15 ottobre 2013 23:52
Il fermo immagine è difficile. Eppure, se si fanno scorrere i fotogrammi in avanti, il risveglio dalla crisi non pare più così lontano. Lo scenario d’insieme, quello da incubo, ce lo forniscono i dati del Fondo monetario internazionale (Fmi): dal 2007 a oggi, il prodotto interno lordo italiano è sceso dell’8,54%, mentre la disoccupazione è contemporaneamente salita di 6,39 punti percentuali, attestandosi attorno all’attuale 12,5% (dati Istat). Ma a fare davvero paura sono le cifre sugli investimenti e sulla produzione industriale: dei veri e propri crolli, con cali rispettivamente pari al -27,94% e al -23,36%. Un baratro da cui l’Italia potrà risalire solo in otto-undici anni, a seconda che si consideri il pil o proprio gli investimenti.
La speranza arriva invece dall’Uvet travel index: presentato a Milano da The European House – Ambrosetti, in occasione del recente BizTravelForum, l’indice economico basato sull’andamento del business travel nazionale prevede una crescita del pil Italia pari all’1% nel 2014; una stima superiore di o,3 punti percentuali rispetto a quanto pronosticato dalla Commissione europea e dallo stesso Fondo monetario internazionale (Fmi), nonché addirittura pari al doppio dell’incremento previsto dall’Ocse, fermo a un timido +0,5%. «Il dato è particolarmente significativo», ha raccontato durante il convegno inaugurale, il managing partner The European House – Ambrosetti, Valerio De Molli, «perché il nostro indice è stato quello che, a gennaio di quest’anno, si era avvicinato maggiormente al dato reale sull’andamento dell’economia italiana, prevedendo un calo dell’1,5% contro il -0,5% pronosticato dall’Istat e il -0,6% di Confindustria. E oggi sappiamo che il nostro pil scenderà, con ogni probabilità, di una percentuale superiore all’1,7%».
L’Uvet travel index nasce, in particolare, dalla constatazione della stretta correlazione tra andamento dell’economia e trend del settore del turismo corporate. Una connessione intuitiva che The European House – Ambrosetti ha studiato approfonditamente a partire dalle serie storiche del Business Travel Survey, l’indagine griffata Uvet American Express che dal 2006 monitora i dati di circa 700 aziende, elaborando un parametro tendenziale, il cui trend rispecchia al 94% l’andamento del prodotto interno lordo del paese.
Ben 1,2 milioni di viaggi d’affari in meno tra 2012 e 2011, ma anche un comparto capace di generare efficienza, che pur dovendo far fronte a una situazione congiunturale particolarmente difficile, ha saputo produrre competitività economica. Sono queste le evidenze più significative dell’ultimo Business travel survey presentato a Milano, in occasione dello stesso convegno inaugurale del BizTravelForum.
Mentre infatti, dal 2006 a oggi, la crisi trascinava a picco con sé le performance del settore, le tariffe dei trasporti crescevano del 32% e il tasso di inflazione cumulato si attestava a quota 18,5%, i prezzi del comparto dei viaggi d’affari organizzati scendevano del 29%. «Il che significa un risparmio totale di 4,8 miliardi di euro», ha dichiarato il padrone di casa, il presidente di Uvet American Express, Luca Patanè. «È questa infatti la cifra di spesa aggiuntiva che si sarebbe ottenuta se le tariffe delle trasferte business fossero aumentate ai ritmi di quelle del comparto dei trasporti».
Ma in questi sette anni si è assistito pure a un netto cambiamento delle abitudini di consumo delle imprese. «Alle prese con le difficoltà economiche legate alla crisi, le aziende hanno cominciato a cercare nuovi sbocchi al proprio business» ha proseguito Patanè. «È così che le trasferte verso le destinazioni più tradizionali dell’Europa e del Nord America hanno perso progressivamente peso relativo, con la notevole eccezione di due realtà emergenti quali la Russia e la Turchia. Dall’altro capo è invece aumentata l’importanza di altre mete come il Sud America, il Medio Oriente o l’Africa. Il Continente nero, in particolare, proprio in questi ultimi anni sta registrando una forte crescita della domanda business, soprattutto verso la Nigeria. Certo, si tratta di numeri ancora piccoli in senso assoluto, ma il trend rimane in ogni caso di grande interesse». Un discorso a parte merita infine l’Asia, il cui appeal ha fatto recentemente segnare un certo rallentamento dei suoi tassi di crescita. «Soprattutto la Cina, paese culturalmente lontano dalla mentalità degli imprenditori italiani, mentre la domanda per l’India, paese fino a ieri relativamente poco esplorato dalle nostre aziende, sta aumentando a ritmi esponenziali».
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Sarà il group director of operations, Antonello de Medici, a rappresentare Rocco Forte all'interno del consiglio direttivo di Federalberghi. La compagnia italo-britannica ha infatti scelto di entrare a far parte dell'organizzazione di rappresentanza degli imprenditori italiani del settore turistico-ricettivo collegata a Confcommercio.
“Siamo fieri di avere con noi una delle catene alberghiere più prestigiose e celebri al mondo – sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Sir Rocco è un testimonial straordinario dell’eccellenza della nostra ospitalità. E lo è a livello internazionale. Con l’ingresso del suo gruppo nella nostra federazione, oggi ci sentiamo ancora più forti nel rappresentare la nostra categoria e i suoi valori, fondati su una grande tradizione".
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“Siamo nuovamente presenti da un anno in Italia con tante nuove attività e per fare formazione in collaborazione con i to e in particolare con Quality Group – annuncia Josephine Ando trade director Italy di Brand Usa –. Ma soprattutto per far conoscere agli italiani quell’America che gli italiani non conoscono”. Da Brand Usa giunge quindi la proposta di andare alle scoperta delle località meno note degli Stati Uniti, oggi sempre più richieste dalla clientela alla ricerca di nuove esperienze.
“Nella nuova programmazione di America World sono in arrivo le second destination, itinerari e destinazioni meno conosciute – conferma Damien Tamburo, product manager e titolare di America World del Quality Group -. Una tendenza facile da seguire se si tratta di un Paese di 50 stati e dalle soluzioni numerose. Viaggi più naturalistici, enogastronomia, storia e cultura per attrarre i repeaters: quei clienti che hanno già conosciuto certe mete e vogliono approcciarsi a un viaggio diverso e avere un contatto più autentico con le realtà locali”. Diversificazione dell’offerta, insomma, con viaggi più active per instagrammare con foto qualcosa di diverso rispetto alla maggior parte dei viaggiatori e attrarre i giovani.
Tamburo racconta poi di un 2022 molto difficile per gli Stati Uniti. Un momento complicato per la gestione degli alberghi. Una situazione di understuff generalizzata, mancanza di guide, di autisti, di personale alberghiero, dopo i licenziamenti in massa durante il Covid, in cui il traffico domestico però non si è mai fermato, concentrato principalmente nelle grandi città. Alla ripartenza post pandemia molte società di noleggio auto si sono ritrovate senza auto, essendo state costrette a vendere più della metà della flotta. Un grosso problema per la vacanza fly and drive e servizi non soddisfacenti. “Quest’anno sta andando molto meglio. Il problema rimane sulle compagnie aeree, ancora con mancanza di personale e di piloti. Gli americani hanno iniziato a viaggiare all’estero e la loro prima meta è stata proprio l’Italia – afferma Tamburo - I voli sono stati pieni di turisti americani. Questo ha comportato poca disponibilità e prezzi alti”.
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Gli agenti di viaggio dei network Mondo di Vacanze e MYNetwork Viaggi&Vacanze sono al centro di una nuova serie di azioni che Gattinoni Group ha fortemente voluto con l’obiettivo di investire sulla rete agenziale, dando agli agenti l’opportunità di acquisire nuove competenze, indispensabili per evolvere e rimanere al passo con i tempi. Al via dunque corsi specifici, eventi e viaggi.
Sono 13 le tappe del nuovo roadtour 2023 “interACTIVE People”. Si inizia il 16 ottobre da Palermo e si prosegue fino al 23 novembre a Civitanova Marche, passando per le principali città italiane del nord e del sud: 17/10 Catania, 19/10 Milano, 20/10 Venezia Mestre, 23/10 Bergamo, 7/11 Torino, 8/11 Roma, 9/11 Firenze, 10/11 Verona, 13/11 Bologna, 20/11 Napoli, 21/11 Bari.
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[post_content] => Un cambio di livrea che va oltre l'aspetto esteriore, ma che porta con sé un'enorme trasformazione dell'esperienza di viaggio, in linea con la trasformazione digitale in corso. Così Saudia ha alzato il sipario sul nuovo look, che presenta tre colori primari: verde, blu e sabbia.
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«Stiamo vivendo una nuova era e un momento molto emozionante per Saudia - ha commentato Ibrahim Al-Omar, direttore generale del Gruppo Saudia -. La nostra compagnia aerea si è evoluta da un aereo Douglas DC-3 nel 1945 a una moderna flotta di 140 aerei che serve oltre 100 destinazioni, diventando una delle più grandi della regione».
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[post_content] => Cathay Group ha firmato un nuovo ordine per 32 aeromobili della Famiglia Airbus A320neo, nell’ambito del continuo investimento nell'espansione e nella modernizzazione della propria flotta. L'accordo raddoppia gli ordini totali di Cathay Group per gli aeromobili della Famiglia A320neo - che salgono a 64 - di cui 13 già consegnati.
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Msc e Italo. E' attesa per oggi - o al più nei prossimi giorni - la firma a suggello della vendita di Italo a Msc. Secondo le anticipazioni pubblicate da La Repubblica, l'acquisizione - valutata in 4 miliardi di euro - porterà al gruppo di Gianluigi Aponte il controllo della società (si ipotizza il 51% delle quote) con il fondo americano Gip che ne manterrà una quota.
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[post_content] => Segnali positivi per il mondo dei viaggi dall'edizione 2023 del Changing Traveller Report della piattaforma SiteMinder, che raccoglie le risposte di oltre 10 mila viaggiatori a livello globale, Italia inclusa. A livello globale, l’analisi sottolinea infatti il proposito dei consumatori di trascorrere più tempo in viaggio (57%). Sono della stessa opinione anche gli italiani: il 58% afferma di voler viaggiare di più. E quali saranno le mete più ambite? Dopo la pandemia, che ha visto un periodo di revenge travelling in cui la voglia di viaggiare è stata più forte dell’aumento dell'inflazione, anche se caratterizzata da una continua limitazione degli spostamenti all’estero, i risultati mostrano che per l’anno a venire il 42% dei viaggiatori a livello globale desidera partire principalmente per destinazioni internazionali. L’attenzione alle località oltreoceano si conferma anche per gli italiani, quest’anno più che raddoppiata, passando dal 19% del 2022 al 43% del 2023.
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[post_content] => Nuovi accordi sul turismo tra Italia e Cina. Enit e WeChat, piattaforma digitale leader assoluta sul mercato cinese, hanno siglato un accordo strategico per aumentare in modo esponenziale la visibilità dei contenuti promozionali dedicati all’Italia e dunque contribuire ad incrementare i viaggi verso la Penisola. “Welcome with Weixin Alliance” è il titolo dell’evento che ha sugellato l’intesa tra l’Agenzia Nazionale del Turismo e la piattaforma digitale più importante e diffusa delle Cina, con 1,3 miliardi di utenti attivi e una pluralità di funzioni che la rendono imprescindibile per tutti i cittadini cinesi e per chiunque si trovi in Cina.
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