18 April 2024

Luca Patanè: «Fto cresce. Non abbiamo nessun governo che ci affianchi»

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Assemblea generale di Fto abbastanza piena. Presenti quasi tutti gli associati e anche i nuovi hanno fatto capolino nelle sale che hanno ospitato l’evento. Il momento clou è stato sicuramente l’intervento del presidente Luca Patanè che si è detto da una parte fiducioso sulla crescita dell’associazione, sia per il numero di affiliati sia per l’importante lavoro che sta svolgendo a favore delle agenzie di viaggio, e dell’industry in generale. «Ci siamo aggiudicati 800 mila euro del Fondo Forte, che verranno impiegati integralmente nella formazione degli agenti di viaggio – ha detto, e poi ha continuato -. Certo lo scenario in cui noi operiamo non è dei migliori, con una politica che non ha nessun interesse verso il turismo. Un totale disinteresse che si tramuta in mancate operazioni di sostegno al sistema. Ci siamo abituati, per dirlo in altro modo, a non aver nessun governo che ci affianchi, dobbiamo fare tutto da soli».

Dopo questo incipit, Patanè ha individuato un’altra criticità: «Alitalia. Il futuro è assolutamente incerto. Adesso è arrivato il commissario straordinario che dovrebbe fare i tagli necessari e poi dare in mano la compagni a Lufthansa. Staremo a vedere. Come cittadino sono indignato visto che 9 miliardi di euro delle nostre tasse sono state versate nelle casse di Alitalia. Come imprenditore sono preoccupato perché Alitalia è uno dei nostri partner primari. L’altro focus importante è quello delle agenzie di viaggio. Le adv stanno crescendo, stanno specializzandosi, insomma stanno lavorando bene e l’istituzione cosa fa? Le riempie di continui balzelli fiscali, di ingorghi burocratici che da una parte rallentano il lavoro, e dall’altra mettono le agenzie sotto ricatto se nel caso uno di questi mille adempimenti non venga fatto in modo più che perfetto. Non si può continuare a lavorare sempre sotto minaccia».

L’ultimo punto del discorso di Patanè è legato ad Alpitour e al suo nuovo contratto che sta suscitando critiche in buona parte delle agenzie di viaggio. «Noi dobbiamo aprire un dialogo con Alpitour, sederci ad un tavolo e cercare di trattare e di far presente anche le nostre esigenze».

Il direttore generale di Fto, Gabriele Milani ha poi illustrato la strategia per il prossimo anno. Che si basa sulla giusta direzione per le agenzie e soprattutto sulle agenzie in regola con tutti i parametri di norma. «Inoltre non siamo contenti del contratto. Vogliamo un contratto flessibile e moderno, e per questo lavoreremo. La nostra politica poi si allarga alle questioni fiscali e a quelle legali in cui saremo sempre più presenti. Stiamo inoltre lavorando sia con l’estero che con il nostro Paese, cercando di formare le nuove generazioni per dare loro la tecnica del turismo ma anche l’entusiasmo».

Sono sette le new entry dell’associazione: Earth, Deluxuring, Esse Vacation, lastminute.com, Travelgram, Zani Viaggi e Uet.

Infine una nota. Alla domanda di un giornalista (il sottoscritto per esattezza) su come si fosse risolta la questione dell’ingresso in modo pieno di Fto in Apjc, mentre Milani stava per rispondere in modo pacato ha preso il microfono Luca Patanè e in modo francamente sgarbato ha chiesto al giornalista: «Ma perchè lei fa sempre questa domanda?», risposta «Veramente l’ho fatta due volte», Patanè sempre irritato: «E perché insiste su questo punto?» risposta «Perché voi rappresentate migliaia di agenzie di viaggio e una vostra presenza all’interno di Apjc è fondamentale». Ancora Patanè: «Non credo che sia il momento di fare domande polemiche con tutto quello che abbiamo fatto durante quest’anno. In Apjc siamo membri osservatori e tanto basti». Il punto, invece è un altro. Essere in Apjc è uno modo per condizionare le politiche di raccordo fra agenzie di viaggio e Iata. La risposta irritata e piccata di Patanè denuncia un fastidio neanche tanto celato. Mi dispiace riportare questo fatto, ma insomma a domanda si risponde. Se non si vogliono domande non si dà il microfono alla stampa. Se si risponde, senza alcun motivo apparente, in modo irritato e sgarbato, non possiamo che riportarlo.

Giuseppe Aloe

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