23 April 2024

I Viaggi del Delfino: arriva la monografia sugli honeymooner

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Viaggi del DelfinoSempre più viaggi di nozze nei piani de I Viaggi del Delfino. L’operatore ribadisce il ruolo centrale delle lune di miele nella programmazione, dedicando un nuovo monografico che sarà valido fino a ottobre 2019.
«Il mercato ci riconosce ormai come operatore specializzato per i viaggi realizzati su misura. La capacità di lavorare sul tailor made – dichiara la managing director Ivana Di Stasio – è particolarmente apprezzata dagli honeymooners, come dimostrano i dati positivi delle vendite 2018. Quello dei viaggi di nozze si conferma, per noi, un segmento importantissimo sul quale continuiamo a investire supportando i trend che emergono dalle richieste degli sposi sia per quanto riguarda le destinazioni che il prodotto».

Tra le mete più richieste per i viaggi di nozze vi sono Stati Uniti e Canada, spesso abbinati al caldo del Messico o dei Caraibi. Tra le destinazioni di punta dell’offerta de I Viaggi del Delfino per il prossimo anno ci sono Barbados e Aruba, che offrono le migliori condizioni meteorologiche a chi sceglie i Caraibi in estate, e Bahamas, l’arcipelago dai colori straordinari e con fantastiche opportunità di snorkeling.  

Molte le proposte anche nel continente Sudafricano con estensioni mare nell’Oceano Indiano o il Giappone, che funge anche da importante anello di congiunzione tra l’Oriente e le favolose isole del Pacifico. L’Australia rimane una destinazione intramontabile e, per gli sposi con più tempo a disposizione il Giro del Mondo. Infine, la cara vecchia Europa per chi preferisce spostamenti più brevi.

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L’acquisizione di nuovo personale è un aspetto strategico per il settore dal momento che le risorse umane, interagendo con il cliente finale, hanno un enorme impatto sulle performance complessive delle strutture alberghiere\". \"I risultati della ricerca forniscono preziose indicazioni sulle sfide relative al personale nel settore alberghiero europeo - gli fa eco il presidente Ehma, Panos Almyrantis – . Lo studio evidenzia problemi persistenti, che riflettono una diffusa carenza di talenti nei vari ruoli del settore\".\r\n\r\nPer quanto riguarda il processo di assunzione, i general manager intervistati hanno affermato di tenere maggiormente in considerazione l’atteggiamento (motivazione, voglia di imparare e interesse a migliorarsi) del candidato (30%), prima ancora dell’esperienza che ha maturato (25%) e dei propri valori personali (20%). Solo il 4% ha affermato di valutare le qualifiche accademiche e nessuno ha menzionato l’età. A dimostrazione di quanto il comparto sia capace di assorbire personale con background formativo, competenze e anzianità differenti.\r\n\r\n \r\n\r\nLa ricerca prosegue con un’analisi delle complessità relative alla fidelizzazione dei professionisti già inseriti in azienda. Dal focus sugli specifici elementi che spingono il personale a rimanere all’interno della stessa struttura risulta che gli aspetti materiali del rapporto di lavoro sono i più rilevanti. Rispetto a dieci anni fa, infatti, i rispondenti hanno riscontrato la maggiore attenzione dei dipendenti al compenso annuo lordo (82%), al welfare aziendale, ai benefit (71%) e alle opportunità di carriera (61%). Per quanto riguarda, invece, le specifiche categorie professionali, emerge che le figure più difficili da trattenere sono quelle junior o alla prima esperienza con ruoli operativi (65% dei rispondenti), per le quali il periodo medio di permanenza in struttura è di circa 2,4 anni. A seguire, i ruoli operativi con maggiore esperienza (47%, per una permanenza media pari a 5,2 anni), il middle management (26%, permanenza media 6,6 anni), e infine il senior/top management (11%, permanenza media 8,4 anni).\r\n\r\nIn base ai risultati dell’indagine, inoltre, Risposte Turismo ha rilevato un’alta mobilità dei professionisti internamente al settore. Il 53% degli intervistati, infatti, conferma un forte scambio di personale tra hotel diversi. Il 28%, invece, riscontra spostamenti dall’hotellerie ad altri settori che appartengono alla macro-industria turistica (agenzie di viaggi, tour operator…). Bassa, invece, la mobilità all’interno della stessa struttura (10% degli intervistati) come anche la ricollocazione dal settore hotellerie ad altri comparti (9%).","post_title":"La sfida del capitale umano: un problema persistente. 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