29 March 2024

Destinazione turistica Emilia, 20 ragioni per visitare il territorio nel 2020

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Destinazione Turistica Emilia si presenta con tutte le ambizioni di chi si prepara a estendere la sfida di Parma Capitale della Cultura 2020 al territorio che promuove come un sistema organizzato, completato dalle province di Piacenza e Reggio Emilia. In previsione di un’occasione che si allarga quindi fino a diventare Emilia2020, l’ente che ha esteso a tutto il territorio il concetto de “La cultura batte il tempo”. Un claim in grado di sintetizzare lo stile di vita slow di un’area intera, ma anche di introdurre il tema portante della nuova brochure “20 Ragioni per visitare Emilia nel 2020”: ideata e distribuita nella doppia versione italiana e inglese.

La pubblicazione è un assaggio delle offerte presenti sul sito www.visitemilia.com e raccoglie proposte di soggiorno studiate allo scopo di vivere il cuore della destinazione in un anno che vedrà susseguirsi 85 mostre, 70 performance teatrali, 160 concerti, 25 festival di arte e cultura e 170 rassegne e dibattiti. Nel caleidoscopio di ragioni per lasciarsi incantare dal dialogo tra cielo, terra e memoria, c’è anche lo spazio per l’invito a trovarne di nuove e personali. Dopo l’inaugurazione della Rete di Prodotto “Emilia Food & Wine Experience” – pensata per integrare l’intera offerta enogastronomica dei territori dell’Emilia, mettendo in connessione operatori turistici, agroalimentari, vinicoli e non solo – altra novità è la creazione della Rete “Emilia Cultura e Castelli Experience”, articolato sistema che intreccia le proposte degli oltre 13 borghi di interesse storico e artistico, innumerevoli città d’arte, 50 castelli e rocche disseminati tra le colline e gli Appennini, 51 teatri, fondazioni e altre strutture del settore.

 

 

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La storia racconta di rivolte, anche religiose, e di passaggi di potere, fino al 1635, quando l’arciduchessa del Tirolo Claudia de’Medici, vedova di Leopoldo V d’Austria, decise l’istituzione di un magistrato mercantile che, in lingua italiana e tedesca, regolava i contenziosi sorti tra i commercianti provenienti da mezza Europa. La città fiorì e vennero costruiti i bellissimi portici che si possono percorrere ancora oggi: proteggevano il centro dal sole e dal vento proveniente dalle montagne e creavano un microclima ideale per il commercio. \r\nIl territorio era ideale anche per la crescita del vitigno autoctono, che produce il rosso e gustoso Lagrein. Le leggende dicono che Bolzano fosse posata sul vino! Ancora oggi le abitazioni hanno cantine di uno o due piani dove, a 15 gradi, viene conservato il prezioso vino locale. All’inizio del 1800 Bolzano venne annessa al Regno d’Italia, visse l’occupazione napoleonica, quindi tornò a far parte dell’Impero austro-ungarico fino al 1918. Dopo la Prima guerra mondiale fu nuovamente annessa all’Italia e, con l’avvento del fascismo, nel 1922-23, il territorio della città venne fortemente italianizzato con un nuovo piano urbanistico. Nel 1936 Mussolini fece costruire il monumento alla Vittoria e volle replicare il centro cittadino sulla riva opposta del fiume Talvera, affidandone la costruzione all’architetto Marcello Piacentini. \r\nDagli anni ‘60 in poi Bolzano è un’importante meta turistica. La storia della città è anche caratterizzata dal trilinguismo: la popolazione parla italiano, tedesco e ladino. Per frequentare l’università è richiesta la conoscenza di tutte queste lingue. Bolzano offre tanto al turista che, oltre ad apprezzarne la natura, i paesaggi e la tradizione, potrà incontrare al museo Archeologico il corpo di Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio scoperto da due alpinisti nel 1991 sul ghiacciaio della val Senales. Oppure visiterà il Duomo di Santa Maria Assunta, iniziato nel IV secolo contiene la cappella di San Giovanni, i cui affreschi furono commissionati dalla famiglia di banchieri fiorentini de Rossi-Botsch a pittori provenienti da Padova, dove avevano lavorato con Giotto alla cappella degli Scrovegni. E poi ci sono importanti raccolte d’arte moderna. Tra le tante eccellenze non bisogna dimenticare la gastronomia, con i piatti e i salumi tipici da gustare sulle terrazze delle case antiche. Ammirando le Dolomiti che, al tramonto, si accendono del ricordo del giardino di rose del re dei nani Laurin, celebrato dal Parkhotel Laurin.\r\n[gallery ids=\"464145,464144,464143\"]","post_title":"Il Parkhotel Laurin accompagna i suoi ospiti alla scoperta di Bolzano","post_date":"2024-03-27T09:37:26+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":[]},"sort":[1711532246000]}]}}

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