16 April 2024

Lituania, dal piccolo Vaticano alla croce sommersa, alla scoperta dei siti religiosi

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Con l’avvicinarsi della festività di Ognissanti, Lithuania Travel – l’agenzia nazionale per la promozione turistica del paese – invita i visitatori a scoprire da vicino alcune delle zone meno conosciute della Lituania, ciascuna con un suo caratteristico fascino spirituale. 

Sebbene la Lituania, nazione di grande diversità culturale e storica, sia stata l’ultimo paese in Europa ad aderire al cristianesimo nel XIV secolo, i visitatori vi troveranno un gran numero di siti religiosi e di valore spirituale distribuiti in tutto il paese.  Dal piccolo Vaticano alla croce sommersa e alla chiesa nell’albero, ecco otto cimeli religiosi da scoprire in Lituania. 1. Issata dal fondo della laguna. Chiesa di San Michele Arcangelo a Rumšiškės (distretto di Kaišiadorys).

La famosa chiesa di legno di Rumšiškės ha conosciuto molte vicissitudini. Dopo quasi un secolo di esistenza nel centro storico di Rumšiškės nel 1958-59 la chiesa, insieme con il suo campanile, fu spostata dal quello che sarebbe divenuto il fondo della laguna di Kaunas in una nuova posizione, sul terrazzo più alto del fiume Nemunas. L’inondazione del letto del fiume, una volta compiuta, sommerse circa 40 paesi e più di 700 fattorie. Oggi nella chiesa si svolgono celebrazioni in onore e in ricordo degli abitanti dei paesi inondati. 2. La croce più alta della Lituania (distretto di Šilalė). Una delle attrazioni turistiche più apprezzate nelle vicinanze di Kaltinėnai è il Parco della Spiritualità. Oltre alla Cappella della Vergine Maria, il parco ospita i Calvari degli Esuli, un gruppo di ventuno sculture commemorative. Accanto al complesso delle sculture, su una grande collina, sorge la Croce della Resurrezione, alta 20 metri. Costruita nel 1990, la croce è un simbolo dell’indipendenza del paese ed è la più alta della Lituania.

3. Vicino al cimitero più vecchio in Lituania. Chiesa di San Stanislao a Beržoras (zona di Plungė). In questo villaggio strada con una chiesa del XV secolo vi sono due oggetti culturali religiosi principali: complesso degli edifici della chiesa di San Stanislao (chiesa di San Stanislao, campanile e cappello) e 14 cappelli dia Via Crucis. Si dice che un pastore ha visto un dipinto della Beata Vergine Maria in cima di un albero. Preti hanno preso questo dipinto e l’hanno portato alla chiesa di Plateliai ma il dipinto è scomparso ed è ancora comparso nello stesso luogo, in cima di un albero, così la leggenda dice che è stato deciso di costruire una nuova chiesa lì, dove sarà possibile appendere questo dipinto.  4. Basilica dell’Assunzione della Beata Vergine Maria di Krekenava e la sua copia in un albero (distretto di Panevėžys). È l’unica chiesa sussidiaria della basilica romana di Santa Maria Maggiore in Lituania. Ospita un dipinto miracoloso della Madonna col Bambino, oggetto dell’adorazione dei fedeli per secoli. Nei giorni non festivi viene coperto da un altro dipinto di Romanas Švoinickis dal titolo “Cristo insegna i bambini lituani”, chiamato anche “Cristo tra gli abitanti di Krekenava” perché in effetti diversi personaggi locali sono stati raffigurati nell’opera. La copia della basilica, realizzata da un abitante di Krekenava, è visibile all’interno di un albero in via Švenčiuliškų. 5. La chiesa di Santa Maria Regina dei Martiri di Elektrėnai, una delle più moderne del mondo (Elektrėnai). Un portale semicircolare, composto da un arco rettangolare con una croce e sei altre croci verticali raddoppiate. La straordinaria architettura dell’edificio, nei pressi dell’autostrada Vilnius-Kaunas, è davvero notevole e contribuisce a elevare lo spirito verso il cielo. Si dice che gli architetti e i costruttori della chiesa abbiano ripetutamente sfidato la forza di gravità e la resistenza dei materiali per realizzare questa meta spirituale.

6. Escursioni nel piccolo Vaticano. I cinque monasteri di Kretinga (Kretinga) Kretinga è chiamata il piccolo Vaticano proprio a causa dei suoi cinque monasteri, ciascuno dei quali ha una storia unica. 7. La croce sul fondo del lago di Plateliai (distretto di Plungė). La croce, consacrata dai frati francescani di Kretinga, sorge sul rilievo sommerso di Kryžavonė, a diversi metri di profondità al centro del lago di Plateliai ed è possibile ammirarla partecipando a una delle immersioni proposte dal locale centro diving. 8. Dove giacciono le mummie. Monastero di Liškiava (distretto di Varėna) Nella regione della Dzūkija, un luogo speciale per chi è alla ricerca di esperienze spirituali può essere raggiunto navigando sul fiume Nemunas da Druskininkai. Il complesso della chiesa di Liškiava e del monastero domenicano che sorge sulle ripide rive del fiume è un monumento architettonico del XVII-XVIII secolo. Nel periodo tra il 1990 e il 1997 la chiesa della Santissima Trinità di Liškiava è stata restaurata e nella sua cripta è stato realizzato un museo che ospita i resti mummificati dei frati domenicani.

 

 

 

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La storia racconta di rivolte, anche religiose, e di passaggi di potere, fino al 1635, quando l’arciduchessa del Tirolo Claudia de’Medici, vedova di Leopoldo V d’Austria, decise l’istituzione di un magistrato mercantile che, in lingua italiana e tedesca, regolava i contenziosi sorti tra i commercianti provenienti da mezza Europa. La città fiorì e vennero costruiti i bellissimi portici che si possono percorrere ancora oggi: proteggevano il centro dal sole e dal vento proveniente dalle montagne e creavano un microclima ideale per il commercio. \r\nIl territorio era ideale anche per la crescita del vitigno autoctono, che produce il rosso e gustoso Lagrein. Le leggende dicono che Bolzano fosse posata sul vino! Ancora oggi le abitazioni hanno cantine di uno o due piani dove, a 15 gradi, viene conservato il prezioso vino locale. All’inizio del 1800 Bolzano venne annessa al Regno d’Italia, visse l’occupazione napoleonica, quindi tornò a far parte dell’Impero austro-ungarico fino al 1918. Dopo la Prima guerra mondiale fu nuovamente annessa all’Italia e, con l’avvento del fascismo, nel 1922-23, il territorio della città venne fortemente italianizzato con un nuovo piano urbanistico. Nel 1936 Mussolini fece costruire il monumento alla Vittoria e volle replicare il centro cittadino sulla riva opposta del fiume Talvera, affidandone la costruzione all’architetto Marcello Piacentini. \r\nDagli anni ‘60 in poi Bolzano è un’importante meta turistica. La storia della città è anche caratterizzata dal trilinguismo: la popolazione parla italiano, tedesco e ladino. Per frequentare l’università è richiesta la conoscenza di tutte queste lingue. Bolzano offre tanto al turista che, oltre ad apprezzarne la natura, i paesaggi e la tradizione, potrà incontrare al museo Archeologico il corpo di Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio scoperto da due alpinisti nel 1991 sul ghiacciaio della val Senales. Oppure visiterà il Duomo di Santa Maria Assunta, iniziato nel IV secolo contiene la cappella di San Giovanni, i cui affreschi furono commissionati dalla famiglia di banchieri fiorentini de Rossi-Botsch a pittori provenienti da Padova, dove avevano lavorato con Giotto alla cappella degli Scrovegni. E poi ci sono importanti raccolte d’arte moderna. Tra le tante eccellenze non bisogna dimenticare la gastronomia, con i piatti e i salumi tipici da gustare sulle terrazze delle case antiche. 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Per tornare si può fare lo stesso percorso oppure si può prendere il sentiero 7.\r\n\r\nIl lago si trova sotto le pendici del Massiccio del Latemar e lo spettacolo di cui si può godere è eccezionale: sulle sue acque cristalline infatti si specchiano gli alberi e le maestose cime del Latemar e del Catinaccio. Non dimenticate di portare con voi la macchina fotografica!\r\nQualche suggerimento per la vostra meravigliosa vacanza in Val d’Ega\r\nCon l’arrivo della primavera, soggiornando in Val d’Ega avrete la possibilità di sfruttare al massimo la rete di sentieri per l’escursionismo: ben 500 km di percorsi di vario tipo, da quelli più facili a quelli più impegnativi. I più esperti hanno a disposizione anche diverse vie ferrate, tutte messe in sicurezza: potreste per esempio cimentarvi con la via ferrata Passo Santner o la via ferrata Roda di Vaèl. 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