25 gennaio 2020 09:25
Oltre 450 idee innovative incentrate sulla sostenibilità in tema di mobilità, sicurezza, energia ed emissioni: le hanno proposte i dipendenti del gruppo FS Italiane nella seconda edizione di Innovate, l’iniziativa nata per promuovere l’imprenditorialità aziendale. «Nelle proposte dei team in gara ho colto una grande energia – ha sottolineato Gianfranco Battisti ad del gruppo FS Italiane – Le idee sono molto interessanti perché tutti i gruppi di lavoro hanno ben compreso quanto la sostenibilità e l’innovazione, priorità del piano industriale 2019-2023, siano importanti per il gruppo. Innovate è un laboratorio di idee stimolante e un appuntamento entusiasmante. È un ottimo modo di promuovere processi industriali innovativi all’interno dell’azienda. Crediamo molto nello sviluppo tecnologico soprattutto per quanto riguarda le relazioni con le persone. La digitalizzazione della catena del valore, ovvero la possibilità di avvisare i viaggiatori attraverso nuovi strumenti di comunicazione individuale, è per noi un aspetto fondamentale».
Nel corso del Boot Camp di Innovate 2020, due giorni di incontri (22 e 23 gennaio 2020) nelle Officine Farneto, le 10 idee più votate da oltre 6mila dipendenti sono state sviluppate dai team confrontandosi con diverse realtà del mondo imprenditoriale esterno, tra cui start up e aziende innovative. Una giuria tecnica ha selezionate cinque proposte che saranno trasformate in progetti di valore per il gruppo FS. I cinque team dovranno ora sviluppare in modalità agile, insieme a mentor, i progetti valutando la fattibilità tecnica ed economica.
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Per Volver Viaggi, operatore ligure fondato da Giada Marabotto, è tempo di bilanci ma soprattutto di pianificazioni in linea con le richieste del mercato, fatto di viaggiatori responsabili e molto attenti nello scegliere esperienze ad hoc per le proprie esigenze.
«Siamo partite da zero – commenta Giada Marabotto – e cresciute di anno in anno. L’incremento record post Covid ha ricambiato grandi sforzi fatti in un periodo molto difficile. Nei primi tre mesi del 2024 abbiamo quasi raggiunto i 4 milioni di euro di vendite».
Sta crescendo a doppia cifra il segmento dei viaggi di gruppo lungo raggio con accompagnatori Volver, grazie alla collaborazione con travel blogger e Influencer.
La tendenza è quella di personalizzare perché è il cliente a richiederlo.
«Vendiamo pochissimo ‘da catalogo’ e molto su misura – aggiunge Marabotto - il viaggiatore è sempre più informato e desidera esperienze ad hoc per le sue esigenze. Abbiamo una specializzazione per target, più che per destinazione, laddove quasi ognuna delle nostre risorse si dedica a una tipologia specifica di viaggi».
L’operatore ha provveduto ad intensificare il back office e l’amministrazione, per garantire un supporto preciso e rapido a chi vende e un controllo di gestione e dei numeri affidabile.
«Siamo fieri dei risultati raggiunti e – continua la titolare Volver - specialmente dell’EBITDA, pur essendo consapevoli della difficoltà a crescere come marginalità nel settore. L’obiettivo è vendere meno ma con un margine più alto, dando valore alla nostra consulenza ed esperienza. Di recente ho ricevuto una proposta di acquisto dell’azienda da parte di un importante gruppo quotato in borsa, ma non è questa la direzione che intendo prendere”.
Intanto proseguono gli investimenti sul marketing e sul digitale: il 2024 sarà l’anno del restyling del sito web con schede prodotto più accattivanti e innovative, con l’obiettivo di utilizzare in maniera consapevole l’intelligenza artificiale.
«Stiamo lavorando sulle prenotazioni anticipate – conclude Marabotto - stiamo già confermando dei viaggi lungo raggio per capodanno 2025 e ci impegnano quotidianamente per alzare il valore medio delle pratiche e la proposta di prodotti rivolti ad un target medio-alto. L’obiettivo 2024 è chiudere l’anno con 5 milioni di volume d’affari ed un tasso di conversione e soddisfazione clienti sempre in crescita. I segmenti principali saranno sicuramente tour di gruppo e viaggi personalizzati lungo raggio, turismo scolastico e incoming”.
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[post_content] => L'aeroporto di Trapani è tornato operativo lo scorso sabato, 16 marzo dalle ore 8,00 del mattino, con il primo volo per Pantelleria, dopo che sono stati conclusi i lavori iniziati il 25 febbraio che hanno interessato la pista e il terminal.
«Ringraziamo l'Aeronautica militare e tutti i lavoratori di Airgest che hanno contribuito al miglioramento dello scalo, riuscendo a mantenere l'impegno sui tempi di riapertura - ha affermato il presidente della società di gestione dello scalo Salvatore Ombra -. Sono stati completati, secondo i programmi i tanti lavori di riqualificazione della pista di volo, del piazzale e di altre infrastrutture dell'aeroporto. Sono stati sostituiti gli aiuti luminosi di pista con moderni sistemi a Led, sono stati rimossi i residui di gomma su 70 mila metri quadri di pista e sono stati riqualificati oltre 100 km di segnaletica orizzontale. Altri lavori di miglioramento sono stati effettuati nel terminal, dove ci ora ci sarà un'ampia e confortevole area accoglienza per le Prm, Persone a ridotta mobilità e per l'aviazione business, un nuovo gate di imbarco, una nuova biglietteria information point».
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[post_content] => Il turismo rappresenta da tempo uno dei pilastri dell’economia svizzera nonché uno dei cinque settori di esportazione più importanti. E il 2023 per la Svizzera è stato un vero e proprio anno record per il numero di pernottamenti. In particolare, i pernottamenti di ospiti provenienti dal Nord America e dal Sud-est asiatico. Il risultato registrato per gli ospiti provenienti dagli Stati Uniti (3 milioni di pernottamenti / +23,7%) sottolinea il potenziale, finora inespresso, della Svizzera come meta di viaggio sempre più richiesta e di tendenza. Una destinazione da sogno non solo per gli americani ma anche per i turisti del Sud-Est asiatico (Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia), che hanno generato 754.000 pernottamenti, il 25% in più rispetto al 2019.
«In questo scenario è chiaro che i successi del turismo contribuiscono in modo decisivo a rafforzare l'economia e a garantire la prosperità del Paese - ha dichiarato Martin Nydegger, ceo di Svizzera Turismo (nella foto) - A fronte di questi ottimi risultati, è stato fondamentale il ruolo svolto dal marketing turistico nell'indirizzare i flussi di visitatori in modo mirato in tutta la Svizzera e a seconda delle stagioni».
Lo scorso anno i turisti del Sud-est asiatico hanno scelto di visitare la Svizzera in primavera (21% di tutti i pernottamenti) e in autunno (18%). Questi dati rafforzano la strategia di Svizzera Turismo per il 2024 di puntare all’orientamento dei flussi e alla destagionalizzazione. Il marketing turistico globale di Svizzera Turismo evolve così verso l'obiettivo del “viaggia meglio”.
«Prevediamo che il turismo si normalizzerà in larga misura nel 2024. In termini di pernottamenti alberghieri dalla Svizzera ci aspettiamo un calo del -2,5% rispetto all’anno precedente, un aumento del 3,3% dall’Europa e un incremento di quasi il 15% dall’estero» - ha dichiarato Christina Glaeser, direttrice di Svizzera Turismo.
Con un totale di 41,8 milioni di pernottamenti (+5,6% rispetto al 2019), il turismo svizzero non è mai stato così performante come nel 2023. Questo record storico può essere attribuito non solo ai numeri straordinari dei visitatori provenienti dal Nord America e dal Sud-Est asiatico, ma anche alla rinnovata salute del mercato britannico e alla continua fedeltà dei clienti svizzeri. Tra i principali mercati europei, la Francia si distingue per la sua stabile e forte crescita. I pernottamenti dei turisti francesi sono in aumento di quasi il 10% rispetto al 2019. E nel Regno Unito i viaggi in Svizzera sono tornati a crescere dopo la pandemia (1,7 milioni di pernottamenti / +2,8%). Mentre per la Germania, il mercato estero più importante per il turismo svizzero, il ritorno ai numeri del 2019 è un po' più lento.
In continuità con la strategia globale del “viaggia meglio”, Svizzera Turismo Italia persegue l’obiettivo della destagionalizzazione da un lato, e della promozione di esperienze insolite e su misura dall'altro, per rispondere a segmenti con esigenze e caratteristiche diverse. Gli italiani apprezzano soprattutto la bellezza dei paesaggi svizzeri e la possibilità di vivere esperienze in contesti naturali sia che si scelga una vacanza in montagna, sia che si opti per un weekend in una delle città, caratterizzate dalla presenza di parchi, giardini e corsi d’acqua, e dalla capillarità dei trasporti che favorisce la mobilità green.
«Non siamo ancora ai livelli pre-pandemia ma siamo cresciuti costantemente soprattutto grazie ai soggiorni in città - afferma Christina Glaeser, direttrice di Svizzera Turismo Italia, commentando i dati del 2023 - Chi ci scopre per la prima volta rimane felicemente sorpreso. Occorre quindi lavorare sull’acquisizione di nuovi clienti e sulla creazione di proposte alternative per chi è già stato in Svizzera ma vuole scoprire qualcosa di nuovo».
In questa direzione prosegue quindi anche la collaborazione con Trenitalia e le Ferrovie Federali Svizzere che prevede offerte speciali per viaggiare sui treni Eurocity e incentivare così gli ospiti a visitare le città svizzere non solo nei mesi estivi ma anche e soprattutto in primavera, autunno e a dicembre, durante i mercatini di Natale. Svizzera Turismo e l’intera filiera hanno da tempo riconosciuto l’importanza di diversificare l’offerta e di indirizzare la domanda.
«Portare gli ospiti giusti nelle destinazioni giuste al momento giusto. Orientare e promuovere è la formula magica - spiega Nydegger - Orientiamo gli ospiti svizzeri, puntando, per esempio, sulle gemme nascoste e, parallelamente, promuoviamo il turismo in Europa sottolineando la facilità e la sostenibilità dei collegamenti in treno. Inoltre, non vogliamo solo aumentare il numero di ospiti provenienti dai mercati esteri, ma soprattutto governare i flussi, per distribuire il turismo su tutto il territorio nazionale e durante tutto l’anno. A tal fine, stiamo puntando alle nicchie giuste e sui segmenti più interessanti in base ai mercati di origine».
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[post_content] => Cammini Aperti (13 e 14 aprile), il più grande evento nazionale dedicato ai cammini, è un progetto di promozione congiunta di tutte le regioni italiane in collaborazione con Ministero del Turismo ed Enit.
Ideato dalla Regione Umbria - in qualità di capofila per il turismo slow - si pone l’obiettivo di essere il più importante evento nazionale dedicato ai sentieri/itinerari, promuovendo i valori dell'accessibilità: 42 i cammini coinvolti, 2 per ogni regione e provincia autonoma, con oltre 2000 partecipanti, previa iscrizione sul portale dedicato. Le escursioni/passeggiate saranno condotte da guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna. Tra le caratteristiche di ogni percorso: essere un anello e avere una lunghezza tra i 6 e i 10 km.
A essere coinvolti in “Cammini Aperti” anche due importanti partner il CAI – Club Alpino Italiano e FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap. Il CAI, Ente pubblico vigilato dal Ministero del Turismo, ha lavorato selezionando 21 cammini, uno per ogni regione, e identificato un tratto di questi - di lunghezza variabile - sui quali portare persone con difficoltà motoria mediante l’impiego di Joelette e/o carrozzine. Inoltre, su tutti e 42 cammini lo stesso darà informazioni, distribuendo un vademecum, per incentivare la pratica responsabile dell’outdoor. FISH, invece, si impegnerà attivamente per garantire l'accessibilità di questi percorsi, lavorando affinché le persone con disabilità possano partecipare pienamente alle escursioni. Attraverso iniziative di sensibilizzazione e collaborazioni con le autorità locali e le federazioni regionali sarà promosso un sistema di turismo lento accessibile e inclusivo per tutti, anche per coloro con mobilità ridotta. A tal proposito verrà redatto un documento con linee guida per tutte le realtà del terzo settore e le regioni per una fruizione il più possibile reale.
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[post_content] => Benessere, natura, vacanze attive, questi i focus della presentazione a cura dell’Assessorato al turismo della regione Lazio svoltasi ieri alla Bmt di Napoli, cui hanno preso parte operatori, media e Dmo locali.
“La Bmt è un appuntamento immancabile. E’ importante per noi essere qui per sviluppare il turismo del Lazio attraverso la promozione del benessere e della vacanza attiva – precisa Paolo Giuntarelli, direttore regionale affari della presidenza, per il cinema, il turismo, l’audiovisivo e lo sport -. Il Lazio, oltre ad essere cultura e storia, è anche sport e benessere. La regione può attrarre nuovi flussi turistici grazie anche al prezioso contributo delle Dmo. La Bmt è per la regione un’importante occasione per declinare questi valori e per dimostrare che i laziali sanno costruire un’offerta capace di portare i turisti fuori da Roma”.
Quindi anche “cultura, enogastronomia (abbiamo la prima cantina subacquea nel Lago di Nemi), progetti validi e comunicazione – puntualizza Edy Palazzi, consigliera vicepresidente commissione cultura, spettacolo, sport e turismo della regione Lazio”. Punti chiave condivisi dalle Dmo partecipanti: “Benessere e vacanza attiva si legano fortemente alla componente naturalistica – indica Federica Scala di Etruskey”. La dmo si concentra in particolare sul patrimonio etrusco, con un focus su quel tratto di costa a nord di Roma che tocca cittadine quali Ladispoli, Cerveteri e Tarquinia. L’offerta di sport e turismo attivo con Etruskey, mira a far vivere il mare tutto l’anno diversificando le attività proposte, dalle più tradizionali alle più innovative, come escursioni in barca al tramonto da Civitavecchia, escursioni in aree archeologiche sommerse come al castello di Santa Severa, trekking nella zona di Pyrgi, e sport come, kitesurf, surf, golf a Marina Velca. Tra le Dmo intervenute, H2O Tevere Mare, che oltre a trattare il turismo terrestre con, ad esempio, suggestive escursioni sull’Appia Antica, concentra il proprio business nel turismo acquatico in tutte le sue declinazioni: Tevere, laghi, costa con escursioni in barca. E poi anche Dmo InLazioSud, operanto sulle province di Frosinone e Latina e DestiMED per la gestione e lo sviluppo sostenibile delle destinazioni turistiche mediterranee.
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[post_content] => Prenotano con un anticipo di almeno un mese e scelgono principalmente il soggiorno in hotel; si dedicano allo sci ed in generale ad attività sportive, a passeggiate e ad esperienze legate ad eventi enogastronomici; sono pronti a rinunciare a località troppo care per via della minore capacità di spesa, ma non alla possibilità di fare un soggiorno in montagna, magari aggiustando il tiro per evitare di sforare con il budget; prediligono le destinazioni del Nord Italia soprattutto per la settimana bianca; per lo sci nel week end le località montane del Centro Sud recuperano, laddove la performance è stata penalizzata dalle scarse nevicate sull’Appennino. Ma soprattutto: solo il 4,5% di essi ha scelto di recarsi all’estero.
Questa la fotografia del movimento turistico degli italiani in occasione delle vacanze sulla neve secondo il rapporto realizzato da Tecnè per conto della Federalberghi.
Tra coloro che hanno dedicato alla propria vacanza un’intera settimana (6,5 milioni) e quelli che invece hanno deciso di sciare solo nel week end (2,4 milioni), è certo che l’appuntamento con la neve per gli italiani non è andato deserto.
«Per noi è una bella conferma che arriva a ridosso della Pasqua, il che fa ben sperare. Abbiamo avuto momenti di difficoltà, temendo che il turismo invernale potesse essere penalizzato in termini di performance dalle scarse nevicate. La diretta conseguenza è evidente soprattutto per ciò che riguarda l’Appennino. Attualmente le cime sono ben innevate e lo scenario potrebbe cambiare. Di certo siamo sempre più ammirati del fatto che i nostri concittadini continuano a prediligere mete italiane nel progettare il proprio viaggio». Cosi ha commentato la ricerca di Tecnè il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.
«La soluzione in hotel resta la favorita nel periodo delle settimane bianche, una bella boccata di ossigeno per le nostre imprese – ha proseguito Bocca - Tutto questo è di ottimo auspicio».
“Ciò che gioca contro la prospettiva di vacanza, di qualsiasi periodo si voglia parlare, è purtroppo l’impatto della minore capacità di spesa – ha concluso il presidente di Federalberghi – Secondo la nostra indagine, sette italiani su dieci hanno dovuto fare i conti con i rincari, orientando diversamente le proprie scelte. E per noi questa non potrà mai essere una buona notizia”.
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[post_content] => Il contatto diretto con la gente locale, le esperienze di vita autentiche, la scoperta di cultura e tradizioni che affondano le radici in tempi lontani: la Polinesia Francese punta dritto a riposizionarsi sul mercato Italia andando oltre il concetto – alquanto limitante – delle spiagge bianche, delle lagune cristalline.
Non solo overwater bungalow quindi, ma una destinazione da tempo votata alla sostenibilità, che post pandemia vuole ritagliarsi un nuovo ruolo, diventando attrattiva per diversi segmenti di mercato – anche in questo caso, oltre lo stereotipo della meta da viaggio di nozze.
Lo spiega Jean Marc Mocellin, ceo di Tahiti Tourisme, in questi giorni in missione in Italia (insieme a Gina Bunton, chief international operations officer e Verly Atae, international promotion manager) per rinsaldare e ampliare i rapporti con i tour operator e anticipare il lancio della nuova campagna “Feel what we feel” in the Islands of Tahiti.
«Obiettivo della campagna è quello di riposizionare la percezione della destinazione, concentrandoci sulla cultura, sulla popolazione e sulle esperienze da poter vivere affinché i visitatori possano realmente sentire cosa significa per noi vivere un giorno dopo l’altro a Tahiti”. E se è vero che “meravigliose spiagge e lagune si trovano in tanti angoli del mondo, quel che fa la differenza qui sono la gente e la loro ospitalità».
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Un’immagine rinnovata che per essere colta appieno dai viaggiatori necessita anche del contributo del trade: «Stiamo incontrando i tour operator italiani, allargando le collaborazioni a realtà orientate al segmento culturale, discovery, avventura. Oltre quindi quelle specializzate sulle proposte per honeymooners che, nel caso del mercato Italia rappresentano l’80% degli arrivi». Per questo a fine aprile un fam trip a Tahiti vedrà raggiungere l’arcipelago proprio operatori che non hanno mai programmato prima la destinazione.
Una strategia di sviluppo, quella da qui al 2027 che vede anche un limite al numero di arrivi nell’arcipelago «fissato a 280.000 turisti all’anno: dato che potrebbe essere raddoppiato nell’arco dei 15 anni successivi, incentivando in parallelo i visitatori a raggiungere altre isole, oltre alle cinque o sei più note e frequentate. Isole dove uno sviluppo turistico mirato contribuirebbe a far sì che i giovani restino su queste isole senza trasferirsi a Tahiti in cerca di lavoro».
I numeri 2023
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Il 2023 è stato un anno record per gli arrivi, «che con 261.813 visitatori ha superato i risultati 2019 (236.642) ed è in crescita del +20% sul 2022». Numeri in termini assoluti ‘ridotti’ certo, ma la Polinesia è e vuole restare una «boutique destination, non una meta di massa».
Nord America e Francia si confermano i mercati principali con il 76,5% del totale, rispetto al 61% del 2019; l’Europa, Francia esclusa, rappresenta solo l’11% degli arrivi «e vogliamo aumentare questa quota, come quella degli italiani che l’anno scorso sono stati 5.747 (meno 2% sul 2022) con un sesto posto nella classifica globale. Italia che vorremmo riportare, come è stato per un lungo periodo in passato, al terzo posto».
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[post_content] => «Il Sud Italia è di fondamentale importanza per noi sia per il traffico outgoing che per quello incoming»: Emiliana Limosani, chief commercial officer di Ita Airways e ceo di Volare, commenta così la partecipazione della compagnia all'edizione 2024 di Bmt, in corso in questi giorni a Napoli.
«Quest'estate - prosegue la manager - opereremo voli diretti da Roma Fiumicino e Milano Linate con un totale di oltre 500 frequenze settimanali verso Bari, Brindisi, Napoli, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Cagliari, Palermo, Catania, Lampedusa e Pantelleria. Proprio a Napoli, inoltre, si svolgerà la quinta tappa del nostro roadshow Italy Sales durante il quale stiamo incontrando le agenzie di viaggio, player fondamentali per noi tanto che il nostro fatturato a livello mondo viene generato al 65% proprio dal segmento intermediato».
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In Bmt abbiamo incontrato Marco Bruschini direttore di Atim - Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione delle Marche.
Come si propongono le Marche verso i mercati esteri?
«Atim è stata voluta dla presidente della regione Marche Acquaroli, proprio per attrarre sempre più turisti dai mercati stranieri. Perché fatto cento il turismo delle marche 80 arriva dall'Italia e solo 20 dall'estero. Quindi noi stiamo facendo una promozione molto forte delle Marche proprio sui mercati stranieri a 360 gradi e i primi dati del 2023 ci danno ragione. Infatti abbiamo registrato un più 10% per gli arrivi e un 12% in più delle presenze.
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E per l'Italia?
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Per li tour operator avete qualche progetto per incentivare queste aziende alla promozione del territorio?
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