2 luglio 2013 16:37
L’Expo si avvicina e a Milano la tassa di soggiorno aumenta. Una scelta sbagliata secondo i presidenti di Federturismo e Confindustria Alberghi, che auspicano la trasformazione della stessa in tassa di scopo con applicazione uniforme in tutta Italia e studiano il ricorso al Tar. «L’aumento dell’imposta di soggiorno scattato da ieri a Milano con un rincaro di un euro per gli alberghi da 1 a 4 stelle – dichiara il presidente di Federturismo Confindustria Renzo Iorio – rischia di indebolire ulteriormente il settore alberghiero e di scoraggiare il flusso di turisti stranieri in vista dell’Expo. E’ una misura iniqua che penalizzerà l’attrattività della destinazione e che continuerà ad essere pagata dagli albergatori e non da chi evade le tasse. Sarebbe auspicabile che il comune di Milano desse realmente potere decisionale ad un tavolo tecnico con gli esperti e le associazioni di categoria per la destinazione del gettito a beneficio della promozione turistica». Dichiarazione a cui fa eco quella del presidente di Confindustria Alberghi Giorgio Palmucci: «L’ulteriore inasprimento dell’imposta di soggiorno non tiene in alcun conto le esigenze del mercato. Inoltre la scelta di rendere efficace la delibera dopo soli 9 giorni, non ha permesso di rendere un’informativa chiara e trasparente. Di particolare gravità poi la scelta di equiparare l’imposta per i 4 e 5 stelle. Su questo stiamo verificando, ma riteniamo che possano esserci gli estremi per un ricorso al Tar».
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[post_content] => Da sabato 14 a domenica 22 settembre 2024 si svolgerà a Parma il Salone del Camper, giunto alla sua 15° edizione. La manifestazione è organizzata da Fiere di Parma e da APC - Associazione Produttori Caravan e Camper con il patrocinio del Ministero del Turismo e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La kermesse del caravanning – che negli ultimi anni ha superato i centomila visitatori, attestandosi così al secondo posto in Europa per numero di visitatori tra le fiere specializzate - è dedicata a tutti coloro che amano il turismo itinerante, open air, la gastronomia e le attività outdoor.
Oltre al focus Camper e Caravan, con più di 300 espositori e oltre 600 veicoli ricreazionali esposti da produttori italiani ed europei il Salone del Camper propone altre 3 sezioni complementari: Percorsi e Mete, dedicata all'offerta turistica e alla scoperta di nuove destinazioni attraverso guide e proposte editoriali; l'Area Shopping, per l'acquisto di prodotti adatti a spazi ridotti; e l'area Accessori una mini-fiera dedicata a tutto l'occorrente per i viaggi in camper, caravan e per la vita outdoor, sempre più ricca di proposte innovative e di tendenza.
L’Italia è infatti il terzo produttore di camper in Europa dopo Germania e Francia. Il comparto industriale del caravanning ha fatturato lo scorso anno oltre 1 miliardo di Euro di prodotti finiti.
Le immatricolazioni di camper nuovi in Italia rappresentano una cartina di tornasole: nei primi sette mesi del 2024 le immatricolazioni di camper nuovi hanno fatto registrare una crescita del 22,22%. Le immatricolazioni di caravan hanno fatto registrare un aumento nei primi sette mesi dell’anno pari al 4,72%.
«Il settore del turismo all'aria aperta rappresenta un asset strategico dell'offerta turistica italiana ed è in costante crescita – afferma Daniela Santanchè, Ministro del Turismo che parteciperà al convegno inaugurale di Sabato 14 settembre -. Siamo consapevoli della rilevanza di questo comparto all'interno dell'ecosistema turistico e, per questo motivo, stiamo sostenendo il suo sviluppo in modo tangibile. Non solo manteniamo un dialogo costante con le associazioni di categoria, ma stiamo anche intraprendendo azioni significative. Abbiamo infatti stanziato un fondo specifico per supportare questo settore e attualmente stiamo lavorando a un bando dedicato alle aree di sosta per camper, con l'obiettivo di colmare il gap rispetto agli altri paesi europei e di valorizzare ulteriormente l'enorme potenziale del turismo all'aria aperta, un ambito in cui l'Italia ha ancora molto da offrire».
Anche per la 15° edizione del Salone del Camper saranno in programmazione tantissime esperienze legate alle aree di intrattenimento.
Alcuni tra i più importanti eventi: da quello inaugurale del 14 settembre, “Turismo e Turismi: il futuro del Plein Air” con la presenza del Ministro del Turismo Daniela Santanchè a quello di domenica 15 settembre “L’Apprendista Camperista” di Dado Martino, attore, comico, cabarettista, regista con la grande passione del Camper che porta avanti con la sua community. E ancora “Turismo open air: come svilupparlo nel proprio territorio o per la propria impresa“ sabato 20 settembre.
«Il Salone del Camper non è solo una vetrina per gli appassionati del plein air - sostiene Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma - ma è un volano per l'intero settore turistico. Una manifestazione indispensabile per i produttori dei mezzi ma anche per l’intera filiera, oltre che per gli appassionati, che qui trovano veicoli, accessori, innovazione, attrezzature, novità tecnologiche, destinazioni e idee. Siamo una finestra su un futuro sempre più green e sostenibile e anche i nostri investimenti vanno in questa direzione, con un piano di 20 milioni di euro destinato al restyling in ottica green dei quartieri, volto a migliorare le strutture e offrire un’esperienza ancora più coinvolgente e immersiva a espositori e visitatori durante manifestazioni di grande richiamo come il Salone del Camper».
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[post_content] => Anche se ormai lo sanno tutti, ripetiamolo: l’Italia cresce economicamente grazie al turismo. Il turismo, in particolare quello proveniente dall’estero, è in forte espansione, con presenze di visitatori internazionali aumentate del 14% rispetto al 2023, e spesa dei turisti stranieri, nei primi due mesi dell’anno in corso, cresciuta del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un incremento che potrebbe contribuire fino al 15% del Prodotto interno lordo italiano. Ma l’overtourism, che è l’altra faccia della medaglia, è diventato un fenomeno ormai complesso e difficile da controllare. L’Eurispes ha tentato di fare il punto della situazione attraverso uno studio coordinato dal direttore dell’Osservatorio sulle politiche fiscali del nostro Istituto.
Gli arrivi turistici internazionali aumenteranno, nel mondo, di 43 milioni in media all’anno e raggiungeranno 1,8 miliardi entro il 2030, di cui il 41% in Europa. Per il 2024 sono stimati in Italia 215 milioni di presenze turistiche, con una spesa complessiva – tra stranieri e italiani – stimata in 62 miliardi di euro. Solo ad agosto 2024 l’arrivo degli stranieri è stato di circa 40 milioni, con un giro d’affari di oltre sei miliardi e mezzo di euro.
Affitti brevi e overtourism
Solo su Firenze, gli affitti brevi hanno un giro d’affari di circa 2 miliardi, con un flusso annuale in termini di tassa di soggiorno di circa 70 milioni di euro. Nel 2023 la sola Airbnb ha versato nelle casse comunali della città circa un milione al mese di imposta (14 milioni e 389mila euro) pari a circa il 20% di quanto pagato dai 393 hotel della città. Nel 2022 la piattaforma aveva versato circa 11 milioni di euro su un totale di 43 milioni incassati complessivamente.
Stilando una graduatoria sulle mete urbane più colpite dall’overtourism, basata sul numero di notti trascorse nel 2023 da visitatori domestici e stranieri per chilometro quadrato, troviamo al primo posto Dubrovnik, seguita da Venezia e da Macao. Tra le prime quindici posizioni anche Roma (al 13° posto), appena sotto Parigi (12esima). Eppure, il numero di immobili destinati ad affitti turistici, a livello nazionale, è meno del 2% rispetto al patrimonio di immobili vuoti, pari a 9,5 milioni, circa il 27% del parco immobiliare complessivo.
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[post_content] => Nuovo tentativo di contenere i flussi eccessivi di turisti per la Grecia, che vuole introdurre una tassa di 20 euro ai crocieristi in visita alle isole di Santorini e Mykonos durante l'alta stagione estiva.
Lo ha anticipato il primo ministro del paese, Kyriakos Mitsotakis, durante una conferenza stampa riguardante le principali politiche economiche per il 2025, in cui ha anche precisato che l'overtourism è comunque una problematica che interessa solo determinate destinazioni.
«La Grecia non ha un problema strutturale di sovraffollamento turistico (...) - ha dichiarato il ministro, ripreso dal Financial Times -. Alcune destinazioni hanno un problema significativo durante specifiche settimane o mesi dell'anno, che dobbiamo affrontare. I flussi di crocieristi gravano su Santorini e Mykonos ed è per questo che stiamo procedendo con gli interventi adeguati».
Parte delle entrate derivanti dalla nuova tassa sulle crociere saranno restituite alle comunità locali per essere investite in infrastrutture, ha specificato Mitsotakis, ricordando che il governo prevede inoltre di regolamentare il numero di navi da crociera che arrivano contemporaneamente in alcune destinazioni, mentre sulle isole dovranno essere imposte normative per proteggere l'ambiente e affrontare la scarsità d'acqua.
Nel 2023, secondo la Banca di Grecia, il paese ellenico ha accolto un numero record di 36,1 milioni di visitatori e nella prima metà del 2024, gli arrivi turistici sono aumentati del 16% a 11,6 milioni, lasciando prevedere per quest'anno un nuovo numero record di arrivi.
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[post_content] => Con il contributo record di 2,36 miliardi di dollari al Pil nazionale nel 2023, l'industria turistica degli Stati Uniti si conferma la prima al mondo: lo rivelano i dati del recente Economic Impact Trends Report del Wttc.
L'apporto all'economia nazionale risulta quasi doppio rispetto a quello del competitor più vicino: al secondo posto si trova infatti la Cina, con un contributo al Pil di 1,3 miliardi di dollari nel 2023, risultato che ne sottolinea l'impressionante ripresa, nonostante la tardiva riapertura delle frontiere post-pandemia.
Sul terzo gradino del podio si posiziona la Germania, con un contributo economico di 487,6 miliardi di dollari, mentre il Giappone, che nel 2022 era al quinto posto, è balzato al quarto, con un contributo di 297 miliardi di dollari.
La top five è chiusa dal Regno Unito, con un contributo al Pil di 295,2 miliardi di dollari. La Francia, la destinazione più popolare al mondo, ha mantenuto la sesta posizione con un contributo di 264,7 miliardi di dollari, seguita da vicino dal Messico con 261,6 miliardi di dollari.
L'India si è piazzata all'ottavo posto, dalla precedente decima posizione, con 231,6 miliardi di dollari, segnando un notevole miglioramento e confermando la sua parabola ascendente. Completano i primi dieci posti della classifica Italia e Spagna, rispettivamente con un contributo di 231,3 miliardi di dollari e 227,9 miliardi di dollari.
Allungando lo sguardo al prossimo decennio, il Wttc stima che la Cina diventerà il principale mercato dei viaggi e del turismo, mentre l'India salirà al quarto posto.
«In vista di un 2024 da record, è chiaro che il settore dei viaggi non solo è tornato in carreggiata, ma è anche destinato a una crescita senza precedenti - ha commentato Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc -. Continueremo a dare priorità alla sostenibilità e all'inclusività, assicurando che questa crescita vada a beneficio di tutti e protegga il nostro pianeta per le generazioni future. La resilienza e il potenziale di innovazione del settore continuano a spingerci in avanti».
Secondo il rapporto, molte destinazioni chiave beneficeranno di un'impennata della spesa internazionale quest'anno rispetto ai livelli pre-pandemia, con l'Arabia Saudita in crescita del 91,3% rispetto al 2019. In testa alla classifica ci sono la Turchia (+38,2%), il Kenya (+33,3%), la Colombia (+29,1%) e l'Egitto (+22,9%).
A livello globale, la spesa dei visitatori internazionali è destinata a crescere di quasi il 16% per raggiungere 1,9 trilioni di dollari, mentre si prevede che i turisti nazionali spenderanno più che mai, raggiungendo 5,4 trilioni di dollari, con un aumento del 10,3% rispetto ai livelli del 2019.
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[post_content] => Un grave lutto ha colpito in queste ore la comunità dei manager del turismo italiano. E’ venuto improvvisamente a mancare Michele Riosa, professionista fra i più stimati e punto di riferimento per tutto il settore dei rappresentanti commerciali del tour operating italiano. Nel suo lungo percorso lavorativo, Michele è stato in prima linea nel settore vendite di grandi marchi del turismo: da Sprintours ad Albatravel, Viaggi del Mappamondo, Global Gsa, The One Tour Operator, Tui, Giver e Jtb, nonché Fruit, to in cui ha lavorato negli ultimi cinque anni.
E’ stato inoltre fra gli ideatori e presidente dell'associazione Commerciali turismo Italia (Cti), nata con l’intento di ottenere il riconoscimento della figura professionale del commerciale, i cosiddetti promoter, che operano con l’obiettivo di dare voce e supporto concreto a una categoria ignorata dalla politica quando si tratta di prendere decisioni in materia di turismo e nei rapporti con tour operatori e distribuzione.
Incredulità e grande tristezza sono i sentimenti espressi da centinaia di messaggi che in queste ore hanno invaso i profili social dei vari gruppi di associazioni e operatori del settore, che hanno visto la figura di Michele sempre presente, pronto a intervenire per un parere, un consiglio, per dare la sua opinione o anche solo per commentare con ironia momenti ludici e anche grandi mangiate che commerciali del turismo e agenti di viaggio si concedono spesso a corollario delle loro attività.
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[post_content] => Prima mossa significativa in casa Air Europa, dopo che lo scorso 1° agosto il gruppo Iag ha rinunciato all'acquisizione del vettore da Globalia, a causa dei paletti troppo stringenti posti al merger dalla Commissione europea.
Secondo El Confidencial, citato da Preferente.com, il consiglio di amministrazione del gruppo della famiglia Hidalgo avrebbe approvato un aumento di capitale del valore di circa 200 milioni di euro, che verrebbe versato entro fine 2024, che supporterà il risanamento dei conti di Air Europa, che tra l'altro deve ancora terminare la restituzione del prestito ottenuto dal Governo spagnolo durante la pandemia.
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[post_content] => Si svolgerà ad Antigua e Barbuda il 43° Caribbean Travel Marketplace, dal 18 al 22 maggio 2025. La Caribbean Hotel and Tourism Association ha scelto dunque la sede per l'evento che ospiterà importanti buyer internazionali e fornitori regionali, sottolineando il ruolo sempre più centrale di Antigua e Barbuda come protagonista dell’ospitalità e del turismo nei Caraibi.
Questa scelta evidenzia la notevole crescita del paese nel settore turistico. «Quest’anno il paese ha registrato un aumento del 16% negli arrivi, superando i livelli record del 2019 e diventando un punto di riferimento per il turismo e gli investimenti internazionali - ha dichiarato Colin C. James, ceo di Antigua e Barbuda Tourism Authority -. La conferenza prevede fino a duemila partecipanti, consolidando ulteriormente il nostro ruolo come destinazione leader per il mercato Mice».
«Con importanti sviluppi infrastrutturali e alberghieri - ha sottolineato Charles Max Fernandez, Ministro del turismo, aviazione civile, trasporti e investimenti -, oltre a solidi collegamenti aerei, le nostre isole gemelle non sono solo una destinazione regionale di prim'ordine, ma grazie alla loro posizione strategica nei Caraibi orientali, Antigua e Barbuda fungono da snodo principale per i collegamenti aerei con il resto della regione. Questo ci rende accessibili da tutti i principali mercati delle Americhe, del Regno Unito/Europa e dei Caraibi, con voli diretti e comodi collegamenti».
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Ritorna quest’anno il Caribbean Mice Exchange, con l’introduzione di una nuova componente al programma di quest'anno: una giornata dedicata a massimizzare le prenotazioni online dirette utilizzando le ultime tecnologie e tendenze nel marketing digitale e nell'intelligenza artificiale.
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[post_content] => Aprirà con ogni probabilità a dicembre 2025 il nuovo Emerald Zanzibar, seconda struttura nella destinazione africana del gruppo fondato nel 2013 dalla famiglia Scarapicchia: "Il resort è in costruzione da praticamente un anno e segue il grande successo della prima delle nostre proprietà nel Paese, che abbiamo venduto a luglio 2023 al gruppo Tui, praticamente 12 mesi dopo la sua apertura - spiega il chief commercial officer di The Emerald Collection, Simone Scarapicchia -. L'operatore tedesco ha infatti individuato la nostra struttura quale location ideale per fa debuttare il suo nuovo marchio lusso The Mora. Tra l'altro in Italia il resort era ed è tuttora commercializzato Valtur Escape. Noi l'abbiamo gestito sino allo scorso gennaio, quando ne abbiamo lasciato anche la conduzione a Tui".
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C'è anche l'Italia nei piani della compagnia
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Ma i piani di espansione della compagnia non si fermano qui: "Continuiamo a cercare nuove opportunità. A partire dalle Maldive, dove tutto e iniziato e dove abbiamo già due resort: gli Emerald Maldives e Faarufushi. Guardiamo però a tutto l'oceano Indiano. Offerte ci sono arrivate persino dal Vietnam, Paese che ancora non conosciamo bene ma il cui appeal è destinato sempre più a crescere nel prossimo futuro. Cerchiamo strutture in vendita, ma siamo naturalmente disponibili anche a siglare contratti di management o di affitto con proprietà che credano nel nostro progetto e nei nostri concept".
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Domanda tricolore in calo ma è l'effetto rimbalzo del ritorno delle altre destinazioni
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Infine un breve accenno sull'andamento della domanda italiana verso i due resort The Emerald Collection alle Maldive: "Il mercato tricolore è molto importante per noi - conclude Scarapicchia -. In Europa è uno dei tre più importanti, insieme a Germania e Inghilterra. Parliamo soprattutto di famiglie e coppie, ma anche di gruppi. La vendita passa per la maggior parte attraverso i principali tour operator nazionali e quelli specializzati sull'oceano Indiano. Ciò detto il 2024 ha visto un lieve calo di ospiti italiani rispetto all'anno scorso. Le motivazioni sono varie e non riguardano solo il caro voli. Anzi, forse le tariffe dei trasporti sono state persino leggermente inferiori, grazie a un certo incremento dell'offerta. Il fatto è che, proprio con l'aumento dei collegamenti, si è ampliato il ventaglio delle destinazioni raggiungibili dall'Italia e la domanda si è naturalmente dispersa, con mete quali la Thailandia, l'Indonesia e la Turchia, per esempio, che sono cresciute moltissimo".
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[post_content] => Continuano gli sforzi delle compagnie di crociere per rendere le proprie navi sempre più sostenibili. Lo certifica l'ultima edizione del Global cruise industry environmental technologies and practices della Clia. In particolare, già oggi 147 navi sono predisposte per l’elettrificazione a terra (cold ironing), pari al 52% delle unità e il 61% in termini di posti letto. Rispetto al 2023 sono 27 navi in più, con un aumento del 23%, che diventa del 167% se paragonato al 2018. L’impegno è arrivare al 100% entro il 2035. Attualmente, però, solo 35 dei porti in cui fanno scalo le navi da crociera dispongono di un attracco con banchine elettrificate (altri 22 porti hanno gli stanziamenti e 16 stanno pianificando i lavori).
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