29 March 2024

Crolla il turismo sociale e associato in Italia

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Il volume d’affari del turismo sociale e associato nel 2011 è passato da 1,4 miliardi di euro a 762 milioni mentre il numero delle vacanze da 2,3 milioni a 1,3 milioni. Questo è il risultato delle indagini condotte da Unioncamere Isnart in collaborazione con l’Oits&A  su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 4 mila individui. Se nel 2011 le imprese ricettive che si erano affidate al circuito Tsa erano state 3 mila (4% del totale), oggi sono scese a mille 200 (1,6%). I canali utilizzati dalle imprese risultanmo le associazioni culturali (48%), in aumento rispetto alla precedente rilevazione, seguite dalle associazioni sportive (28,2%), cral (27,2%), scuole (20,4%), organizzazioni religiose (19,2%) e parrocchie (16,6%). Sul fronte della domanda turistica al 1° posto nei canali utilizzati troviamo le parrocchie (28,6%), seguite da i cral (23,6%), entrambe in aumento rispetto all’anno precedente. Stabili le organizzazioni religiose (19,8% con un -0,2 punti percentuali) e i comuni (6% con un +3,6 p.p.), mentre in forte calo sono le scuole (10,4% con un -15 p.p.) e le associazioni culturali (7,1% con un -8,8 p.p.). La vacanza organizzata tramite il circuito del Tsa si svolge principalmente sul territorio nazionale (846 mila vacanze) pari all’1,3% del totale contro le 462 mila vacanze effettuate all’estero pari al 2,1% del totale. Tra le destinazioni nazionali prescelte, troviamo ai primi posti il Trentino Alto Adige (21%), il Veneto (14,6%) e la Calabria (12,8%). Il rapporto rivela che i turisti che si affida a tale rete sono giovani con età compresa principalmente fra i 35 e i 44 anni (23%) o tra i 15 e i 24 anni (21,4%). Riguardo le sistemazioni il 58% del campione sceglie l’albergo, rispetto al 43,2% della media generale e tra questi il 50% sceglie l’albergo a 3 stelle e il 37,5% a 4 stelle. La durata media della vacanza è di 7,1 giorni, contro i 7,5 giorni del totale.

 

 

 

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