13 dicembre 2016 16:11
“Obiettivo feederaggio e niente più”. In conferenza a Roma, nello stesso albergo da cui alcuni colleghi hanno visto uscire Cramer Ball (ad Alitalia) Michael O’ Leary, ceo di Ryanair, smentisce le voci di un possibile interesse per il vettore italiano, al di là di un accordo di feederaggio. «Alitalia sta passando un brutto momento, mentre noi continuiamo a crescere – ha detto O’ Leary -. Siamo quindi disponibili a cooperare ed aiutare, magari con un accordo di feederaggio sugli aeroporti di Fiumicino e Malpensa, da cui Alitalia opera il lungo raggio. La compagnia italiana paga le conseguenze di un vecchio accordo con Air France- Klm e Delta, che ora non è più funzionale ma anzi nocivo, per il vettore e per gli italiani. Alitalia taglia il medio raggio perché questo accordo gli impedisce di crescere in questo settore. Noi ci siamo e cresciamo, per cui vogliamo collaborare fornendogli il feederaggio, ma non investendo nella linea aerea. Investire in un’altra compagnia non rientra quasi mai nei nostri interessi e potrebbero esserci problemi a livello europeo, come quelli avuti con l’antitrust nel caso di Air Lingus». Il ceo ha anche specificato di essere disposto a riassorbire il personale di volo e i piloti che verranno lasciati a terra da Alitalia, assumendoli ovviamente con il contratto Ryanair e con le proprie condizioni. A domanda diretta dei colleghi che hanno visto Cramer Ball uscire dall’hotel, O’ Leary ha risposto di non averlo incontrato e che si è trattata solo di una coincidenza. Molto strana coincidenza.
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Quest'anno l'operatore milanese ha tra i suoi obiettivi proprio l'incremento delle vendite point-to-point alle Maldive. "Il tutto, mantenendo comunque la nostra specializzazione nei combinati - prosegue Mariagrazia Verna -. Se nell’ultimo semestre abbiamo registrato tendenze positive con Emirati Arabi, Africa e Giappone, siamo infatti pronti a investire maggiormente nei viaggi a destinazioni singole, focalizzandoci in particolare su prodotti come i Sun Siyam Resorts. Queste strutture offrono un ventaglio di esperienze uniche e organizzano così tante attività, che ogni giorno può essere considerato come parte di un tour differente. Siamo certi che questa strategia ci consentirà di offrire ai nostri clienti esperienze indimenticabili”.
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I viaggi sono stati effettuati in collaborazione con Air Malta, la compagnia di bandiera che cesserà le operazioni il 30 marzo, quando al suo posto entrerà in servizio KM Malta Airlines, che sarà operativo sulle rotte chiave di Catania, Milano Linate e Roma Fiumicino.
«Il programma di fam trip appena concluso è un tassello rappresentativo dei progetti che Mta ha studiato per il trade per il 2024 - afferma Ester Tamasi, direttore Malta Tourism Authority Italia -. Il nostro supporto agli agenti ed agli operatori punta a coinvolgerli direttamente nel racconto e nella commercializzazione della destinazione, cercando di far conoscere la reale offerta dell’arcipelago, fatta di standard qualitativi alti in termini di servizi e prodotto. Lo storico rapporto che lega l’ente al trade si basa su una fiducia consolidata e duratura che negli anni ha dato proficui risultati e su cui pertanto continuiamo ad investire con entusiasmo».
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«Ryanair continua a garantire più connettività, posti di lavoro e tariffe più basse rispetto a qualsiasi altra compagnia aerea ad Ancona ed in Italia - ha dichiarato il country manager della low cost irlandese per l’Italia e il Mediterraneo Orientale, Mauro Bolla -. Tuttavia, l’addizionale municipale continua a danneggiare la connettività, i posti di lavoro ed il turismo rendendo l’Italia meno competitiva rispetto ad altri Paesi dove questa sovrattassa non esiste. Ryanair chiede quindi allo Stato italiano di eliminare questa tassa turistica (addizionale municipale) per stimolare la crescita della capacità e ridurre le tariffe per i propri cittadini e passeggeri. Se il Governo italiano dovesse abolire l’addizionale municipale, Ryanair risponderebbe con un investimento di 4 miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi aerei».
«Ryanair è un partner storico dell’aeroporto di Ancona su cui opera da più di 25 anni - ha sottolineato Alexander D’Orsogna, ceo di Ancona International Airport -. Ci auguriamo di poter ulteriormente ampliare nel prossimo futuro l’attuale offerta voli con nuove destinazioni attrattive sia per il cliente incoming che per il passeggero outgoing».
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L'ebit del Marconi si è attestato a 25,8 milioni di euro contro un risultato di 36 milioni del 2022 (14,7 milioni al netto del Contributo Covid) e di 31,1 milioni di euro nell’ultimo anno pre-Covid. L'esercizio si chiude con un utile consolidato di 16,7 milioni di euro contro 31,1 milioni del 2022 (di cui 21,1 milioni dovuti al contributo derivante dal Fondo di compensazione). Al netto di tale contributo straordinario, l’utile del 2022 con cui confrontare il risultato dello stesso periodo del 2023 ammonta a 10 milioni di euro e la crescita è quindi del 67,5%.
«Possiamo definire il 2023 come l’anno della definitiva ripresa delle attività, con oltre un anno di anticipo sulle previsioni, pur in uno scenario globale caratterizzato da una profonda incertezza e volatilità - ha commentato Nazareno Ventola, ad e direttore generale di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna -. In tale contesto siamo stati in grado di gestire il ritorno a pieno regime del traffico nel nostro aeroporto, seppur in un contesto caratterizzato dalla presenza di diversi cantieri, che ci accompagneranno anche nei prossimi anni e che hanno lo scopo di migliorare ulteriormente, nel breve e nel lungo termine, le nostre infrastrutture e, di conseguenza, l’esperienza di viaggio».
Nel 2023 sono stati complessivamente 9.970.284 i passeggeri registrati, in crescita del 17,4% rispetto al 2022, 78.658 i movimenti (+11,0%) e 50.994 le tonnellate di merce trasportata (-7,6%). Prendendo invece a riferimento il 2019, ultimo anno pre-Covid, il traffico passeggeri è stato nell’ultimo anno superiore del 6%, con luglio come il miglior mese di sempre nella storia dello scalo. Numeri che hanno permesso allo scalo bolognese di confermarsi al settimo posto in Italia per numero di passeggeri.
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[post_content] => Uno spazio di 1.800 metri quadrati complessivi per un totale di 13 sale riunioni dotate di tecnologie all’avanguardia per eventi privati e aziendali, con due sale plenarie, ognuna scomponibile in ulteriori tre spazi (ciascuno intitolato a un pianeta), un salone di circa 400 mq con ampia vetrata, per accogliere i servizi ristorativi, una grande cucina ad hoc, un’area esterna con terrazza e ulteriori sale all’interno dell’hotel. Con una grande festa arricchita da performance artistiche ed esperienze di tecnologia immersiva, il gruppo Omnia Hotels ha celebrato l'altro ieri l'inaugurazione del nuovo convention centre dello Shangri-La Roma.
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"Un'operazione che ci ha visti impegnati in questi anni in un progetto complesso che è diventato realtà, restituendo alla città un polo importante, con tutti i servizi adeguati e che prosegue con la realizzazione del nuovo ristorante e della piscina – ha spiegato Francesco Lazzarini, ceo della compagnia capitolina che oggi vanta in portfolio otto strutture, tutte situate a Roma, -. Io e mio fratello Riccardo portiamo avanti l’eredità dei nostri genitori, Lorenzo e Annamaria, anche loro presenti questa sera. Continuiamo perciò a investire sulla città: ne sono un esempio il nuovo hotel St. Martin, che ha rimesso in luce un edificio in disuso, ma anche il Rose Garden Palace, completamente ristrutturato a seguito dell’acquisizione, e l'hotel Imperiale che per la fine dell’anno tornerà a brillare su via Veneto. A breve inizierà inoltre la ristrutturazione dell’ultimo acquisto accanto al teatro dell’Opera: si chiamerà Aria Palace, in omaggio proprio alla lirica”.
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Ed è proprio così che accade, almeno nelle grandi città: Roma, Napoli, Firenze, Bologna, Milano per non parlare di Venezia sono l'emblema dell'overtourism. E lo sono da molti anni. Dal centro in questo caso non si gestisce niente. E non c'è niente da fare.
Destagionalizzare
Il ministro però ha una soluzione. Immagino che tutti i lettori abbiano già mentalmente questa parolina magica che sento da almeno 20 anni e che non si realizza mai: Destagionalizzare. Bene. Ma vorrei suggerire al ministro che per destagionalizzare ci vuole chi gestisce la destagionalizzazione, e noi questa gestione non ce l'abbiamo. Almeno per il momento.
L'unica alternativa è l'intelligenza artificiale che monitora i flussi nelle grandi città. Tipo semaforo rosso, semaforo verde. Non c'è nient'altro da fare. E non sarebbe neanche difficile. Ci vorrebbero degli esperti che lo facciano funzionare. Spero che il ministro inizi a percorrere questa strada.
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Le opere che riguarderanno l’aeroporto del Friuli Venezia Giulia andranno potenziare con una spesa di oltre 9 milioni le infrastrutture di volo. In previsione anche l’estensione dall’area arrivai extra Ue per 4 milioni.
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Consalvo sottolinea che a tutto ciò "si aggiunge un progetto sulla ciclabilità in collaborazione con la Regione per collegare l’aeroporto ai grandi assi ciclabili con la realizzazione di sovrappassi e sottopassi per aggirare autostrada e ferrovia”.
Quanto al traffico passeggeri, che ha registrato un netto aumento dei numeri anche grazie al recente investimento di Ryanair, l’obiettivo è quello di raggiungere per quest'anno quota 1,3 milioni di passeggeri. Nel cda del 27 marzo saranno approvati i conti del 2023 che poi dovranno passare al vaglio dell’assemblea dei soci.
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[post_content] => Ryanair investe su Bologna, dove ha raggiunto i 45 milioni di passeggeri trasportati, e per l'estate opererà un network di 65 rotte tra cui 3 nuove per Olbia, Reggio Calabria e Tirana, oltre a un aumento delle frequenze settimanali su più di 10 rotte, tra cui Barcellona, Ibiza, Mykonos, Cracovia, Bucarest, Sofia e Vienna.
«Questa crescita è sostenuta dall’impegno di Ryanair nei confronti dell’Aeroporto di Bologna, con il posizionamento di 11 aeromobili – che rappresentano un investimento di 1,1 miliardi di dollari - afferma Mauro Bolla, country manager della low cost per l’Italia e il Mediterraneo Orientale - aumentando la frequenza settimanale su più di 10 rotte e supportando 3.500 posti di lavoro, inclusi 330 per piloti, personale di cabina e ingegneri».
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[post_content] => L'Austria entra di gran carriera nel 2024 con il lancio della nuova campagna di comunicazione globale che fa perno su un'unica parola chiave: “Lebensgefühl”.
Termine che è stato «volutamente mantenuto in lingua tedesca su tutti i mercati - spiega Herwig Kolzer, direttore di Austria Turismo in Italia, in occasione del workshop per agenzie e tour operator che si è svolto ieri a Milano e farà tappa oggi a Verona, per poi terminare a Roma - e identifica lo stile di vita austriaco: in altre parole, apprezzare il momento, godersi i piaceri della vita e sentirsi connessi con ciò che ci circonda. Sensazioni che condividiamo con i nostri ospiti quando sono in vacanza in Austria».
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Intanto, il consuntivo 2023 registra un trend positivo per i flussi dall'Italia: «Gli arrivi sono stati 1,01 milioni, per una crescita del 24% e il numero di pernottamenti è aumentato del 20% rispetto al 2022, per un totale di 2,6 milioni». Dati che non riportano ancora ai numeri del 2019 «siamo in difetto di un 7%» ma che posizionano comunque il nostro Paese «al quinto posto tra i principali mercati di provenienza in termini di arrivi, dopo Germania, Paesi Bassi, Svizzera, e Cechia e al 7° posto a livello di pernottamenti».
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Proprio il 2023 è stato caratterizzato da un significativo aumento del turismo in città e del turismo culturale: a Vienna, ad esempio, il numero di ospiti provenienti dall'Italia è aumentato del 45% rispetto al 2022. Oltre a Vienna, anche l’offerta culturale nelle altre capitali delle nove regioni è stata molto richiesta durante tutto l'anno. «Il 52% degli arrivi di ospiti italiani avviene oggi nei capoluoghi di provincia dell'Austria e di questi, i due terzi scelgono Vienna».
Cultura, sostenibilità e gastronomia
Nel 2024 in cui spicca il ruolo della cittadina storica di Bad Ischl che con altri 22 comuni rurali del territorio del Salzkammergut è Capitale Europea della Cultura (190 progetti per un totale di 300 eventi), i focus di Austria Turismo si concentrano poi oltre che sulle città, «sulla sostenibilità, con l'obiettivo di diventare una destinazione leader a livello mondiale in questo ambito».
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Riflettori puntati anche sulla musica, con numerosi eventi legati a diversi anniversari: Nel 2024 il mondo della musica festeggia i 200 anni di Anton Bruckner, il poliedrico Arnold Schönberg fu il pioniere del metodo dodecafonico: a Vienna e a Mödling molte istituzioni parteciperanno all’anniversario dei 150 anni dalla sua nascita. Uno sguardo al 2025 porta invece al grande appuntamento a Vienna per i 200 anni dalla nascita di Johann Strauss.
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