ha avuto l’exploit atteso. Secondo le agenzie Fiavet, il caro prezzi sta frenando, ancor più dello scorso anno, la scelta degli italiani che prenotano all’ultimo momento e non hanno usufruito delle offerte dell’advanced booking.
L’impatto della guerra sul business turistico resta comunque devastante per circa il 60% degli addetti a lavori, e quindi gli agenti di viaggio Fiavet si dichiarano cautamente pessimisti riguardo al turismo influenzato dalla crisi geopolitica (37%). Tuttavia, anche tra coloro che ritengono la guerra devastante, una percentuale non indifferente è invece ottimista: il 23,19%. Saranno forse gli agenti di viaggio che attendono con neutralità lo svilupparsi della situazione (27,4%) a spostare l’ago della bilancia tra le due linee di pensiero.
“Fiavet-Confcommercio si sta dedicando con sempre maggiore attenzione a studi di settore con una grande partecipazione da parte di tutti gli associati - afferma Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet – questo ci consente anche di fronte a imprevisti scellerati come può esserlo una nuova guerra, quanto l’economia, anche della più piccola agenzia di viaggi, sia toccata da ogni singolo cambiamento che avviene nello scenario internazionale, e bisogna partire dai numeri per capire che non si è soli, e che assieme si possono affrontare problemi e scelte per arginare e rilanciare di fronte ai cambiamenti”.
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