Lufthansa taglia del 20% il personale
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17 luglio 2009 12:45
Lufthansa punta a ridurre il personale del 20% nel medio termine e a risparmiare un miliardo di euro entro la fine del 2011. La notizia arriva dal vice amministratore delegato della compagnia, Christoph Franz, in una lettera inviata ai dipendenti della compagnia. Secondo quanto comunicato dal portavoce di Lufthansa, Amelie Schwierholz, Lufthansa ha in programma il taglio di 400 posti di lavoro anche se al momento non sono previsti licenziamenti di massa.
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Proprio per quest'autunno è previsto l'aumento delle connessioni Italo-Itabus portando a 30 i servizi al giorno che uniscono tutta Italia (da Nord a Sud).
Sul fronte lavoro, La Rocca ritiene necessario far «appassionare le persone all’impresa, al progetto, facendoli sentire una parte importante del processo». E per trattenere talenti, oggi sempre più disposti a cambiare, uno dei cardini è «la formazione, che prima era un concetto verticale. Qualcuno decideva cosa dovevi imparare, e finiva lì. Noi invece formiamo le persone anche sotto il profilo della sicurezza personale, dell’impatto ambientale, della responsabilità sociale, dell’aggiornamento tecnologico. Valorizziamo persino la cultura dell’errore. Noi spieghiamo che da un errore si può imparare qualcosa e migliorare i processi aziendali».
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«La Regione Sicilia ha speso 39 milioni di euro per una campagna di sconti fallimentare. Con questa politica sposteremo i nostri aerei in Calabria». La frase la scomponiamo in due punti. Non è Wilson che deve giudicare l'operato di un'istituzione italiana. Sono i cittadini che lo possono fare. Wilson rispetto a questa situazione non è nessuno.
Avvertimenti
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Anche per Arcadia il mercato ha inoltre mostrato una certa polarizzazione delle tempistiche di prenotazione: “Durante i primi mesi dell’anno viaggiavamo a un ritmo di 200-250 conversioni al giorno. A maggio e giugno siamo scesi a 150, mentre da luglio il trend ha ripreso decisamente a salire e ora registriamo già una domanda consistente anche per il 2025”.
Arcadia al momento lavora su quattro destinazioni. Oltre all’Italia, con 3 mila strutture alberghiere contrattualizzate, c’è la Croazia con 250, la Slovenia con 50 e Cuba con 300. “Serviamo il comparto turistico mondiale. In Europa i nostri principali bacini di domanda sono i paesi di lingua tedesca, la cosiddetta area Dach, nonché la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Polonia, la Spagna e l’Inghilterra. Ma è estremamente importante anche il mercato asiatico, che sviluppa con noi flussi di incoming veramente consistenti, così come avviene per Usa e gli Emirati Arabi”.
Nonostante i numeri positivi, in Arcadia non manca però la consapevolezza delle criticità che l’incoming Italia deve affrontare: “Oggi nel mondo esistono moltissime nuove destinazioni turistiche che fino a 20-30 anni fa erano praticamente inesistenti, ma che hanno saputo rinnovarsi e valorizzare l’offerta, aumentando notevolmente la concorrenza e attirando tra l’altro parte della nostra domanda domestica. Non solo: gli stessi alberghi oggi fanno sempre più fatica a far fronte ai costi, così come a reperire personale qualificato. L’offerta è in sofferenza. D’altra parte, però, possiamo contare su un prodotto unico, che varia dal mare alla montagna, passando per le più ricercate città d’arte, per una proposta termale che andrebbe ulteriormente valorizzata e soprattutto per le esperienze e le attrazioni turistiche del territorio: food and wine, sport, musei, arte in generale».
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[post_content] => Klm avvia un severo piano di ristrutturazione che prevede il taglio dei costi e il rinvio degli investimenti. L'obiettivo dichiarato è quello di migliorare il risultato operativo di 450 milioni di euro nel breve termine, aumentando il margine di profitto a oltre l'8% entro il 2028, rispetto al 5,4% del 2023.
"Come molte altre compagnie aeree, Klm soffre di costi elevati e di carenze di personale e di attrezzature”, ha dichiarato in un comunicato l'amministratore delegato Marjan Rintel. E ancora: "I nostri aerei sono pieni, ma la nostra capacità non è ancora tornata ai livelli pre-Covid. Dobbiamo fare scelte chiare e decisive ora".
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Il vettore ha spiegato che “riconsidererà e posticiperà” gli investimenti, come quelli previsti per una nuova sede e nuovi edifici per l'ingegneria e la manutenzione, mentre cercherà di mantenere gli investimenti miliardari previsti per il rinnovo della flotta. Cercherà inoltre di aumentare le entrate di almeno 100 milioni di euro all'anno introducendo nuovi prodotti a bordo, come un'offerta di catering ampliata.
Le attività che non contribuiscono direttamente alle operazioni di volo potrebbero essere esternalizzate, dismesse o interrotte.
La compagnia aerea olandese ha iniziato l'anno con una perdita di 31 milioni di euro, a fronte di un utile di 129 milioni di euro nel primo semestre del 2023, nonostante un aumento dei ricavi lordi di 400 milioni di euro a 6 miliardi di euro. Il Gruppo KLM, comprese le sue filiali, ha visto i profitti mancare gli obiettivi, con 260 milioni di euro di utili a fronte di 3,2 miliardi di euro di ricavi.
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Il marchio principale del gruppo Lufthansa ha registrato una perdita operativa di 427 milioni di euro (473 milioni di dollari) nei primi sei mesi dell'anno, cui ha fatto seguito il varo di un programma di turnaround che prevede il blocco delle assunzioni nell'amministrazione e diverse altre misure che mirano a migliorare ricavi e produttività.
Spohr ha dichiarato che l'estate è stata «commercialmente positiva» grazie ad una domanda che è rimasta «estremamente forte», portando a un load factor dell'88% in tutto il network, un livello che la compagnia aerea non aveva mai raggiunto prima. Tuttavia, i problemi strutturali di Lufthansa Airlines e le continue interruzioni operative hanno portato a elevati ritardi, rendendo difficile la svolta finanziaria del vettore. Lufthansa comunicherà i risultati del terzo trimestre il 30 ottobre.
Su tutto, resta cruciale il problema dei ritardi nelle consegne dei nuovi aeromobilio: secondo Spohr, Lufthansa è attualmente in attesa della consegna di 43 velivoli Boeing che avrebbero già dovuto essere in flotta. Tra questi ci sono 15 B787-9 parcheggiati presso lo stabilimento Boeing di Charleston, in South Carolina, tutti in attesa della certificazione dei sedili di prima classe. Questa situazione ha costretto la compagnia a continuare a operare con 21 aeromobili che avrebbero già dovuto essere ritirati, tra cui soprattutto Airbus A340-300, -600 e 747-400.
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[post_content] => L'aeroporto di Milano Bergamo ha riaperto ieri sera alle 19:30 ora locale con l’atterraggio del volo Norwegian in arrivo da Helsinki. La pista di volo è rimasta chiusa dalle 8:00 del mattino perché resa inagibile per una lunghezza di 450 metri dallo scoppio dei quattro pneumatici del carrello posteriore in fase di atterraggio di un volo Ryanair.
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Lavoro di squadra
«In poco più di sei ore è stato eseguito un lavoro che normalmente richiederebbe un tempo di gran lunga superiore – ha commentato Giovanni Sanga, presidente di Sacbo – Un eccellente lavoro di squadra, iniziato con l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco e il contributo del personale tecnico e operativo di Sscbo, nonché delle ditte specializzate incaricate.
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[post_content] => Anche Lufthansa taglia i collegamenti tra Francoforte e Pechino, a fronte della penalizzazione causata dal divieto di sorvolo dello spazio aereo russo, che continua a incidere sulla redditività della rotta verso la Cina.
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Ita e Lufthansa pronte a cedere gli slot su Linate. Andrebbero a easyJet
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Spohr: «Lufthansa tornerà in carreggiata solo nel 2026»
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